1) Problema rifiuti risolto con termovalorizzatori e discariche: scioglimento dei comuni che si oppongono (come per infiltrazione mafiosa). Un domani raccolta differenziata
2) Energia: Centrali nucleari: pronte dal 2020, dove, con che soldi e dove mietere le scorie non si sa
3) Infrastrutture: Ponte sullo stretto
4) Esteri: Revisione dei caveat per le truppe italiane in Afghanistan (impossibilita' delle nostre truppe e dei nostri mezzi aerei di operare fuori dalle province del settore occidentale (Herat, Farah, Ghor, Baghis) e di prendere parte a operazioni di guerra che non siano azioni di difesa)
5) Sicurezza: Reato di immigrazione clandestina e aumento della permanenza nei CPT (ora CIE) da 60 giorni a 18 mesi
Direi che non c'è male!!!
Sono davvero un po' preoccupato, questo governo è certo più deciso del precedente e da' un'impressione di sicurezza e concretezza che il governo Prodi certo non dava. Pero'. Ci sono molti pero'. Il decisionismo non è sempre un bene, ci si lamenta tanto dei problemi non risolti, ma risolverli in fretta non e' sempre giusto, le soluzioni vanno trovate mediando, studiando, ascoltando... poi vanno prese, certo, senza tentennamenti, ma sempre aperti alle novità e ai cambiamenti. Tutta questa ansia di decisioni, di leggi, di pene certe, di sicurezza non e' mia. Io temo più per la mia libertà che per la mia sicurezza. Trovo tutto molto strumentale, la paura per diminuire i diritti, già visto molte volte, ultimo il patriot act in america all'indomani dell'undici settembre. Mi e' capitato di intervenire in discussioni di persona e in internet e sempre c'è chi invoca la sicurezza, la governabilità, le decisioni senza incertezze, la pena certa, il ripristino della legalità. Sempre c'è chi racconta del degrado, dei furti, dei drogati, degli zingari. Sono ormai frasi assimilate, difficile contraddire chi le dice perchè convinto fino in fondo.
A me non piace questo clima, speriamo non si facciano troppi danni, secoli di civiltà rischiano di sparire in breve tempo, ci attende un lungo cammino.
E citando un adesivo del Fronte della Gioventù (perchè non si dica che sono di parte): "Non c'è notte tanto buia da impedire al sole di risorgere"
venerdì 30 maggio 2008
Ricapitolando
iPod
Ebbene si, anch'io sono un fortunato possessore di iPod (shuffle: quello piccolino senza display), graditissimo regalo di compleanno.
Debbo dire che la Mac è di un'altra categoria!!!
Il lettore è piccolo ma bello da vedere, funzionale, con pinzetta per appenderlo agli abiti, pulsante per l'accensione, riproduzione continua o random e un unico grande tastone tutto-fare.
L'altra cosa ottima è il programma da utilizzare per interfacciarsi con l'iPod: iTunes. Molti si lamentano che si deve usare obbligatoriamente quello e il lettore non si vede come disco esterno, però i vantaggi superano gli svantaggi. Gestione di tutti i file multimediali (musica, video, podcast, ebook), creazione di playlist casuali o manuali, conversione di CD in mp3, download delle copertine degli album, stazioni radio via internet.
Sono davvero soddisfatto
lunedì 26 maggio 2008
No al dilagante razzismo in Italia
Copio da peacelink questo intervento di p.Alex Zanotelli
No al dilagante razzismo in Italia
E` agghiacciante quello che sta avvenendo sotto i nostri occhi in questo nostro paese. I campi ROM di Ponticelli (Na) in fiamme, il nuovo pacchetto di sicurezza del ministro Maroni, il montante razzismo e la pervasiva xenofobia , la caccia al diverso, la fobia della sicurezza, la nascita delle ronde notturne offrono una agghiacciante fotografia dell'Italia 2008.
23 maggio 2008 - Alex Zanotelli
E` agghiacciante quello che sta avvenendo sotto i nostri occhi in questo nostro paese.
I campi ROM di Ponticelli (Na) in fiamme, il nuovo pacchetto di sicurezza del ministro Maroni, il montante razzismo e la pervasiva xenofobia , la caccia al diverso, la fobia della sicurezza, la nascita delle ronde notturne offrono una agghiacciante fotografia dell'Italia 2008.
"Mi vergogno di essere italiano e cristiano", fu la mia reazione rientrato in Italia da Korogocho, all'approvazione della legge Bossi-Fini. (2002).Questi sei anni hanno visto un notevole peggioramento del razzismo e xenofobia nella società italiana, cavalcata dalla Lega (la vera vincitrice delle elezioni 2008) e incarnata oggi nel governo Berlusconi (Posso dire questo perché sono stato altrettanto duro con il governo Prodi e con i sindaci di sinistra da Cofferati a Dominici....). Oggi doppiamente mi vergogno di essere italiano e cristiano.
Mi vergogno di appartenere ad una società sempre più razzista verso l'altro, il diverso, la gente di colore e soprattutto il musulmano che è diventato oggi il nemico per eccellenza.
Mi vergogno di appartenere ad un paese il cui governo ha varato un pacchetto- sicurezza dove essere clandestino è uguale a criminale. Ritengo che non è un crimine migrare, ma che invece criminale è un sistema economico-finanziario mondiale( l'11% della popolazione mondiale consuma l'88% delle risorse) che forza la gente a fuggire dalla propria terra per sopravvivere...
L'O.N.U. prevede che entro il 2050 avremo per i cambiamenti climatici un miliardo di rifugiati climatici. I ricchi inquinano, i poveri pagano.Dove andranno? Stiamo criminalizzando i poveri?
Mi vergogno di appartenere ad un paese che ha assoluto bisogno degli immigrati per funzionare, ma poi li rifiuta, li emargina, li umilia con un linguaggio leghista da far inorridire.
Mi vergogno di appartenere ad un paese che da' la caccia ai ROM come se fossero la feccia della società. Questa è la strada che ci porta dritti all'Olocausto (ricordiamoci che molti dei cremati nei lager nazisti erano ROM!).Noi abbiamo fatto dei ROM il nuovo capro espiatorio.
Mi vergogno di appartenere ad un popolo che non si ricorda che è stato fino a ieri un popolo di migranti ( "quando gli albanesi eravamo noi"): si tratta di oltre sessanta milioni di italiani che vivono oggi all'estero .I nostri migranti sono stati trattati male un po' ovunque e hanno dovuto lottare per i loro diritti. Perché ora trattiamo allo stesso modo gli immigrati in mezzo a noi?
Cos'è che ci ha fatto perdere la memoria in tempi così brevi? Il benessere?:
Come possiamo criminalizzare il clandestino in mezzo a noi? Come possiamo accettare che migliaia di persone muoiano nel tentativo di attraversare il Mediterraneo per arrivare nel nostro "Paradiso"? E' la nuova tratta degli schiavi che lascia una lunga scia di cadaveri dal cuore dell'Africa all'Europa.
Mi vergogno di appartenere ad un paese che si dice cristiano ma che di cristiano ha ben poco. I cristiani sono i seguaci di quel povero Gesù di Nazareth crocifisso fuori le mura e che si è identificato con gli affamati, carcerati, stranieri." Quello che avrete fatto ad uno di questi miei fratelli più piccoli lo avrete fatto a me".
Come possiamo dirci cristiani mentre dalla nostra bocca escono parole di odio e disprezzo verso gli immigrati e i Rom? Come possiamo gloriarci di fare le adozioni a distanza mentre ci rifiutiamo di fare le "adozioni da vicino" ?
Come è possibile avere comunità cristiane che non si ribellano contro queste tendenze razziste e xenofobe? E quand'è che i pastori prenderanno posizione forte contro tutto questo, proprio perché tendenze necrofile?
Come missionario, che da una vita si è impegnato a fianco degli impoveriti della terra, oggi che opero su Napoli , sento che devo schierarmi dalla parte degli emarginati, degli immigrati, dei Rom contro ogni tendenza razzista della società e del nostro governo.
Rimanere in silenzio oggi vuol dire essere responsabili dei disastri di domani.
Vorrei ricordare le parole del pastore Martin Niemoeller della Chiesa confessante sotto Hitler :
"Quando le SS sono venute ad arrestare i sindacalisti, non ho protestato perché non ero un sindacalista. Quando sono venute ad arrestare i Rom non ho protestato perché non ero un Rom.
Quando sono venute ad arrestare gli Ebrei non ho protestato perché non ero un Ebreo ........
Quando alla fine sono venute ad arrestare me non c'era più nessuno a protestare."
Non possiamo stare zitti, dobbiamo parlare,gridare, urlare. E` in ballo il futuro del nostro paese, ma soprattutto è in ballo il futuro dell'umanità anzi della vita stessa.
Diamoci da fare perché vinca la vita!
Alex Zanotelli
giovedì 22 maggio 2008
io sto con i rom
Ho creato questa gif animata (modificandone una già fatta) per esprimere la mia solidarietà con il popolo rom: è la bandiera della loro 'nazione senza stato', la ruota del carro con i colori azzurro del cielo e verde dell'erba.
Propongo di metterla nei blog personali come segno di solidarietà
Allego questo link in cui si può trovare un'interessantissima scheda dei siti sugli zingari
questo articolo di Wu Ming
e questo intervento sulla mailing list di lilliput di Gualtiero Via
emergenza Rom o emergenza razzismo?
parole rivolte a chi abbia voglia di intendere
sulle campagne di intolleranza in atto:
la sicurezza non c'entra nulla!
è una pratica vecchia di millenni: offrire un capro espiatorio -di solito una minoranza priva di strumenti di difesa- a folle arrabbiate, facilmente manovrabili
- lo fecero sicari e spie romane e farisee contro i predicatori di giustizia in Palestina, al tempo dell'occupazione romana;
- lo fece la chiesa infinite volte, dal Medioevo a tutto il Sei e Settecento, contro predicatori "eretici", donne (battezzate "streghe" e date in pasto all'ignoranza manovrata ad arte), scienziati e liberi pensatori, oppositori vari;
- lo han fatto i nazisti con gli ebrei nel secolo scorso
- lo ha fatto Stalin a più riprese con oppositori politici, intellettuali, tecnici, contadini, minoranze nazionali
ve ne sono racconti magistrali nella letteratura di ogni tempo:
- da noi, Manzoni nella Storia della Colonna infame e nei Promessi Sposi
- Voltaire, col suo trattato sulla tolleranza
- Shakespeare, nel suo Giulio Cesare, nelle scene di linciaggio popolare anche contro innocenti seguite alla notizia dell'assassinio di Cesare
è demagogia, pura e semplice demagogia di potenti profondamente disonesti, amanti del male per il male e della menzogna per la menzogna (quando non realmente convinti di star facendo la cosa giusta, eventualità che pure va tenuta in conto visto il livello culturale dei nostri politici)
basta non essere analfabeti, non essere del tutto sprovveduti, aver fatto qualche lettura, per rendersene conto
la "sicurezza", problema ben reale, si affronta prevenendo e contrastando il crimine (che non ha nazionalità di preferenza, come è noto, e come sa ogni poliziotto),
non alimentando il facile pregiudizio "Rom e clandestini=criminali"
una elementare riprova: forse che il furto non esisteva quando l'Italia non era terra di immigrazione? Forse che la prostituzione ed il suo sfruttamento non esistevano? Forse che gli stupri non esistevano? Forse che lo spaccio di stupefacenti, la dipendenza da essi e la piccola criminalità connessa non esisteva?
Tutte queste forme di reato esistevano già, ben diffuse e cronicizzate da tempo.
Semplicemente, in quelle in cui l'imprenditoria criminale ha un ruolo decisivo si sono create reti criminali composte anche da stranieri. Se la risposta legittima è criminalizzare tutti gli immigrati (ciò che accade quando politici e media creano una "emergenza rumeni" o una "emergenza clandestini"), coerenza vorrebbe che a truffe colossali come Parmalat e Cirio l'intera categoria dei dirigenti d'azienda e di banca venisse inquisita.
sarebbe un po' forte, vero?
Se Tanzi, Cragnotti e le banche han truffato migliaia di risparmiatori non significa che tutti i capitalisti e tutte le banche vivano di truffa al prossimo, vero? Se rinunciamo al principio che la responsabilità penale è personale siamo già con un piede in nuovo fascismo, vero? Beh, selettivamente infatti ci siamo. Per i Rom è già così.
chi saranno i prossimi?
i "clandestini" li crea -letteralmente- una legge imbecille per cui solo avendo già un contratto di lavoro in tasca si può entrare legalmente: come fa un extracomunitario, mai entrato in Italia, ad avere in tasca un contratto di lavoro di azienda italiana? Non può, semplicemente: tutti gli operatori che hanno a che fare con l'immigrazione lo sanno perfettamente: prefetti, ministri, poliziotti, datori di lavoro, giornalisti, parroci, chi volete. Tutti.
Tutti gli immigrati regolari, buoni e meno buoni, occupati e disoccupati, che sono qui per lavorare o che fanno altro -tutti- sono stati prima "clandestini", chi per mesi, la maggior parte per anni. Tutti gli addetti lo sanno.
Perchè abbiamo in materia una normativa idiota fatta per motivi propagandistici, per poter dire "noi sì che facciamo sul serio!" (con differenze risibili, quanto a questo, fra "destra" e "sinistra")
possibile che sia così difficile far circolare questi elementari dati di fatto?
da soli -senza strumenti di informazione, senza organizzazione, senza mezzi- non si può fare nulla, o quasi
ma almeno si può non tacere, e lanciare qualche messaggio nella bottiglia
Gualtiero Via, insegnante
...e continuiamo peggio
Il reato di immigrazione clandestina lo metterei fra i peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio! Anzi c'è già, ecco quali sono:
* Omicidio volontario
* Peccato impuro contro natura
* Oppressione dei poveri
* Defraudare la giusta mercede a chi lavora
Direi che rientra a pieno titolo nell'oppressione dei poveri
Li sfruttiamo, li uccidiamo, li rendiamo senza speranza e se provano a ribellarsi li mettiamo in carcere. Diceva il mitico Piergiobbe che non si vergogna di essere bianco, etero, sposato... neanch'io me ne vergogno, ma io di queste leggi mi vergogno perchè se non altro non sono riuscito a fare abbastanza per impedirle.
Ma non voglio entrare troppo in discorsi politici o legalitari, mi limiterò a citare il Vangelo:
Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli. Perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare; ho avuto sete e non mi avete dato da bere; ero forestiero e non mi avete ospitato, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato
mercoledì 14 maggio 2008
Iniziamo bene
Attacco al campo nomadi dopo il tentativo di rapimento di una bambina da parte di una giovane rom.
Ma lo vogliamo capire!!! I rom NON rubano i bambini!!! E' la classica accusa agli emarginati: i cristiani li mangiavano, secondo i romani. Storicamente e' vero il contrario, i bambini venivano sottratti agli zingari per essere dati in adozione a famiglie contadine perché li rieducassero.
Guerre fra poveri: i napoletani che lottano con gli zingari. E al presunto rapimento si risponde con: tentativo di linciaggio, aggressioni, incendi, accoltellamenti. Bene. Siamo sempre esempio di civiltà, altro che gli islamici.
I bambini in Italia vengono rapiti e uccisi degli italiani, spesso genitori o parenti. Il maggior numero di violenze avviene in famiglia, ma il clima ormai e' avvelenato: dicevo a un mio amico che non e' vero che gli zingari rapiscono i bambini e lui mi ha risposto: "Ma in che mondo vivi? ma cosa dici? ma li leggi i giornali?" e proprio dall'informazione si deduce che non c'e' mai stato un rapimento da parte di rom.
Brutti segnali
Linko Carta: Torna lo spauracchio della rapitrice di bambini
martedì 13 maggio 2008
Il discorso di Benedetto XVI al Movimento per la vita a trent'anni dalla legalizzazione dell'aborto in Italia
Riporto alcuni stralci del discorso di Benedetto XVI
Come ho già detto questo papa mi pare un po' dottrinale, ma le cose che dice mi piacciono.
(...)
La vostra visita cade a trent'anni da quando in Italia venne legalizzato l'aborto ed è vostra intenzione suggerire una riflessione approfondita sugli effetti umani e sociali che la legge ha prodotto nella comunità civile e cristiana durante questo periodo. Guardando ai passati tre decenni e considerando l'attuale situazione, non si può non riconoscere che difendere la vita umana è diventato oggi praticamente più difficile, perché si è creata una mentalità di progressivo svilimento del suo valore, affidato al giudizio del singolo. Come conseguenza ne è derivato un minor rispetto per la stessa persona umana, valore questo che sta alla base di ogni civile convivenza, al di là della fede che si professa.
Certamente molte e complesse sono le cause che conducono a decisioni dolorose come l'aborto. Se da una parte la Chiesa, fedele al comando del suo Signore, non si stanca di ribadire che il valore sacro dell'esistenza di ogni uomo affonda le sue radici nel disegno del Creatore, dall'altra stimola a promuovere ogni iniziativa a sostegno delle donne e delle famiglie per creare condizioni favorevoli all'accoglienza della vita, e alla tutela dell'istituto della famiglia fondato sul matrimonio tra un uomo e una donna. L'aver permesso di ricorrere all'interruzione della gravidanza, non solo non ha risolto i problemi che affliggono molte donne e non pochi nuclei familiari, ma ha aperto una ulteriore ferita nelle nostre società, già purtroppo gravate da profonde sofferenze.
Tanto impegno, in verità, in questi anni è stato profuso, e da parte non solo della Chiesa, per venire incontro ai bisogni e alle difficoltà delle famiglie. Non possiamo però nasconderci che diversi problemi continuano ad attanagliare la società odierna, impedendo di dare spazio al desiderio di tanti giovani di sposarsi e formare una famiglia per le condizioni sfavorevoli in cui vivono. La mancanza di lavoro sicuro, legislazioni spesso carenti in materia di tutela della maternità, l'impossibilità di assicurare un sostentamento adeguato ai figli, sono alcuni degli impedimenti che sembrano soffocare l'esigenza dell'amore fecondo, mentre aprono le porte a un crescente senso di sfiducia nel futuro. È necessario per questo unire gli sforzi perché le diverse Istituzioni pongano di nuovo al centro della loro azione la difesa della vita umana e l'attenzione prioritaria alla famiglia, nel cui alveo la vita nasce e si sviluppa. Occorre aiutare con ogni strumento legislativo la famiglia per facilitare la sua formazione e la sua opera educativa, nel non facile contesto sociale odierno.
Per i cristiani resta sempre aperto, in questo ambito fondamentale della società, un urgente e indispensabile campo di apostolato e di testimonianza evangelica: proteggere la vita con coraggio e amore in tutte le sue fasi. Per questo, cari fratelli e sorelle, domando al Signore di benedire l'azione che, come Centro di Aiuto alla Vita e come Movimento per la Vita, voi svolgete per evitare l'aborto anche in caso di gravidanze difficili, operando nel contempo sul piano dell'educazione, della cultura e del dibattito politico. È necessario testimoniare in maniera concreta che il rispetto della vita è la prima giustizia da applicare. Per chi ha il dono della fede questo diventa un imperativo inderogabile, perché il seguace di Cristo è chiamato ad essere sempre più "profeta" di una verità che mai potrà essere eliminata: Dio solo è Signore della vita. Ogni uomo è da Lui conosciuto e amato, voluto e guidato. Qui soltanto sta l'unità più profonda e grande dell'umanità, nel fatto che ogni essere umano realizza l'unico progetto di Dio, ognuno ha origine dalla medesima idea creatrice di Dio. Si comprende pertanto perché la Bibbia afferma: chi profana l'uomo, profana la proprietà di Dio (cfr Gn 9, 5).
(...)
Il testo integrale sull'Osservatore romano
sabato 10 maggio 2008
giovedì 8 maggio 2008
Ancora sull'aborto...
...per mantenere vivo l'interesse.
Notizia di qualche giorno fa (Necrologio di un bimbo che è ancora nella mia pancia), forse falsa, ma interessante perche' ripropone il problema delle motivazioni per abortire: leggere che una donna decide di farlo perche' non guadagna abbastanza fa effetto a tutti, ma in realta' la legge lo permette. Il problema resta sempre quello dell'informazione e della prevenzione: l'aborto e' un dramma e non va banalizzato.
Riporto poi l'intervento di Agretta in un gruppo di discussione di aNobii con cui mi trovo pienamente d accordo:
Sulla pillola abortiva, aborti, pillola del giorno dopo c'è un gran casino. Ritengo come ha detto qualcuno che non è necessario essere cattolici per essere contrari all'aborto. L'aborto purtroppo non è un diritto, è un dramma che mette una toppa ad una lacuna della società che - per vari motivi - non è in grado di accogliere la vita, di garantire a tutte le donne il diritto di agire "prima" per una maternità responsabile. L'aborto è un fallimento del diritto di autodeterminazione della donna. Con questo non significa che io voglia togliere alle donne la possibilità di abortire. Mi pare che la differenza sia evidente, e ho davvero un po' di timore a parlare di questioni legate alla genitorialità, perché è una questione talmente delicata e privata, personale, unica che mi pare un po' volgare lasciarlo al tritacarne dei referendum o delle battaglie politiche, dove troppo spesso agisce tutto fuorché il buon senso.