io ne ho viste cose, che voi umani non potete immaginare...
...per mantenere vivo l'interesse. Notizia di qualche giorno fa (Necrologio di un bimbo che è ancora nella mia pancia), forse falsa, ma interessante perche' ripropone il problema delle motivazioni per abortire: leggere che una donna decide di farlo perche' non guadagna abbastanza fa effetto a tutti, ma in realta' la legge lo permette. Il problema resta sempre quello dell'informazione e della prevenzione: l'aborto e' un dramma e non va banalizzato. Riporto poi l'intervento di Agretta in un gruppo di discussione di aNobii con cui mi trovo pienamente d accordo: Sulla pillola abortiva, aborti, pillola del giorno dopo c'è un gran casino. Ritengo come ha detto qualcuno che non è necessario essere cattolici per essere contrari all'aborto. L'aborto purtroppo non è un diritto, è un dramma che mette una toppa ad una lacuna della società che - per vari motivi - non è in grado di accogliere la vita, di garantire a tutte le donne il diritto di agire "prima" per una maternità responsabile. L'aborto è un fallimento del diritto di autodeterminazione della donna. Con questo non significa che io voglia togliere alle donne la possibilità di abortire. Mi pare che la differenza sia evidente, e ho davvero un po' di timore a parlare di questioni legate alla genitorialità, perché è una questione talmente delicata e privata, personale, unica che mi pare un po' volgare lasciarlo al tritacarne dei referendum o delle battaglie politiche, dove troppo spesso agisce tutto fuorché il buon senso.
Caro Claude,come sai sono molto sensibile all'argomento. L'attenzione è sempre vigile e fai bene a continuare a parlarne. Però, se mi permetti, faccio 2 critiche, una a te e una ad Agretta (e quindi di nuovo a te):1. non è vero che la 194 permetta di abortire per cause economiche, la legge è intitolata alla "tutela della maternità". Ci sarebbe perciò l'impegno di permettere a tutti di fare figli con sufficiente tranquillità, e non quella di ucciderli perché mancano 700 euro al mese (ma fortunatamente Sandra, la ragazza che ha scritto a Napolitano, ha deciso come Juno di proseguire la gravidanza!). L'unica cosa atroce di questo episodio è l'avversione che mostrano tante donne all'adozione: preferiscono uccidere i figli piuttosto che darli ad altri...2. L'aborto non è, e sottolineo non è esclusivamente una questione privata o personale, anzi è questione pubblica e essenzialmente politica nel senso più alto. Per dartene dimostrazione ti riporto una piccola nota pubblicata in questi giorni dal Foglio: "In Europa c’è un aborto e un divorzio quasi ogni trenta secondi”. “E’ il collasso della famiglia nel vecchio continente”. Annoia persino riportarle, queste analisi contenute nell’ennesimo rapporto (“L’evoluzione della famiglia in Europa – 2008), stilato dall’Istituto per le politiche della famiglia e presentato ieri a Bruxelles al Parlamento Europeo. Altri dati: “Rispetto al 1980, nel 2007 sono nati quasi un milione di bambini in meno”. “Ora l’Europa è un continente più vecchio”. “Una ogni cinque gravidanze finisce in un aborto”. Il rapporto esorta infine i governi a istituire ministeri per la famiglia. Il Cav. IV non l’ha fatto. Questo potrebbe non voler dire nulla, quello che vuol dire qualcosa, invece, è che sono anni che si scrivono, si sentono, si rapportano sempre i soliti, allarmanti, dati. Forse è che se ne parla tanto ma si fa nulla? (di Diana Zuncheddu)."Può essere questo dramma solo questione privata o coinvolge tutta la nostra società che si sta autodistruggendo?un abbraccioNepo
La 194 non dovrebbe permettere di abortire per motivi economici ma essendo il giudizio finale affidato solo alla donna, in pratica permette di abortire per qualsiasi motivo. Per questo non la reputo una buona legge. E' poi difficile dire chi e per quali motivi puo' decidere se si puo' abortire, ma da qui, penso, dovrebbe partire una discussione seria sull'aborto.Sul punto 2 sono d'accordo che e' una questione politica importante, ma alla fine e' sprattutto un dramma personale o almeno familiare , Agretta poi metteva l'accento proprio sul fallimento della societa' nell'accogliere la vita
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2 commenti:
Caro Claude,
come sai sono molto sensibile all'argomento. L'attenzione è sempre vigile e fai bene a continuare a parlarne. Però, se mi permetti, faccio 2 critiche, una a te e una ad Agretta (e quindi di nuovo a te):
1. non è vero che la 194 permetta di abortire per cause economiche, la legge è intitolata alla "tutela della maternità". Ci sarebbe perciò l'impegno di permettere a tutti di fare figli con sufficiente tranquillità, e non quella di ucciderli perché mancano 700 euro al mese (ma fortunatamente Sandra, la ragazza che ha scritto a Napolitano, ha deciso come Juno di proseguire la gravidanza!). L'unica cosa atroce di questo episodio è l'avversione che mostrano tante donne all'adozione: preferiscono uccidere i figli piuttosto che darli ad altri...
2. L'aborto non è, e sottolineo non è esclusivamente una questione privata o personale, anzi è questione pubblica e essenzialmente politica nel senso più alto. Per dartene dimostrazione ti riporto una piccola nota pubblicata in questi giorni dal Foglio: "In Europa c’è un aborto e un divorzio quasi ogni trenta secondi”. “E’ il collasso della famiglia nel vecchio continente”. Annoia persino riportarle, queste analisi contenute nell’ennesimo rapporto (“L’evoluzione della famiglia in Europa – 2008), stilato dall’Istituto per le politiche della famiglia e presentato ieri a Bruxelles al Parlamento Europeo. Altri dati: “Rispetto al 1980, nel 2007 sono nati quasi un milione di bambini in meno”. “Ora l’Europa è un continente più vecchio”. “Una ogni cinque gravidanze finisce in un aborto”. Il rapporto esorta infine i governi a istituire ministeri per la famiglia. Il Cav. IV non l’ha fatto. Questo potrebbe non voler dire nulla, quello che vuol dire qualcosa, invece, è che sono anni che si scrivono, si sentono, si rapportano sempre i soliti, allarmanti, dati. Forse è che se ne parla tanto ma si fa nulla? (di Diana Zuncheddu)."
Può essere questo dramma solo questione privata o coinvolge tutta la nostra società che si sta autodistruggendo?
un abbraccio
Nepo
La 194 non dovrebbe permettere di abortire per motivi economici ma essendo il giudizio finale affidato solo alla donna, in pratica permette di abortire per qualsiasi motivo. Per questo non la reputo una buona legge. E' poi difficile dire chi e per quali motivi puo' decidere se si puo' abortire, ma da qui, penso, dovrebbe partire una discussione seria sull'aborto.
Sul punto 2 sono d'accordo che e' una questione politica importante, ma alla fine e' sprattutto un dramma personale o almeno familiare , Agretta poi metteva l'accento proprio sul fallimento della societa' nell'accogliere la vita
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