Prima guerra mondiale, fronte: mio nonno Nicola autista del camion 18-bl.
Si rompe un pezzo e si reca in officina, lì gli fanno un sacco di storie dicendo che ha rotto lui il pezzo apposta per non lavorare e gli addebitano il costo.
Mio nonno, un tipo non tanto tranquillo, si arrabbia moltissimo e fra le varie imprecazioni dice: "At brusez l'uffizeina" "Ti bruciasse l'officina".
Torna in caserma e a meta' notte lo svegliano, si vedono delle fiamme altissime: e' l'officina che brucia!!! Mio nonno contentissimo inizia a dire: "Bhe, A io cher, a io piasair, a l'ho det me, caragna d'un imbezell" "Ce l'ho caro (alla lettera), mi fa piacere, l'ho detto io, carogna di un imbecille!"
Nella mia famiglia "A io cher" e diventato un modo di dire ogni volta che succede qualcosa che si era augurato
Seconda guerra mondiale.
Dopo l'otto settembre, tedeschi in fuga, uno entra in casa di uno zio di mia madre e in italiano stentato dice: "Sala, sala" voleva del sale.
Lo zio lo guarda confuso e poi pensa: "Ca voia dla fareina zala?" "Che voglia della farina gialla?" la porta al tedesco che guarda perplesso e dice: "Questo sala?"
L'idea che il tedesco cercasse di parlare in bolognese secondo me e' mitica!!
Seconda guerra mondiale. Manifestazione in piazza a Savigno
Sale sul palco uno e comincia a dire in bolognese: "Par qual stronz, d'un sfighe, d'un zgrazie', d'un inbezell dal duce: aleeeeeeeeee" "Per quello stronzo, d'uno sfigato, di un disgraziato, di un imbecille del duce: aleee"
E tutti in coro compresi i tedeschi: "Aleeeeee!"
"E par qual stopid, d'un delinquant, d'un porc dal fhurer: aleeeeee" "e per quello stupido, di un delinquente, di un porco del fhurer: Aleeee"
E tutti di nuovo "Aleeeeeeee"
Simpatia popolare
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