Depositate le motivazioni della sentenza di condanna di secondo grado sulle torture che le cosiddette “forze dell’ordine” perpetrarono a Bolzaneto in seguito al G8 di Genova del 2001.
Da il Fatto
“I reati contestati agli imputati erano abuso d’ufficio, violenza privata, falso ideologico, abuso d’autorità nei confronti di detenuti o arrestati, violazione dell’ordinamento penitenziario e della convenzione per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali. Per questi reati la Corte d’Appello, presieduta dal magistrato Maria Rosaria d’Angelo dopo undici ore di camera di consiglio, aveva confermato il 5 marzo la sentenza di primo grado a carico di quattro imputati, mentre aveva dichiarato di non poter procedere nei confronti di altri 28 imputati per prescrizione dei reati. Nel dettaglio, la Corte d’Appello aveva condannato a un anno di reclusione l’ex vice della Digos di Genova, Alessandro Perugini (condannato in primo grado a due anni e tre mesi), un anno ad Antonio Del Giacco (due anni e tre mesi in primo grado), otto mesi ai suoi colleghi Sebastiano Pinzone (due anni), Enzo Raschellà Luca Mantovani(un anno e dieci mesi). La corte aveva inoltre dichiarato prescritti i reati di calunnia, lesioni e arresto illegale, mentre erano rimaste in piedi le accuse di falso aggravato. “
Ecco un estratto dalle motivazioni. Agghiacciante!!!!
Il primo giudice ha inoltre ritenuto pienamente provato, ma non nei confronti di tutti gli imputati,
bensì per un numero limitato di essi:
g) insulti e percosse all’arrivo degli arrestati da parte di assembramenti di varie forze di
polizia, ma non con sistematica frequenza, come detto da diverse pp.oo.;
h) posizione vessatoria, (in piedi, gambe divaricate e braccia alzate diritte sopra la testa) nel
cortile, contro il muro della palazzina delle celle, contro la rete di recinzione del campo da
tennis o nei pressi della palazzina delle fotosegnalazioni;
i) passaggio nel corridoio tra due ali di agenti di varie forze che percuotevano con schiaffi e
calci, sgambettavano, ingiuriavano e sputavano;
j) posizione vessatoria in cella o in ginocchio col viso alla parete, per 10,18 o 20 ore, senza
riposarsi o sedersi se non per pochi minuti, integrante il reato ex art. 608 cp quando
superiore al tempo necessario per le perquisizioni personali.
k) Il magistrato coordinatore dei siti penitenziari di Bolzaneto e San Giuliano, dr Sabella,
dopo aver ascoltato le giustificazioni dell’Isp.re Gugliotta, lo aveva invitato a non tenere gli
arrestati in tale posizione per più di 15 minuti.
l) Il Tribunale ha inoltre ritenuto infondate le motivazioni addotte dall’Isp.re Gugliotta
relative alla necessità di distinguere i perquisiti da quelli da perquisire, escludere contatti
tra diversi arrestati, separare gli uomini dalle donne, perché era sufficiente distribuire le
persone ai due lati delle celle disponendo la sorveglianza; e infondate le motivazioni
dell’Isp.re Gugliotta circa la necessità della posizione vessatoria in cella per impedire che i
reclusi svellessero le grate dei finestroni delle celle perché risibile, stante la natura degli
infissi del tutto solidi e ancorati alla muratura esterna con staffe metalliche.
m) Ha ritenuto provata la posizione vessatoria di transito, nei passaggi per i corridoi con la
testa abbassata all’altezza delle ginocchia e torcendo le braccia dietro alla schiena.
n) Ha ritenuto provata la posizione vessatoria della “ballerina”, sulla punta dei piedi o su un
a gamba sola ( cfr. dep. Borgo, Otero Balado, Rossomando Massimiliano) e
o) far stare per ore con le mani strette nei laccetti di plastica ( cr. Mazzoli, Bonnecase).
p) Provata l’imposizione di tali posizioni anche a persone ferite o in menomazione fisica ( cfr
Kutschkau, con frattura mandibola e vari denti provocati nell’irruzione alla scuola Diaz,;
De Munno, con piede fratturato; Tabbash, in piedi per ore con protesi a una gamba).
q) Provate le percosse al corpo compresi i genitali con le mani coperte da pesanti guanti di
pelle, o con i manganelli, in tutti i locali per costringere alla posizione vessatoria, senza
motivo o perché i soggetti avevano chiesto un magistrato o un avocato o di andare in bagno
o di conoscere il motivo del fermo o dell’arresto.
r) Provati spruzzi di sostanze urticanti o irritanti nelle celle ( cfr. Leone Katia con
conseguenti forti conati di vomito, e dep. Grippando, Flagelli, De Vuti, Gagliastro, Amodio
e confermato da imputato Toccafondi intervenuto sulla Leone.
s) Provati insulti a fondo sessuale, razzista ( cfr. Anerdi); a contenuto politico; provate
minacce di percosse o di morte, di stupro ( cfr. Subri).
t) Provata la costrizione a pronunciare frasi lesive della propria dignità personale ( cfr
Rossomando Angelo) e frasi e inni al fascismo al nazismo e alla dittatura di Pinochet.
u) Provato il taglio forzato dei capelli e la distruzione di oggetti personali e
v) provate le lunghe attese prima di andare in bagno e costrizione dei soggetti a urinarsi
addosso ( cfr Tangari).
w) Provata la “marchiatura” sul volto con pennarello degli arrestati della scuola Diaz.
Ma gente così non dovrebbe stare in galera tutta la vita?
E invece li paghiamo noi con le nostre tasse.
E in caso di condanna prendono al massimo 2 anni 3 tre mesi quando il reato non è prescritto.
Ma come prescritto???!!!
Un pubblico ufficiale abusa del suo potere per torturare delle persone e il reato viene prescritto?
Basta il buon senso per capire che come prima cosa dovrebbe essere allontanato dal servizio mentre si svolge il processo e poi se risulta colpevole duramente condannato altrimenti reintegrato.
Se avete stomaco leggete tutte le motivazioni, io a un certo punto non ce l'ho più fatta.
Torture inflitte da nostri poliziotti a nostri concittadini nelle nostre caserme !
E ci sono voluti 10 anni per arrivare a una condanna
Nessun commento:
Posta un commento