domenica 27 gennaio 2008
mercoledì 23 gennaio 2008
Pecoraro è cattivo
Sul problema dei rifiuti a Napoli, copioincollo Jacopo Fo, come sempre preciso e intressante
Da Jacopo Fo
Lo spettacolo da fantascienza al quale abbiamo assistito in questi giorni e’ stato il tentativo di scaricare la colpa del disastro dell’immondizia a Napoli su Pecoraro Scanio e su tutti coloro che in questi anni si sono opposti alla dissennata politica delle discariche e degli inceneritori che spargono polveri sottili.
Cioe’ si accusano le poche persone che si sono battute per soluzioni reali di essere i colpevoli dell’emergenza monnezza.
Ci e’ sembrato di essere in un film di fantascienza sentendo le bordate lanciate contro gli ecologisti dagli emissari della Casa delle Liberta’ e addirittura esponenti del centro sinistra (ci duole molto per la posizione assunta da Di Pietro!).
E’ quindi il caso di chiarire alcuni punti essenziali.
1) La questione dei rifiuti e’ stata risolta soltanto nelle situazioni in cui si e’ attivata la raccolta differenziata. In Campania ci si e’ occupati di discariche e inceneritori perche’ rendono miliardi.
2) In prospettiva, solo agendo sulla diminuzione dei rifiuti alla fonte (meno imballaggi!) si potra’ gestire positivamente la questione nettezza urbana.
3) Non e’ colpa dei verdi e degli ecologisti se non si e’ realizzato quasi nulla sulla raccolta differenziata.
4) Sulla spazzatura della Campania ci hanno fatto i miliardi la Impreglio di Cesare Romiti, la camorra, i politici corrotti. Con punte di follia come i 2300 operai assunti per chiamata diretta che sono pagati ma NON lavorano. Dovrebbero gestire la raccolta differenziata ma timbrano il cartellino e poi NON lavorano per 8 ore.
5) Le discariche sono state gestite male, posizionate in luoghi che i tecnici avevano qualificato geologicamente e ambientalmente non opportuni solo per favorire qualcuno.
6) Non si e’ fatto quasi nulla per limitare il fenomeno delle discariche tossiche della camorra che ha portato a un livello di diossina ad Acerra quasi doppio che a Seveso quando fu evacuata. Non e’ stato realizzato quasi nulla per bonificare queste aree avvelenate. Non si sono prese iniziative per evacuare la popolazione dalle zone divenute inabitabili. Chi parla di questo argomento viene anzi censurato da una lobby trasversale. Ho parlato di questo crimine in almeno 15 interviste a quotidiani. Neppure una volta ho letto una riga su quanto avevo detto su questo argomento. Ho chiesto a uno dei giornalisti che mi avevano intervistato come mai: La risposta e’ stata netta: “cosi’ l’articolo e’ uscito. Se parlavo di Acerra l’articolo non usciva.”
7) Si vogliono costruire tre cazzi di termovalorizzatori. Una tecnologia obsoleta che, si e’ dimostrato, sparge polveri sottili altamente tossiche. Vogliamo avvelenare ancor di piu’ i campani? Esistono tecnologie molto meno inquinanti come la pirolisi (scomposizione molecolare) che trasforma plastica e scarti biologici in gas tramite una reazione elettrolitica (cioe’ senza fiamma e combustione).
8) Gli impianti di suddivisione dei rifiuti, costati centinaia di milioni di euro NON funzionano e producono immondizia mal riciclata e quindi inservibile che viene quindi stoccata in ECOBALLE che NON e’ possibile utilizzare se non bruciandole (o pirolizzandole). Come si fa a dare la colpa agli ecologisti se il riciclaggio viene fatto una chiavica?
9) Tutti gli ottimi tecnici che hanno tentato di dare una mano per risolvere la questione in modo sensato se ne sono dovuti andare frustrati dall’immobilismo e dalla connivenza camorrista di politici e funzionari.
10) La destra puo’ solo stare zitta visto che nei suoi 5 anni di governo ha amorevolmente tenuto mano a questo burdello. E si deve vergognare anche quella parte della sinistra che continua a sostenere Bassolino e la Jervolino che nella migliore delle ipotesi sono monumento fragoroso all’incapacita’ (e sono tra i 40 saggi fondatori del Partito Democratico! Mi viene da ridere?).
11) Sono stati spesi 1800 milioni di euro (3600 miliardi di lire) per foraggiare un sistema tangentista e truffatore.
E mo’ volete prendervela con noi?
Ma andate affanculo!
mercoledì 16 gennaio 2008
HP 7: Finito!!!
Un bel libro, letto in 5 giorni, ma non un capolavoro.
Commentando tutta la saga: ci sono cose davvero bellissime che la rendono una saga indimenticabile, ma anche molte cose che non vanno.
I pregi: la R. ha creato un mondo stupendo, divertente, strano, intrigante; dei personaggi indimenticabili; ha giocato con l'amicizia, il mistero, la magia in modo magistrale. La scrittura e' scorrevole e appassionante. I temi, anche se non nuovi, come l'amicizia, l'amore, la morte, sono trattati con grande abilita' e profondita'.
I difetti: ne elenchero' molti, ma nulla tolgono al piacere della lettura, sono un amante di HP dal primo libro che lessi prima del successo planetario, ma proprio per questo noto anche i difetti.
Le trame: paradossalmente sono le cose meno riuscite, soprattuto i finali, spesso oscuri o affrettati. Il mondo creato e' bellissimo e anche i personaggi, le idee originali, ma le cose che succedono alle volte stentano a scorrere.
I libro: Harry si e' salvato perche' la madre si e' sacrificata: ma e' l'unica che si e' sacrificato per il figlio? se bastasse questo a sconfiggere la maledizione di Voldemort non sarebe morto nessuno. Raptor si distrugge toccandolo perche' ancora e' presente il contro incantesimo: un po' troppo.
II libro: Il diario di Voldemort lo riporta ad una semi esistenza: non chiarissimo; concetto sviluppato meglio con gli orcrux, ma in questo libro pare un po' forzato
III libro: salti spazio temporali: difficili sempre da gestire e qui assurdi: se il giratempo e' un oggetto cosi' semplice e conosciuto, tanto da darlo a un'allieva del 3 anno, allora si puo' modificare il tempo in qualsiasi momento, chi ce l'ha ha un potere tremendo. Si vede che la R. non ha letto Asimov: la minima modifica possibile per cambiare il futuro
IV libro: Crouch si trasforma in Malocchio e recita cosi' bene da confondere anche Silente, tanto bene che nei libri successivi il vero Malocchio si comporta come Crouch!!! Non parliamo dell'inutile morte di Cedric quando la trama era arrivata a un punto in cui l'amicizia poteva salvarli e invece e' proprio il comportarsi in modo corretto che condanna Cedric!
V libro: l'esercito di Silente: bellissima idea, ma alla fine non serve a niente, al combattimento finale vanno solo Harry, Ron, Hermione, Neville e Luna.
VI libro: qui non trovo problemi di trama, ma un po' di prolissita'
VII libro: Harry non si capisce come si salvi dalla maledizione di Voldemort, la storia delle bacchette che passano di proprietario e' bella ma un po' complicata, le morti (a lungo annunciate) veramente inutili e mal gestite (a parte Dobbi), ancore il sacrificio che salva tutti: Harry sostiene che adesso Voldemort non puo' uccidere piu' nessuno perche lui si e' sacrificato per tutti: e' sempre l'unico che si sacrifica per gli altri, e Dobbi, Malocchio, Lupin, Fred, TOnks ecc. ecc.
Un altro grosso problema e' la magia: se nei primi libri si era destreggiata molto bene con il so-non so alla fine manca un sistema magico preciso. Mi spiego: e' sempre difficile nella fantasy gestire la magia, occorre trovare un sistema coerente e spesso si gioca sul fatto di non sapere bene come funziona. Cosi' la R. nei primi libri usava la magia come asse portante, ma spesso divertente e non spiegata, Harry stesso stava imparando per cui tutto era nuovo, ma se scrivi 7 libri e la magia diventa un sistema di vita e morte, se serve per combattere, se esistono manufatti piu' o men potenti, allora devi creare un sistema preciso.
Alcuni esempi:
la pozione polisucco (preparata da Hermione al 2 anno): e' potentissima, non c'e' modo di rilevarla, inganna anche Silente, e allora perhe' non la usano tutti, soprattuto i mangiamorte?
Le maledizioni senza perdono: troppo potenti, non si puo' sfuggire se non spostandosi, quindi dovrebbero tutti allenarsi a schivare, non pare ci siano protezioni, vengono lanciate da tutti, pare con la stessa potenza: se la lanciano in due chi vince? L'imperio: non rilevabile, fa fare qualunque cosa, la usa Harry alla Gringot: non sta in piedi, tutti farebbero fare a tutti qualunque cosa, ci si basa sulla buona fede delle persone? nessuno e' mai colpevole di niente, infatti molti mangiamorte si salvano dicendo di essere sotto la maledizione, ma puo' dirlo chiunque!! La maledizione che uccide: anche noi babbani abbiamo le pistole che uccidono con un colpo, ma intanto devi colpire parti vitali e poi non giriamo tutti armati anzi, ci sono regole ben precise, i maghi hanno tutti la bacchetta.
In combattimento esistono solo 3 incantesimi: la maledizione che uccide, lo schiantesimo e l'expelliarmus: un po' pochi! Anche quest'ultimo e' troppo potente, viene usato da Harry e amici gia' ai primi anni, dovrebbe essere la prima cosa che fa ogni mago in combattimento: disarmare l'avversario.
La smaterializzazione: a Hogwoards non si puo' fare e cosi' la R. si slava, ma fuori? anche questo troppo potente!
Insomma la magia, come mi era piaciuta nei primi libri, cosi' buffa, strana, divertente, cosi' diventa fastidiosa negli utlimi.
L'amicizia: la R. secondo me non capisce l'amicizia maschile. Harry e Ron hanno una paura tremenda di manifestare i propri sentimenti, in ogni libro litigano poi fanno la pace, ma questo e' tipico delle donne!!! a 15 anni il tuo amico del cuore e' tuo amico e basta, sei sempre con lui e se per caso rompi, non e' piu' tuo amico: gli uomini sono semplici. Le manifestazioni di affetto, poi sono diverse da quelle femminili ma non assenti: dopo una battaglia, quando ci si e' salvati la vita a vicenda, in situazioni di pericolo allora l'abbraccio scatta anche fra uomini!
Per fare un paragone assurdo: nel Signore degli Anelli Frodo, Sam, Merry e Pipino sono amici, sempre, non dubitano uno dell'altro, si dividono e quando si rincontrano non c'e' uno che dice (come Harry): perche' non mi avete mandato un messaggio!!!, si mettono a fumare assieme.
Mal gestite anche le storie d'amore: la storia di Harry e Ginny e' molto carina nel 6 libro ma si perde completamente nel 7; Hermione Ron, coppia improponibile, troppo diversi, e infatti la R. non riesce a creare feeling.
Ultima cosa, ma la piu' importante: la commistione fantasy-reale. Io penso che se crei un mondo fantasy dove alla fine l'amore vince, l'amicizia salva le persone, gli incantesimi stessi vengono influenzati dai sentimenti, se tutti si ritrovano a combattere assieme 'per caso', se il cattivo perde perche' non capisce il valore delle piccole cose...allora non puoi far morire i protagonisti. E non per buonismo ma per coerenza: nella vita reale purtroppo i cattivi sono furbi, l'amicizia e' importantissima ma non devia le pallottole, l'amore e' fondamentale ma non salva i figli e quindi le morti sono spesso inutili, le persone che stimi spesso ti deludono, gli amici litigano. Ma in HP: l'amore della mamma salva Harry ma Fred muore inutilmente, Harry e Cedric si ritrovano 'casualmente' davanti alla coppa tre maghi assieme ma Cedric muore, mamma Weasley uccide Bellatrix ma Sirius muore ecc. ecc. Non voglio un fantasy per forza a lieto fine, ma se cerco storie 'reali' leggo altro o fantasy diverso ad es. in Gemmel spesso muoiono personaggi principali, ma l'amicizia non salva il mondo, sono la armi a farlo.
In conclusione: una saga imperdibile, sicuramente da leggere, la R. molto brava, ma non perfetta
venerdì 11 gennaio 2008
Carta Day
Il 18 Gennaio è il Carta Day.
"Non si tratta di dire v. a qualcuno o di inneggiare alla family, ma di andare in edicola e chiedere «mi dà Carta, per favore?». “
Carta è un settimanale molto interessante, di notizie 'alternative' anche se omai bisognerebbe dire, interessanti o non-embedded o vere, visto lo stato della nostra informazioni. Leggere editoria non di sistema mi pare doveroso, ormai le 'vere' notizie si trovano solo su internet o su giornali di nicchia.
Il 18 comprare Carta sarà un piccolo gesto di disobbedienza civile
Per dettagli sull'iniziativa Carta
giovedì 10 gennaio 2008
Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace
Non sono un grande fan di papa Ratzinger, lo trovo troppo dottrinale, come già dissi alla sua elezione, avrei preferito un papa un po' più nuovo; però i suoi testi mi piacciono: dall'enciclica Deus caritas est, al messaggio per la giornata dei migranti a questo messaggio per la giornata mondiale della pace. Ne riporto alcuni stralci
Famiglia, società e pace
2. La famiglia naturale, quale intima comunione di vita e d'amore, fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna, costituisce «il luogo primario dell'“umanizzazione” della persona e della società», la «culla della vita e dell'amore». A ragione, pertanto, la famiglia è qualificata come la prima società naturale, «un'istituzione divina che sta a fondamento della vita delle persone, come prototipo di ogni ordinamento sociale».
3. In effetti, in una sana vita familiare si fa esperienza di alcune componenti fondamentali della pace: la giustizia e l'amore tra fratelli e sorelle, la funzione dell'autorità espressa dai genitori, il servizio amorevole ai membri più deboli perché piccoli o malati o anziani, l'aiuto vicendevole nelle necessità della vita, la disponibilità ad accogliere l'altro e, se necessario, a perdonarlo. Per questo la famiglia è la prima e insostituibile educatrice alla pace. Non meraviglia quindi che la violenza, se perpetrata in famiglia, sia percepita come particolarmente intollerabile. Pertanto, quando si afferma che la famiglia è « la prima e vitale cellula della società », si dice qualcosa di essenziale. La famiglia è fondamento della società anche per questo: perché permette di fare determinanti esperienze di pace. Ne consegue che la comunità umana non può fare a meno del servizio che la famiglia svolge. Dove mai l'essere umano in formazione potrebbe imparare a gustare il «sapore» genuino della pace meglio che nel « nido » originario che la natura gli prepara? Il lessico familiare è un lessico di pace; lì è necessario attingere sempre per non perdere l'uso del vocabolario della pace. Nell'inflazione dei linguaggi, la società non può perdere il riferimento a quella «grammatica» che ogni bimbo apprende dai gesti e dagli sguardi della mamma e del papà, prima ancora che dalle loro parole.
Pertanto, chi anche inconsapevolmente osteggia l'istituto familiare rende fragile la pace nell'intera comunità, nazionale e internazionale, perché indebolisce quella che, di fatto, è la principale « agenzia » di pace. È questo un punto meritevole di speciale riflessione: tutto ciò che contribuisce a indebolire la famiglia fondata sul matrimonio di un uomo e una donna, ciò che direttamente o indirettamente ne frena la disponibilità all'accoglienza responsabile di una nuova vita, ciò che ne ostacola il diritto ad essere la prima responsabile dell'educazione dei figli, costituisce un oggettivo impedimento sulla via della pace. La famiglia, ha bisogno della casa, del lavoro o del giusto riconoscimento dell'attività domestica dei genitori, della scuola per i figli, dell'assistenza sanitaria di base per tutti. Quando la società e la politica non si impegnano ad aiutare la famiglia in questi campi, si privano di un'essenziale risorsa a servizio della pace. In particolare, i mezzi della comunicazione sociale, per le potenzialità educative di cui dispongono, hanno una speciale responsabilità nel promuovere il rispetto per la famiglia, nell'illustrarne le attese e i diritti, nel metterne in evidenza la bellezza.
Non mi piace troppo questo insistere sempre sulla famiglia fondata sul matrimonio e composta da uomo e donna: penso che queste affermazioni valgano per qualsiasi unione, certo il matrimonio rafforza l'unione, l'eterosessualità permette la procreazione, ma è il rapporto a due collegato alle famiglie di origine che ha una sua dignità intrinseca
Armamenti
Su un piano più generale, si deve registrare con rammarico l'aumento del numero di Stati coinvolti nella corsa agli armamenti: persino Nazioni in via di sviluppo destinano una quota importante del loro magro prodotto interno all'acquisto di armi. In questo funesto commercio le responsabilità sono molte: vi sono i Paesi del mondo industrialmente sviluppato che traggono lauti guadagni dalla vendita di armi e vi sono le oligarchie dominanti in tanti Paesi poveri che vogliono rafforzare la loro situazione mediante l'acquisto di armi sempre più sofisticate. È veramente necessaria in tempi tanto difficili la mobilitazione di tutte le persone di buona volontà per trovare concreti accordi in vista di un'efficace smilitarizzazione, soprattutto nel campo delle armi nucleari.In questa fase in cui il processo di non proliferazione nucleare sta segnando il passo, sento il dovere di esortare le Autorità a riprendere con più ferma determinazione le trattative in vista dello smantellamento progressivo e concordato delle armi nucleari esistenti, Nel rinnovare questo appello, so di farmi eco dell'auspicio condiviso da quanti hanno a cuore il futuro dell'umanità.
Finalmente un pronunciamento chiaro sulle armi, soprattutto nucleari
lunedì 7 gennaio 2008
Natale
Dal sito di Andrea De Pasquale
Siamo nel tempo di Natale, sia in senso civile, come ferie natalizie, sia in senso religioso, come liturgia cristiana. E a me il Natale colpisce sempre per il simbolo socialmente graffiante del presepe, con questi due profughi costretti - da un decreto imperiale e dall'egoismo dei già sistemati - a un parto d'emergenza in una mangiatoia, con l'unica compagnia di figure umane socialmente reiette (i pastori). Un simbolo chiaro e netto anche senza implicazioni religiose, ma che la fede cristiana nel Dio che si fa bambino, inerme e totalmente affidato all'uomo, non rende affatto meno tagliente, anzi. E così non ho potuto evitare la saldatura tra i riti e il messaggio del 25 dicembre con il rito e il messaggio del 24 novembre, giorno dei funerali di Florin Draghici, morto bruciato nella povera baracca dove i suoi genitori avevano trovato rifugio, a Bologna. Un rito povero in un luogo fangoso, con solo una cinquantina di presenti e troppi assenti, ma anche bellissimo nella liturgia (un continuo inno alla bontà di Dio e alla resurrezione: lacerante e potente insieme) e severo nella chiarezza di alcuni simboli (i vestitini nuovi e caramelle in dono a Florin, quanto lontani dalle nostre Playstation natalizie).
religione comunismo capitalismo
Da Masada
Pier Paolo
Ha fatto piu' porcate un lustro di Cina comunista di tutta la storia del dalaismo, o lamaismo o come cavolo si chiama.
Ed e' bastata una sola rivoluzione finta-religiosa, quella anglicana, per fare piu' danni di tutta la storia del cattolicesimo.
La nazione che e' cresciuta con "religione oppio dei popoli" e' quella dei gulag.
Le religioni sono lo scudo dietro cui si nascondono grandi e lunghe angherie e interessi potenti e siamo d'accordo. Ma le altre entita' sociali umane hanno fatto di peggio. Tutte.
Quindi non e' il caso di farsi venire le bave alla bocca contro ogni tipo di religione o di chiesa.
Perche', se usiamo quel metro di misura, ne' capitalismo ne' comunismo, che siano reali od applicati o chevvipare, reggono al giudizio della storia, al pari di monarchie o altre porcate.
Mi piacerebbe vedere della sincera pietas nelle gerarchie religiose... e mi piacerebbe anche vedere della vera razionalita' in chi si professa laico.
giovedì 3 gennaio 2008
Moratoria Universale Per L'abolizione Della Pena Di Aborto
Il Replicante aderisce alla moratoria sull'aborto.
Penso che si debba fare una riflessine seria sull'aborto e le sue conseguenza, ragionare a fondo sui perchè, sulle varie posizioni spesso così dure e lontane. La moratoria è chiaramente una provocazione, ma la ritengo importante per riportare l'attenzione su un tema così cruciale. Non possiamo continuare a trattare l'aborto come una sfida ideologica fra progressisti e conservatori: è un problema molto serio di morte, di vita, di donne uomini e bambini
Si può firmare una petizione, secondo me seria e ben scritta al sito sulla moratoria
Riporto anche il comunicato della comunità Papa Giovanni XXIII
"La Comunità Papa Giovanni XXIII gioisce per la moratoria sulla pena di morte approvata dall'Onu, certa che ogni uomo, anche colui che si è macchiato dei crimini più orrendi, resta un uomo e gli deve essere concessa la possibilità di pentirsi e di cambiare vita.
Ma c'è un'altra pena di morte, ben più subdola, comminata ingiustamente a 500 bambini e bambine ogni giorno in Italia e 123mila nel mondo col favore della legge. Si tratta del più orrendo dei crimini, «un omicidio premeditato con l'aggravante che la vittima non si può difendere» ripeteva spesso don Oreste Benzi «nell'aborto due vittime: una mortalmente e l'altra per sempre».
Sempre più spesso l'associazione incontra donne incinte spinte, se non costrette all'aborto, anche con l'inganno.
Urge una moratoria nazionale e mondiale sulla pena di morte comminata al più innocente e indifeso fra gli esseri umani, con l'unica colpa di essere stato chiamato alla vita, di essere malato o, sempre più spesso, quella di essere femmina. Restituiamo ad ogni bimbo concepito il diritto di vivere e ad ogni madre il diritto di poter portare avanti la gravidanza e accogliere il figlio che già porta in grembo in condizioni dignitose".
mercoledì 2 gennaio 2008
Evviva il Natale e la lista desideri di aNobii!!!
Ho ricevuto per Natale 6 libri:
Barò Romanò Drom di Alexian S. Spinelli
Alta fedeltà di Nick Hornby
La masseria delle allodole di Antonia Arslan
Il principe della nebbia di Carlo Ruiz Zafòn
La grammatica di Dio di Stefano Benni
Gomorra di Roberto Saviano
Evviva!!!