io ne ho viste cose, che voi umani non potete immaginare...
Inviato da sagje Intervengo nel tuo blog per porre un quesito la legge elettorale Quasi tutti i politici che intervengono in televisione dicono che al cittadino, cioè noi, non interessa la legge elettorale. Questa unanimità di parere mi ha fatto nascere la curiosità di conoscere la legge elettorale ( n. 207 del 21/12/2005 per chi la volesse leggere) in quanto è l'unico strumento che abbiamo in mano per condizionare la politica , quindi è sbagliato dire che non ci interessa la legge elettorale, ma anzi avrebbero dovuto invitarci a informarci se non addirittura illustrarcela . Ma dobbiamo cercare di capirla con il fai da te e se qualche professore di diritto pubblico ci sta leggendo saremmo grati del suo intervento per correggere i miei errori nella illustrazione. Il tutto è nato dal fatto che nella passata legislatura si sono fatte due grandi liste ( la legge le chiama coalizioni di liste, che chiamerò il listone) , mentre per la prossima elezione si profila partecipazioni di singole liste, e ciò mi ha creato confusione e tanti perché. Camere dei Deputati La legge prevede la elezione di 617 deputati , 340 eletti con il sistema maggioritario 277 con un sistema proporzionale. Si può partecipare in due modi 1- con il listone 2- con una singola lista Listone Affinché vengono assegnati i seggi il listone deve ottenere almeno il 10% dei voti validi a livello nazionale e almeno una lista deve ottenere il 2% ( ciò vuol dire che se in un listone si presentano 10 liste , ma nessuna ottiene più del 2% , questo listone non prende alcun seggio) Esempio pratico i voti ottenuti nelle precedenti elezioni dalle liste che desiderano creare il listone Arcobaleno e cioè Rifondazione comunista, comunisti italiani, verdi, sinistra democratica raggiungono il 10,2 % , è sufficiente perdere pochi voti per perdere tutto Lista unica Deve ottenere almeno il 4% dei voti per avere i seggi Se nella sinistra ciascuna lista facesse corsa a se soltanto il PD e rifondazione comunista avrebbero seggi tutti gli altri nulla . La legge poi dice “ qualora il listone o la lista unica con il maggiore numero di voti validi non ha conseguito almeno 340 seggi , ad essa viene ulteriormente attribuito il numero di seggi necessario per raggiungere tale consistenza I restanti 277 seggi vengono ripartiti in modo proporzionale ai voti ottenuto dai listoni e dalle liste uniche. Senato 1- Listone occorre ottenere almeno il 20% con un minimo per una lista del 3% ( stesso ragionamento della camera dei deputati) 2- Lista unica occorre ottenere l'8% a queste vanno aggiunte quelle liste che pur facendo parte del listone che non ha ottenuto il 20 %, ma che da sole hanno avuto l'8% dei voti. Se nessuno listone o lista unica ha conseguito il 55% dei voti , “ si assegna al listone o alla singola lista che abbia ottenuto il maggior numero di voti , un numero di seggi ulteriore necessario per raggiungere il 55% ; i restanti seggi sono ripartiti tra gli altri listoni o singole liste” Considerazioni. Le liste uniche pur avendo gli stessi vantaggi dei listoni hanno dei minimi molto più bassi e se per esempio il PD raggiungesse il 33% e molti piccoli partiti non riuscissero a raggiungere i minimi si prenderebbe il 60% dei seggi della camera dei deputati relativi ai 340 seggi del maggioritario Questo vuol dire che non si può più andare a votare con il cuore, ma con una calcolatrice e più liste uniche ci saranno e le liste piccole avranno meno probabilità di avere seggi . Credo di non sbagliare nel dire che se “forza italia “ e il PD ottenessero ciascuna il 30% dei voti otterrebbero l'80% dei seggi in parlamento , ma il premio lo prende la lista con il maggior numero di voti e quindi vince la lista o il listone con il maggior numero di preferenze , gli altri non conteranno più niente. Poiché chi si presenta mira ad essere eletto nella passata legislatura ha creato una lista ad hoc in quella attuale con le liste uniche dovrà cercare in quale ombrello andare a pararsi. Queste sono solo osservazioni e non considerazioni politiche , ma se potessi farne una apprezzerei molto che gli italiani permettessero ai referendum di svolgersi nella data stabilita (maggio 2008),ed inviare un chiaro messaggio ai politici che l'ultima parola spetta sempre al popolo sovrano ( art. 1 della costituzione).
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