Leggo nella civetta (*) di Bologna 7, supplemento domenicale di Avvenire della diocesi di Bologna: Domenica processione di tutti i santi, la vera alternativa al falso Halloween.
Iniziamo dall'italiano: come fa una festa ad essere falsa? Capisco la necessità d condensare per una locandina, ma la frase non regge.
I contenuti. Finché la Chiesa si opporrà alle cose nuove con durezza e senza comprensione non andrà da nessuna parte. Non ci vuole un genio per capire che contrapporre una processione a una festa in maschera non porta grossi risultati! Sarebbe come dire: La messa del martedì grasso la vera alternativa ai carri!!!!
Ma perchè essere contro Halloween?
E' una festa in sovrapposizione a tutti i santi.
Falso.
La festa di Halloween e' nella notte fra il 31 ottobre e l'uno novembre, mentre Ognissanti e' il primo novembre. Fra l'altro la festa cattolica non ha particolari tradizioni, almeno a Bologna. Capisco che dire: “il 25 dicembre festeggiamo ….” potrebbe dare fastidio, ma per tutti i santi si usa solo andare al cimitero, e solo perchè il giorno dei morti (il 2) non è festa.
E' una festa commerciale.
Perchè il Natale no? Non ho mai letto: La messa di mezzanotte la vera alternativa al falso cenone. Tanto più che il cenone è quasi una beffa, visto che nasce dal precetto (ora tolto) dell'astinenza dalla carni alla viglia di natale, per cui si è decise di fare una grande mangiata di pesce!!! E comunque anche se è commerciale che male c'è? Nessuno la spaccia per una festa religiosa, è una specie di carnevale in cui ci si veste da mostri per esorcizzare le paure.
Non è nelle nostre tradizioni.
E qui mi scende la catena. Basta con questa storia delle tradizioni, con questa presunta italianità, con questo riscoprire le nostre radici solo per allontanare gli stranieri.
Io sono cresciuto a Bologna in un clima culturale vivace, dove le tradizioni restavano, ci si rammaricava che in parte scomparissero, ma si capiva che bisognava essere aperti alle novità.
In casa mia anche l'albero di natale era visto con sospetto, si faceva solo il presepe. Poi è entrato a far parte delle tradizioni e ora c'è anche in piazza S. Pietro a Roma.
Io amo la mia città, i suoi portici, i suoi cibi, le mille tradizioni. Vado a S. Lucia per Natale, ho almeno una trentina di presepi in casa di cui la maggior parte fatti da me.
Però amo anche mangiare kebab, fare le facce con le zucche a d Halloween, potare la kefiah. Insomma mi pare l'ennesimo pretesto per dividere.
Io penso che se Halloween ci fosse stato quando ero giovane mi sarebbe piaciuto un sacco: vestirsi da mostri, più eri brutto più eri in tema. Avrei sicuramente organizzato feste con zucche, dolcetti, piatti ispirati a tutte le cose più schifose che mi potevano venire in mente. Mi sarebbe davvero piaciuta.
Ma qui si continuano a costruire muri e non ponti.
(*) la locandina esposta nelle edicole con le notizie più importanti di un giorno
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