Da MASADA n. 573. 15-11-207 Orwell 1984
"Da Alice:
"Quando io mi servo di una parola -rispose con tono sprezzante Humpty
Dumpty- quella parola significa quello che piace a me, ne' piu', ne' meno".
"Il problema e' - insiste' Alice - se lei puo' dare alle parole significati
cosi' differenti".
"Il problema e' -taglio' corto Humpty Dumpty- chi e' il padrone?"
..
Nel 1945 Orwell scrive, come protesta allo stalinismo russo, "La fattoria
degli animali", una fiaba satirica in cui tratteggia una forma di socialismo
umano che salva la liberta'.
Quattro anni dopo Orwell pubblica, sempre in chiave antisovietica, '1984',
appartenente al filone della narrativa di anticipazione e chiaramente
ispirato a 'Il nuovo mondo' di Aldous Huxley.
Huxley aveva profetizzato una societa' del futuro dominata dalla
tecnologia, i cui cittadini nascono tutti in provetta e in cui dieci
Controllori supremi reggono la Terra (oggi abbiamo 5 stati all'ONU con
diritto di veto che dettano la storia del mondo), confinando gli esemplari
che non hanno le caratteristiche volute.
Quando Orwell scrive il libro, siamo alla meta' del 1900, e' ormai chiaro
che il mondo non sara' salvato dalla illusione positivista che ha generato
il falso ottimismo tecnologico, ne' dalla rivoluzione proletaria da cui e'
emerso l'idra del totalitarismo staliniano.
E' in questo tempo che Orwell produce questo libro cupo, con la data di un
mondo futuro in cui il pensiero e' totalmente condizionato.
Nel 1954 il testo viene portato sui teleschermi inglesi producendo forti
critiche per il suo carattere terrificante. Ne vengono tratti anche tre film
di cui uno di Michael Radford. Ma i film non sono di facile lettura e il
libro nemmeno.
Quando arrivo' il vero "1984", Orwell fu deriso perche' nulla di cio' che
aveva predetto sembrava essere accaduto e si cerco' anche di usare la sua
critica solo per lo stalinismo, ma "1984"' doveva incidere la storia dell'Occidente
in termini che andavano ben oltre lo statalismo sovietico e doveva creare
riflessioni angosciose in molti intellettuali, come Erich Fromm, che ne
colse la potenza profetica.
Probabilmente Orwell aveva in mente, oltre al regime di Stalin, anche uno
dei piu' bui e reazionari periodi della storia americana, "il maccartismo",
che si sviluppo' tra gli anni '50 e '54 in USA e in cui il senatore
repubblicano McCarthy attuo' una serie di purghe politiche su intellettuali,
attori, scrittori perseguitati in quanto comunisti, ma ogni regime assoluto,
e massimamente gli attuali regimi mediatici, sembra trovare in questo libro
la sua triste teoria.
Platone nella Repubblica aveva creato un'utopia. Orwell in "1984" scrive una
anti-utopia, o utopia negativa, descrizione di un mondo dove non vorremmo
vivere.
"1984" e' la storia di cio' che potrebbe accadere se si permette a certe
ideologie di prendere il potere e di usarlo in modo assoluto.
Come gia' aveva fatto gia' Machiavelli, Orwell spiega cosa possono fare un
principe cinico o una oligarchia chiusa. Come "Il principe" era stato il
manuale d'uso di sovrani astuti e capziosi, cosi' "1984" diventa il manuale
del governo totalitario. Da una parte "1984" insegna a comandare, dall'altra,
come il Principe, svela le trame usate dal potere.
Orwell immagina un mondo futuro diviso in 3 iperstati: Oceania, Eurasia ed
Estasia. Londra fa parte di Oceania ed e' sotto la dittatura del SOCING
(socialismo inglese), il partito unico guidato dal Grande Fratello.
La popolazione e' divisa tra il Partito Interno (2%) che comanda, il Partito
Esterno addetto ai servizi (13%) e il prolet (85%) privo di potere.
La teoria si occupa solo del condizionamento dei membri del Partito Esterno,
essi portano lo stesso vestito e sono condizionati allo stesso pensiero.
Il Partito crea la realta' e la modifica a suo piacere.
I membri del Partito Esterno sono continuamente controllati da uno schermo
in ogni casa che, mentre manda programmi vari, spia i pensieri per la
Psicopolizia (thinkpol), per cui l'incubo di tutti e' di commettere lo
Psicoreato, o delitto di pensiero (crimethink).
Nello stato di Orwell il grande reato e' pensare in proprio.
La Neolingua (Newspeak) e' un sistema linguistico elaborato dai tecnici del
Partito, in cui ogni termine assume solo ed esclusivamente il significato
che il Socing desidera.
Ogni gruppo di vincitori si arroga il diritto di prevaricare gli altri,
dandosi dei privilegi. Un tempo esisteva una casta che aveva privilegi
ereditari. Oggi abbiamo una classe economicamente dominante.
In Russia era nata una rivoluzione dal basso, in realta' guidata da borghesi
intellettuali che avevano ventilato la possibilita' di un potere esercitato
dal proletariato. Quello che avvenne poi fu diverso: gia' Lenin aveva
espropriato la volonta' dello stato facendola coincidere con la propria;
Stalin completo' il progetto instaurando una dittatura personale. Il potere
non parti' dal proletariato per tornare al proletariato, ma divento' il
totalitarismo di una sola persona e del suo gruppo di complici, fissandosi
in un abnorme culto della personalita'.
Appena il potere si cristallizza in una persona o in un gruppo di dirigenti,
si fissano immediatamente il privilegio e il vantaggio di pochi con l'esautorazione
del potere e del vantaggio di tutti gli altri.
Orwell descrive le modalita' di un autoritarismo assoluto.
Marx aveva detto che, quando il proletariato avesse fatto l'ultima
rivoluzione, la lotta di classe sarebbe sparita. Orwell ci mostra che e' piu'
facile che poche persone concentrino il potere su di se', creando strumenti
che impediscono di fatto ogni ulteriore rivoluzione, bloccando l'evoluzione
di ogni politica.
Poiche' la liberta' umana passa dal pensiero che si costruisce con le
parole, il primo strumento e' il condizionamento mentale, cosi' da far
sparire ogni pensiero autonomo e ogni critica, attraverso la
destrutturazione delle parole. Il Partito totalitario deve inventare e
imporre un pensiero omologato fatto di parole omologate, una neolingua, che
fissi una ideologia uguale per tutti, per un controllo assoluto di mente e
volonta'.
Lo slogan del Socing e': "Chi controlla il passato, controlla il futuro: chi
controlla il presente, controlla il passato".
Nel perfetto stato totalitario il Potere e' personale, rappresentato da
protagonisti apparenti, e nello stesso tempo e' artificiale, e' il Grande
Fratello, che nessuno riesce piu' a vedere per cio' che e', e' un
personaggio costruito, un volto ripetuto sui manifesti con espressione
fissa, una entita' artificiale, una immagine televisiva martellante.
Il Potere ricrea la sua storia, reinventa la sua personalita', impone la
sua presenza. Tutto cio' che accade di buono e' riferito a lui. Qualunque
verita' parte da lui. E' la forma che il Partito ha scelto per mostrarsi al
mondo. Nella realta' e' un attore che da' veste visibile al Potere, un
elemento rappresentativo formale che recita una parte, costruita dal Partito
invisibile, mentre il Partito invisibile nessuno sa piu' cos'e', perche'
ognuno e' fagocitato dalla sua immagine esterna. Quella immagine serve a
sostanziare come una calamita emozionale ogni relazione, e' una immagine
mitica, e' onnipotente, e' infallibile, attrae ogni sentimento, come se
esistesse lui solo e non l'organizzazione che gli sta dietro. La realta' e
la verita' sono cio' che egli dice, e le sue parole vengono continuamente
riadattate per aggiornare i fatti, in modo che nessuno confronti mai cio'
che viene detto oggi a cio' che e' stato detto ieri. La critica deve essere
assente e lo stesso il confronto. Si abitua la gente a dimenticare il
passato, a astrarsi da paragoni che porterebbero a valutazioni, a vivere in
un eterno presente.
Per questo e' fondamentale la manipolazione dei dati.
Se il cibo e' razionato e la razione viene diminuita da 30 a 20 grammi, si
fara' credere che cio' sia un bene perche' e' meno della riduzione maggiore
sarebbe stata necessaria, per cui ognuno avra' l'impressione di ricevere di
piu' di quel che avrebbe dovuto.
Oggi, se si distruggono i diritti dei lavoratori, si dice che cio' e'
necessitato dalle leggi europee e che anzi i governanti del paese hanno
scongiurato peggioramenti ulteriori e promettono ulteriori miglioramenti.
La manipolazione avviene focalizzando sulle promesse e obbligando la memoria
ad autoingannarsi; questo e' il "controllo della realta'' o Bispensiero
Oggi si direbbe che quando le tasse vengono aumentate si dice che in realta'
sono diminuite e si promette che lo saranno di piu' negli anni futuri, ma
che al momento si e' scongiurata una diminuzione eccessiva, che pure sarebbe
stata necessaria e che era richiesta. Giornali e telegiornali non faranno i
controlli o i bilanci o le verifiche, che smaschererebbero l'inganno, ma
distrarranno con cronaca nera o avvenimenti sportivi.
La gente non deve pensare, deve credere. Se qualcuno pensa, sara' eliminato
(vedi Biagi, Santoro, o Guzzanti.).
Il pensiero deve essere unico e costruito dall'alto, non puo' esistere
pensiero divergente, chiunque la pensi diversamente sara' considerato
eversivo (oggi qualsiasi forma di pensiero divergente dall'omologazione
bypartisan viene equiparato al terrorismo).
Si fa sparire ogni copia dei vecchi giornali (o le tracce sul web), ogni
traccia storica del passato, non deve esistere memoria degli eventi
trascorsi perche' la memoria permette il confronto. E' vietato confrontare
le vecchie promesse dei leader con le loro attuali realizzazioni. Le
dichiarazioni di oggi sono auto-conferme, che convalidano per la sola
asserzione. La menzogna deve diventare verita'.
E se memoria storica deve esserci, sara' rivisitata e riconfezionata
(revisionismo) per confermare la verita' imposta. Il revisionismo viene
applicato a tutto, film, libri, opuscoli, barzellette, arte. cosi' da
eliminare ogni significato politico che non sia quello voluto dal regime.
(Cosi' ha fatto Stalin, cosi' fa oggi Putin che cambia la verita' di Beslan
nel momento stesso in cui l'abbiamo davanti agli occhi; cosi' hanno fatto in
Cina con gli eccidi di Tien An Men; cosi' tenta di fare la Moratti con i
libri di storia o fa Violante quando parla di commemorare i caduti di Salo',
cosi' fanno da destra e da sinistra contro il pacifismo, o hanno fatto con l'omicidio
Falcone, Biagi, Moro..)
Quando le correzioni sono eccessive, si inventa un eroe di guerra falso da
commemorare. La storia passata viene rettificata perche' avvalli quella
presente, e cosi' le alleanze, le guerre, le scelte economiche o
politiche... ogni fatto viene ricostruito e mostrato per come fa comodo. Non
il presente e' causa del passato, ma il passato e' variato perche' sia
giustificativo del presente.
Come non esiste verita' sul passato, cosi' non esiste verita' sul presente.
Si inventano trame d'odio e nemici su cui convogliare i sentimenti
viscerali. Si inventano cospiratori e complotti (ieri gli ebrei, oggi i
rossi o i terroristi o gli islamici o gli antipolitici).
Via via che la memoria viene modificata, si toglie ogni punto fermo alla
personalita', che diventa oscillante e incerta, dunque succube, perche' meno
basi di partenza ci sono, meno si sa e meno si e'.
Il pensiero e' il grande nemico di ogni potere che intende essere assoluto.
Se il pensiero chiaro a se stesso e' la prima forza dell'uomo, il potere
sara' esercitato mettendo il pensiero contro se stesso mediante paradossi,
questa e' appunto la funzione del bispensiero. Se riesci a convincere
qualcuno che due cose opposte sono la stessa cosa, la sua mente e'
disarmata, ne puoi fare di tutto.
Il bispensiero fa perdere il senso della realta' e dunque mina profondamente
l'identita', spingendo verso il caos cognitivo. Se l'uomo riesce a credere
due cose totalmente opposte, come essere pensante e' finito.
Percio' si spingera' il cittadino a condividere contemporaneamente due
opinioni in contrasto, per esempio "credere che la democrazia sia
impossibile ma che il Partito sia custode della democrazia" (o credere che
stai facendo la pace mentre fai la guerra, o che stai portando ordine a un
paese mentre lo distruggi o che la Borsa sia l'elemento misuratore del
mercato mentre ne e' una grave alterazione).
E naturalmente il massimo inganno di un partito totalitario sara' di
presentarsi come democratico. Questo e' il paradosso maggiore.
Un codice linguistico non e' solo uno strumento di comunicazione ma e' l'insieme
formativo e connettivo per eccellenza, quello che produce le idee, che
struttura e guida l'attivita' mentale dell'uomo, che relaziona le sue parti
mentali, che dunque dirige il suo senso critico e la sua volonta'. Se
imbrigli la forma del pensiero, soffochi la sua sostanza e, di conseguenza,
blocchi la sua scelta e limiti la sua azione, riduci l'uomo a un robot
passivo, non piu' capace di variazioni sul sistema.
Incidere sugli elementi linguistici formalmente e sostanzialmente significa
coartare il pensiero e soffocarlo lentamente.
Wittgenstein diceva: "I limiti del mio linguaggio sono i limiti del mio
mondo".
Lo "psicoreato" e' la grande infrazione che il pensiero puo' fare sull'ordine
costituito. Il pensiero non embedded. Embedded vuol dire autorizzato,
consentito, pensiero irreggimentato.
La neolingua intende semplificare al massimo le possibilita' del pensiero,
per questo si daranno induzioni semplificate per portare l'uomo a un
linguaggio minimale e strozzare le possibilita' evolutive del linguaggio e
dunque del ragionamento. A questo sono funzionali media che devono ridursi
ad uno stadio comunicativo primordiale, presentando modelli umani sempre
piu' limitati e minimali, quasi caricature di persone, e facendo scadere il
linguaggio a suoni sempre meno articolari e funzionali fino ad arrivare all'onomatopeia
piu' rozza: "Ridurremo alla fine il pensiero a delitto, perche' a quel punto
lo psicoreato sara' impossibile perche' non ci saranno parole per
esprimerlo".
I neolinguisti manipoleranno il linguaggio affinche' sia impossibile pensare
pensieri diversi da quelli imposti.
Se, come dice Chase: "Il linguaggio forma l'intera visione del mondo",
attraverso la restrizione del linguaggio avremo la restrizione dell'uomo.
Qualunque pensiero dissidente sara'' eresia e sara' ostacolato come un atto
terroristico, eversivo.
Si abbandonera' dunque l'archeolingua, che e' in uso prima del Socing, per
far sopravvivere solo quelle parole che sono in sintonia col pensiero unico.
E questo sara' continuamente ripetuto perche' la fissazione allenta le
modalita' critiche e abitua alla ricezione passiva. Se il pensiero si
sviluppa dialetticamente attraverso la dialettica dei contrari, anche i
partiti si presenteranno come omologati cosi' da interrompere qualunque
dialettica e chi rifiutera' l'omologazione sara' unanimamente tacciato di
eversione (o antipolitica). Queste strategie, curate massimamente dalla
stampa, porteranno a limitare l'ampiezza mentale.
Esempi: "La parola LIBERO puo' sopravvivere ma solo nel senso di 'questo
campo e' libero da erbacce' (o sara' il nome di un quotidiano di destra
portavoce di un leader illiberale). Non deve significare essere
intellettualmente libero perche' la liberta' intellettuale non deve esistere
nemmeno come concetto".
La lingua deve diventare il piu' possibile semplice cosi' da ridurre al
minimo il pensiero. Non si deve poter esprimere la stessa cosa in piu' modi,
ma solo in uno.
Ogni termine deve avere solo un significato. Non si varcano le barriere del
linguaggio. La maggior parte dei termini usati non devono contenere
significati ma distruggerli (Berlusconi). Tuttavia si curera' l'eufonia, il
messaggio deve essere armonico, carezzevole, orecchiabile, accattivante,
modulato, con slogan facili (sempre Berlusconi). Si sostituiranno i
concetti o le istituzioni con nomignoli nsignificanti, meglio se privo di
significato intrinseco o contrario. Il Ministero della pace e' chiamato
'Minipax', il lager Svago-campo' (una missione bellica viene chiamata
'missione umanitaria'; i pacifisti sono chiamati 'terroristi'). Molti nomi
sono indicati con abbreviazioni cosi' da alterarne il significato (nazi,
Gestapo, Comintern.). Le parole devono essere monotone per ingannare la
mente e impedirle di pensare. I vocaboli devono essere pochi; meno parola
esistono per la mente, meno la mente pensera'.
L'attenzione deve fissarsi su parole prive di importanza ("Mi consenta.").
Gli slogan di partito siano semplici e paradossali:
"LA GUERRA E' PACE" (Berlusconi, Bush, Blair.)
"LA LIBERTA' E' SCHIAVITU' (multinazionali, neoconialismo, lavoro precario,
neoliberismo.)
"L'IGNORANZA E' FORZA" (la Lega)
La neolingua attacca il pensiero e lo distrugge: "Winston sentiva che si era
prodotto come un vuoto, come se gli fosse stato tolto un pezzo di cervello".
Il totalitarismo azzera la rivoluzione azzerando l'individualita', perche'
solo il pensiero del Grande Fratello deve echeggiare nella testa vuota: "Ora
tutto era definitivamente sistemato, la lotta era finita. Egli era riuscito
vincitore su se medesimo. Amava il Grande Fratello".
Federico Orlando scriveva: "Oggi la neolingua dei governanti ha gia'
modificato il significato di molte parole chiave; chiama 'riforma' la
distruzione dei diritti e 'conservazione' la difesa dei diritti; 'amore' il
privilegio della maggioranza e 'odio' il pensiero dell'opposizione; chiama
'guerra civile' la giustizia e 'democratici' i tangentisti o 'liberali' i
plutocrati; 'pluralismo' l'accentramento mediatico; 'popolo' i propri
elettori; 'sovranita' popolare' il furto della stessa ecc."
Le parole non sono solo suoni e significati, sono passioni. E le passioni
sono facili da gestire. (Prendiamo il linguaggio berlusconiano: definisce il
congresso DS 'tempio dell'odio', ogni critica 'campagna d'odio', FI
'partito dell'amore'. Gli avversari del capo sono 'invidiosi'. Lo stesso
Bush accusa gli islamici di essere 'invidiosi' dei valori statunitensi.
Scrive Fabio Mussi: "La neolingua opera per cancellazione di memoria dovuta
all'uso, abuso e disuso di parole chiave dell'esperienza storica. La parola
'liberta'' viene usata ormai comunemente per connotare stati di arbitrio,
privilegio, indebolimento dei vincoli di legge, affermazione di interessi
particolari, eccezione agli obblighi derivanti da un'etica condivisa.'liberi'
sono i piu' furbi e i piu' spregiudicati.. in questo contesto la giustizia
diventa 'guerra civile'» e i giudici sono 'comunisti', o 'sovversivi',
mentre i cittadini che protestano e chiedono giustizia diventano
'antipolitici'. Simmetricamente, vanno in disuso parole bollate dalla
Costituzione come 'fascismo' o 'fascista', che diventano famigliari dunque
accettabili.
Chi parla la neolingua dimentica il buon senso e la storia. C'e' una parte
dell'opinione pubblica convinta che, si', in Italia un giorno ci fu la
dittatura, ma la dittatura comunista. E crede che il partito che ha piu' a
lungo governato l'Italia nel dopoguerra sia il Pci e che lo stesso abbia
avuto costantemente il monopolio televisivo.
La neolingua mischia, confonde, inverte i significati. Falsifica gli eventi,
crea una storia parallela di pura invenzione che sembra piu' attendibile di
quella reale... 'Riforma' e' il superamento dell'articolo 18 dello Statuto
dei lavoratori o e' un progetto fiscale destinato a redistribuire alla
rovescia con un vantaggio secco per i piu' ricchi, o e' un'idea dell'immigrazione
impregnata di pregiudizi xenofobi e razzisti o una deregulation nel campo
delle opere pubbliche che comporta la convivenza con la mafia ecc. Non c'e'
idea folle che lavorandoci sopra non diventi normale.
Bossi lancia lo slogan: "Riformare, riformare, riformare". Il Capo del
governo si presenta come Grande Riformatore, dipanando persino la retorica
del "Nuovo Rinascimento" italiano, che altro non e' che riproposizione
fascista. Ma una volta imposto che "riforma e' bello", e che "il paese ha
bisogno di riforme come della vita", chi dissente, e' "contro le riforme" e,
dunque, "gioca contro l'Italia", non importa piu' che la Riforma sia in
realta' distruzione delle regole e dei diritti, all'opposizione non restera'
altro che presentarsi anch'essa come "Partito Riformista".
Se la neolingua si afferma in via definitiva, e' chiaro cosa potrebbe essere
inciso sulla luccicante piramide del nostro nuovo e ipotetico "1984": Il
potere e' amore/La liberta' e' privilegio/La giustizia e' arbitrio.
Per imporre la neolingua c'e' bisogno dei mezzi di comunicazione che
creeranno un'altra comunicazione, dunque un altro pensiero, il pensiero
embedded. Ecco perche' esplodera' inevitabile l'ossessione del controllo
dei media producendo la prima causa di sofferenza della democrazia: la
comunicazione controllata per controllare.
Qui allora bisognerebbe porci l'interrogativo che ci riguarda: quale lingua
dovrebbe parlare una vera opposizione politica e culturale nel nostro Paese?
Ma questo e' gia' un altro discorso.
Il bispensiero si impone innanzitutto ai piu' alti gradi del partito. Ogni
suo membro deve essere in grado di sostenere la mistica del paradosso (vedi
Giovanardi o Bondi o Ferrara). Si parla di mistica non occasionalmente ma
perche' dove cessa la ragione subentra l'adesione e che il fanatismo sia d'accatto
o di fede o opportunistico non fa differenza, purche' l'adesione sia
incondizionata e acritica. E che tale mistica passi indifferentemente dal
campo religioso a quello ideologico e' anche necessario sia perche' le
modalita' strutturali sono le stesse, ricadendo nell'irrazionale fideistico
o di interesse, sia perche' le chiese sono elementi di conservazione e
reazione dunque stanno dalla parte del potere forte che conserva inalterato
se stesso e parla non alla testa dei cittadini ma alla pancia dei sudditi.
Gli affiliati al partito devono essere pronti a dire tutto e il contrario di
tutto, sempre senza emozioni (Bondi), padroni degli altri ma privi di
identita' personale (Schifani). Praticamente essi stessi non sono persone
identificate ma strumenti che il potere ha divorato e ristrutturato. Sono
totalmente spersonalizzati e alienati, strumenti e servi della propaganda.
Con la propaganda si puo' fare a un popolo di tutto, convincerlo a fare
tutto, la gente deve smettere di pensare e deve credere cio' che vuole il
Partito unico. Deve riconoscersi nell'identita' che il governo vuole per
essa, cosi' che ognuno sia puntello del regime. Il regime sara' introiettato
e ognuno lo difendera' come se stesso.
Zavoli scrive: " Se un popolo e' sistematicamente distratto da centinaia di
canali televisivi, acquietato dagli ansiolitici, appagato dal consumismo,
illuso dai modelli di successo.. e' verosimile supporre che sia un popolo in
cui l'uomo non ha piu' paura di nulla, non gode piu' di niente, ignora
origine e destino, crede senza fede ne' ragione, esiste in quanto appare e
uccide senza rimorsi".
Ma semrba che nell'antisocieta' descritta da Orwell ci siamo dentro mani e
piedi; nella grande truffa mediatica ci sono non solo i regimi di Stalin e
Hitler, ma tutti gli eventi conoiscuti, la prima guerra del Golfo, che e'
stata una grande truffa in diretta televisiva, la guerra del Kossovo che e'
stata presentata come una necessita' etica, la guerra in Afghanistan giusta
reazione al terrorismo, la guerra all'Irak in nome di inesistenti armi di
sterminio di massa.
E non manca oggi la Psicopolizia (GESTAPO, CIA, KGB, SISMI e compagnia
bella), non manca lo schermo in ogni casa che ribadisce il pensiero
precostituito, perfettamente omologato tra destra e sinistra, non manca l'inzombimento
del paese sotto il martellamento della pseudoinformazione e dei modelli
deteriori, ne' il controllo sulla stampa, sui telefoni, su internet. il
totale dominio sui media, il veto sulle notizie che provengono dai fronti di
guerra, la cacciata dagli stessi di tutti i gruppi di volontari, la
disinformazione sistematica della stampa, i tentativi censori sul web, le
pene ai giornalisti che rivelano parti di processi sia pure pubbliche e non
piu' coperte da segreto istruttorio, il veto a qualsiasi raccolta o
pubblicazione di intercettazioni telefoniche su politici ecc., tutta quella
serie di leggi che destra e sinistra hanno perpetrato per la soppressione
graduale della liberta' (in USA il Patrioct Act ha perpetrato ogni sorta di
attentati alle liberta' costituzionali in nome del terrorismo) e infine la
demonizzazione o l'imbavagliamento dei dissidenti fino ad arrivare alla loro
distruzione fisica.
Il potere perpetua se stesso. "Tutte le fedi, i gusti, le emozioni, gli
atteggiamenti mentali che caratterizzano il nostro tempo, hanno lo scopo di
sostenere la mistica del Potere", dice Orwell.
E sul protagonista: "...quel che piu' lo tormentava e che non era mai
riuscito a capire chiaramente era per quale ragione quell'enorme impostura
era stata messa in moto. I vantaggi immediati della falsificazione erano
palesi, ma il fine ultimo era avvolto nel mistero." Egli si diceva
continuamente: "Capisco COME, non capisco PERCHE'."
Il potere per il potere diventa la grande ombra che smuove il mondo, anche
al di la' del possesso e del privilegio. Individui paranoici conducono gli
altri imprigionandoli nella loro follia: Ceaucescu, Franco, Hitler,
Pinochet, Mao, Stalin, Saddham, Khomeini, Sharon, Bush. E Orwell non parla
di altri strumenti di coartazione, non indica il nazionalismo esclusivista,
la retorica patriottarda, il fanatismo religioso, la mistica calcistica, l'indottrinamento
ideologico, l'identificazione di ruolo, l'ideocrazia. ma se l'uomo vuol
tornare un essere pensante, occorre che si svincoli da questi elementi
stritolanti.
Esistono archetipi negativi che conducono gli uomini oltre se stessi anche
nel Male, per scopi a cui gli stessi governanti sono succubi, mostrando,
nella loro miseria, come siano essi i primi a rinunciare ad ogni liberta' e
ad ogni rivendicazione umana.
Forse uno dei segreti della liberta' non e' sostituire una cupa ideologia
con un'altra o un cupo fanatismo con un altro non meno truculento e
divisorio, ma riprendersi la facolta' di ridere, la capacita' di
sbeffeggiare il Potere ovunque esso si manifesti, anche in quelli che
vogliono combatterlo, la capacita' di produrre e salvaguardare il pensiero
alternativo.
venerdì 16 novembre 2007
1984
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