
Non ho niente contro Monti, anche perchè di lui so davvero poco, ma il suo governo è davvero poco democratico.
Ci sono due motivi che mi spingono a dire ciò.
Primo: Il governo Berlusconi, per quanto poco mi piacesse, era stato scelto dagli elettori ed è crollato sotto la spinta dei mercati.
L'Italia si è dimostrata un'economia debole non perchè non produce ma perchè è attaccabile dalla speculazione finanziaria. Il governo è caduto proprio sulle riforme volute dai mercati e l'Europa (cioè le banche) non ci ha lasciato il tempo di fare nuove elezioni.
Peggio è andata alla Grecia che aveva fatto le riforme, ma poi alla proposta di un referendum per l'approvazione popolare i mercati sono caduti nel panico, fino a che il referendum è stato revocato, il governo è caduto e il premier regolarmente eletto è stato sostituito da un banchiere.
Così anche da noi ora un banchiere guiderà la nazione. L'Europa (cioè le banche) vogliono riforme in fretta, vogliono stabilità politica, vogliono economisti al potere.
L'altro motivo è che non amo i governi tecnici. Questo non è il primo e ce li hanno sempre venduti come grandi bazze. Anche molti elettori, stanchi dei giochetti della politica, spesso hanno visto questi governi come una valida alternativa ai politici.
Però sono i politici che debbono guidare lo stato.
I tecnici debbono aiutarli, ma le scelte vanno fatte non in base ai calcoli, ma in base alle idee.
Se ad esempio servono 55 milioni di euro, il tecnico potrà proporre di prendere un euro da ogni cittadino italiano, ma il politico saprà chi deve pagare e chi no, escluderà le fasce deboli, farà pagare di più chi ha più soldi.
In questo governo mi permetto di commentare solo due scelte, ma significative.
Alla difesa è stato messo un militare.
Quale scelta peggiore si poteva fare? Già la difesa è un ministero molto delicato e come fa un militare a fare scelte che sono prettamente politiche?
Mi spiego. Andiamo in Afganistan o no? il militare potrà dire se abbiamo abbastanza uomini e mezzi, ma non se dobbiamo intervenire, questo solo un politico potrà dirlo.
Il militare potrà dire che non ci sonno abbastanza soldi per l'esercito, ma il politico dirà se ce ne sono per la difesa o se servono per altre cose.
All'interno è stata messa la Cancellieri già commissario a Bologna, dove è stata apprezzata proprio in quanto tecnico perchè è riuscita a fare cose da tempo bloccate da veti incrociati.
La stessa però ha anche inserito la famigerata tassa sugli asili e l'aumento delle rette ai nidi. Ma per un tecnico è normale, bisogna fare cassa e come si fa? si prendono i soldi da chi usufruisce di un servizio ed è facilmente individuabile.
Ma la nuova giunta Merola ha subito modificato queste regole perchè non si possono tassare ancora le famiglie e colpire chi ha figli.
Questo è il compito della politica.
Credo ormai che la democrazia abbia fatto il suo tempo. Non abbiamo ancora trovato un sistema alternativo, ma questo comincia a mostrare i segni del tempo.
In troppi hanno imparato a fregarla e poi viene applicata a gruppi di persone troppo grandi.
Ad Atene erano in pochi, tutti si interessavano della cosa pubblica, alcune cariche erano estratte a sorte!!!
Ma ora con una connessione mondiale, economica prima di tutto, ma anche sociale, linguistica, elettronica, diventa davvero difficile guidare un paese con elezioni e parlamenti. Ora i mercati valgono molto più dei governi ed è difficile uscire da questo circolo vizioso. Dovremmo separare l'economia dalla finanza, dovremmo smettere di cercare la crescita continua e a misurare il nostro benessere con il pil.
Se produco lo yogurt in casa il pil cala, mentre se sto in fila con la macchina per andare al mare il pil cresce. E' questo il benessere che vogliamo?
In questo momento è davvero difficile uscire dalla crisi, sganciarsi da questa economia folle ormai chiaramente crollata sotto le sue stesse affermazioni impossibili.
Dovremo fare sacrifici (ancora???!!!!!), obbedire all'Europa (cioè alle banche) e seguire questo affabile signore.
Anche in sudafrica dopo la fine dell'apparthaid credevano di poter fare riforme politiche a favore delle fasce più deboli della popolazione, ma quando il governo è stato in carica si è accorto che l'economia era autonoma e che comandava, che non si potevano fare certe riforme, pena il crollo della borsa, la recessione e la fame. Fare riforme avrebbe peggiorato la condizione dei più poveri.
Così noi ora non possiamo che accodarci ai sistemi forti e sperare di non uscirne troppo male. Oppure bisognerebbe davvero cambiare il sistema, fare scelte coraggiose, modificare il concetto di Europa, di euro, di lavoro e di economia. Partire dalla decrescita, dal risparmio, dalle energie pulite, dal lavoro, dalla soddisfazione delle persone.
E' questo il tempo giusto, se non è troppo tardi.