io ne ho viste cose, che voi umani non potete immaginare...
Mi rendo conto che fare considerazioni sull'attuale conformazione delle camere essendone fuori per clamorosa sconfitta elettorale, sia interpretabile come lamentela fine a se stessa, ma lo faro' comunque. Ho letto molti commenti felici della riduzione dei partiti, della scomparsa dei piu' piccoli, della finalmente raggiunta governabilità. Mi voglio dissociare da questo coro osannante. Come spesso accade in medio stat virtus: e' chiaro che la troppa frammentazione ha creato molti danni e non giova alla democrazia, che comandi chi ha l'uno per cento perché può ricattare chi ha il 30 non e' certo democratico. Anche l'opposto pero' non e' espressione di democrazia compiuta: la democrazia non e' la dittatura della maggioranza, ma la valorizzazione delle minoranze, e' raro che un partito abbia la maggioranza assoluta dei voti, il che vuol dire che la maggioranza degli elettori non l'ha scelto, anzi gli ha votato contro. Il massimo della governabilità si ha in dittatura! Un governo forte può certo fare le leggi, ma anche molti danni se non ha alcun rispetto per l'opposizione. Cosi' governò Berlusconi la scorsa legislatura, “faccio quello che voglio perché ho la maggioranza”. Governare non significa occupare tutte le posizioni di potere, dalle camere alla rai. Male fece anche Prodi non dando la presidenza del senato all'opposizione: la seconda carica dello stato alla minoranza, questo e' un modo per esprimere rispetto e impedire l'eccessiva concentrazione del potere. Aver ridotto il numero di partiti presenti in parlamento, poi, non mi pare affatto un bel segno, il proporzionale con sbarramento e' un buon sistema ma ha prodotto questa anomalia: molti voti inutili, completamente scomparsi. Il sistema migliore forse sarebbe proporzionale puro con premio di maggioranza. Cosi' chi vince governa, ma all'opposizione ci sono molte voci. Perché non deve essere rappresentato per niente chi ha lo 0,5 % dei voti? Adesso abbiamo in parlamento 6 partiti, due coalizioni (3+2) e l'UDC. Ma la pluralità di idee e' un valore, ormai spesso dimenticato a favore della chiusura nei prorpi ideali, tradizioni, religioni ecc. significativa infatti l'affermazione della lega, secondo me un segno davvero pessimo. E' normale in periodi di recessione che prevalgano i nazionalismi, i particolarismi, ma e' un classico segno di decadenza, di ignoranza, sono scelte che nel lungo periodo producono solo danni. Votare lega significa avere paura del vicino, non saper applicare la solidarietà in un periodo di difficoltà, ma l'unica cosa che può salvarci e' proprio la condivisione, la ridistribuzione delle ricchezze, l'accoglienza, iniziando dal proprio vicino fino ad arrivare alle politiche internazionali. Il quadro che esce dalle urne per me è desolante, speriamo che dal basso si possa risalire e non ci si trovi a scavare Linko Beppe Grillo completamente d'accordo con lui
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