lunedì 19 ottobre 2009
A i'ò cher per chi ragaz
Fini (grandissimo: mi toccherà votare per lui) propone l'ora di religione islamica e pensando a quei geni della CEI io non posso che fare mia la frase che ripeteva spesso mio nonno: A i'ò cher per chi ragaz!!!!
Che potremmo tradurre: Ho piacere per quei ragazzi!!! anche se a i'ho cher è più forte di ho piacere è proprio un: ho a cuore, ho caro.
Saranno contenti ora della loro ora di religione cattolica che non può essere (cito): lo studio del fatto religioso di natura multiconfessionale o di etica e cultura religiosa.
Bene quando tutte le religioni avranno la loro ora (come impedirlo?) cosa avremo creato?
Muri e non ponti, come si dice.
Ora cercheranno di bloccare la proposta ma non so con quali argomenti.
Esiste un'ora facoltativa di religione cattolica e chi non la fa, può fare una materia alternativa, perchè non un'altra religione?
Infatti le dichiarazioni di chi è contro sono alquanto vaghe.
Calderoli dice che la scuola ha ben altri problemi.
Casini che lo stato deve garantire lo studio della cultura e religione cattolica.
Bertone che non è previsto nel concordato.
oltre a chi afferma ancora una volta:"Prova ad andare alla Mecca a insegnare religione cattolica!!!" Comunque anche chi è a favore mi pare non inquadri bene il problema che è di laicità dello stato.
Di Pietro dice che così ci sarà più integrazione e meno pericolo che gli islamici vengano avviati all'estremismo,
altri dicono che è meglio che si studi a scuola piuttosto che da imam integralisti. Ma il problema non è solo di integrazione è un problema di cultura religiosa e di laicità:
Perchè le religioni debbono essere considerate un fatto privato e non culturale?
E di contro, Perchè la religione cattolica deve avere un ruolo predominante? Mi spiego: la religiosità è un fatto comune a tutte le persone (anche agli atei), è un qualcosa che attraversa tutta la storia dell'uomo, è una delle caratteristiche che ci distingue dagli animali.
Come tale va studiata, approfondita e non ostracizzata. Chiaramente occorre evitare i settarismi, gli indottrinamenti, le posizioni di parte, tutte cose però che valgono anche per le altre materie.
Invece sempre ci si arrocca su posizioni laiciste o clericali.
In uno stato sanamente laico ci sarebbe il riconoscimento di tutte le religioni e di tutti gli influssi che queste hanno sulla vita sociale: feste, tradizioni, usi ecc. ecc.
Invece in Italia ho si è contro tutte le religioni e si finge non esistano, o si è a favore di quella cattolica che deve essere più importante delle altre.
Ho già detto più volte che io gradirei un insegnamento di Religioni in generale e non di ogni religione in particolare. Nella situazione attuale ogni scolaro avrà la SUA lezione sulla SUA religione.
E' lo stesso problema della scuola privata: ogni gruppo per se. E la chiesa la appoggia perchè è in gran parte cristiana, ma quando i mussulmani o gli ebrei o altri vorranno la loro scuola saremo ancora così favorevoli?
Linko un intervento di Andrea de Pasquale (il mio clone politico) dal numero 14 de il Mosaico sulla scuola privata che già nel1999 scriveva cose con cui mi trovo perfettamente d'accordo (e c'era da dubitarne?)
e un articolo dal sito Antefatto che ben mostra l'effetto che ha sui non credenti l'atteggiamento della chiesa ufficiale
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