mercoledì 21 ottobre 2009
Perchè ho scelto il PD. Perchè ho scelto Franceschini
Perchè ho una vocazione minoritaria.
Ora che il PD non se lo fila quasi più nessuno, e che Franceschini parte svantaggiato nella corsa alla segreteria, io mi iscrivo e appoggio il ferrarese.
Ma anche per altri motivi.
Io credo che l'alternativa al sistema attuale, non solo italiano, ma mondiale, sia quella che si può definire socialdemocratica: un governo leggero, che garantisce le fasce più deboli, si affianca ai privati quando non riescono da soli, incentiva la libera iniziativa e cerca di fare politiche di lungo termine. Pensa all'ambiente, alle modifiche del lavoro e dell'economia mondiale, ai flussi migratori, vedendoli come risorsa e non come minaccia, rifiuta logiche di profitto assoluto, di guerra come mezzo per risolvere le controversie e per fare business, investe in energie pulite cercando di affrancarsi dalla dipendenza dal petrolio (che non abbiamo)...
Il progetto politico che più poteva rispecchiare queste istanze è stato, secondo me, l'ulivo.
Una grande forza di centro-sinistra che riuniva forze di centro, di sinistra e di estrema sinistra, con un premier cattolico-progressista.
Progetto purtroppo fallito, tradito dai suoi stessi fondatori, da D'Alema a Bertinotti.
Ora cosa resta?
Del centro solo l'UDC. Un partito non male ma troppo conservatore per i miei standard e purtroppo troppo infiltrato da poteri iniqui.
L'estrema sinistra mi ha deluso molto. Non è riuscita a realizzare nulla di quello che aveva promesso, ed è riuscita a suicidarsi sia a livello nazionale che europeo.
Entrambi questi schieramenti poi al di fuori di un progetto unitario di centro sinistra sono troppo schierati rispetto alle mie idee.
All'interno di una coalizione possono spostare l'asse da una parte o dall'altra a seconda dei temi trattati, ma da soli hanno troppe divergenze rispetto al mio pensiero.
Resta il PD.
A me come a molti pare una prosecuzione del PCI-PDS-DS, un carrozzone che cerca di conciliare più pensieri ma che resta fondamentalmente un apparato chiuso e mastodontico.
Questo è vero solo in parte e se lasciamo che continui ad essere così.
In realtà il PD nasce dalla fusione di DS e Margherita, dovrebbe quindi rappresentare proprio quella forza di centro sinistra da me auspicata. Il problema è che i DS per quanto in rotta provenivano da una lunga storia di partito forte, radicato sul territorio e ben strutturato (anche troppo). La Margherita invece era un partito nuovo che ancora non aveva espresso personalità forti ed è quindi stata assorbita lasciando poca traccia.
In questo periodo politico dominato dal berlusconismo, credo che l'unica alternativa possibile sia quella offerta dal PD.
Non certo il massimo, non il mio ideale, ma una buona base da cui partire.
Occorre però decidere bene cosa vogliamo che diventi.
Bersani mi pare rappresenti proprio quello che del PD non mi piace: il partito come appartato mastodontico, la nomenklatura forte e decisionista, la lontananza dalla gente.
Franceschini invece mi pare rispecchiare le mie aspettative: un partito agile, aperto al dibattito interno, che si propone come valida alternativa di governo. Laico, ma non anti-clericale, aperto al dialogo, ma deciso quando si è giunti ad una conclusione, attento alle problematiche attuali quali ambiente, lavoro, immigrazione.
Da qui la mia scelta.
Voterò quindi (per la prima volta) alle primarie, perchè credo che siano davvero importanti per il paese.
Spero che da queste nasca un partito nuovo o comunque una corrente agguerrita che cercherà in tutti i modi di cambiare qualcosa e portare finalmente un po' di civiltà, di onestà, di buon governo nel nostro povero paese.
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