Quando il saggio indica la luna, lo stolto guarda il dito, dice un vecchio proverbio, così ha fatto l'amministrazione di Firenze, per combattere il racket punisce i lavavetri, quanto ci vuole a seguirli e a scoprire chi li manda? ma i lavavetri non votano, i cittadini esasperati si. "La legalità è un valore per tutti" si affrettano a dire i politici di sinistra che hanno notato che paga in fatto di voti, ma la giustizia, l'accoglienza, l'aiuto ai più poveri non sono più valori? M i bravi e miopi cittadini saranno contenti di non vedere più poveracci nelle strade, peccato che il problema non venga risolto ma spostato e tornerà, sempre, fino a che qualcuno non penserà a politiche un pochino più lungimiranti, europee, mondiali, per combattere emarginazione, razzismo, povertà.
Copio da Carta
giovedì 30 agosto 2007
Lavavetri
lunedì 27 agosto 2007
Harry Potter / Gilmore Girls
Pessime notizie per i fan (come me) di HP: la salani comunica la data di uscita dell'edizione italiana 5 Gennaio 2008!!!!!!!!!!!!!!
Buone nuove invece per Una mamma per amica: dal 2 ottobre ogni marted' alle 21 l'attesissima 7 serie
martedì 14 agosto 2007
Il Vangelo dei poveri
loro genitori qualche mese fa in Italia e si erano messi sotto un viadotto
in una baracca senza luce, acqua né ovviamente gas per cui cucinavano a
fuoco vivo, quello stesso che ha distrutto la baracca e le loro vite. I
vigili interpellati dalla gente del luogo preoccupata di possibili furti
avevano detto che potevano stare li in attesa di una sistemazione. La
magistratura ha indagato i genitori per abbandono e incendio colposo.
Che vergogna! che schifo! questa è l'accoglienza del fratello, questa la
scelta preferenziale per i poveri, questa la religione del Dio morto sul
patibolo dei delinquenti!!! Nel giorno del giudizio Dio dirà: "Avevo fame e
non mi avete dato da bere... ero pellegrino e non mi avete ospitato..."
Questa è l'Europa delle radici cristiane!!! Ma che leggi abbiamo? si
possono lasciare 4 bambini sotto un viadotto? sono in attesa di
sistemazione???? dove sono i servizi sociali? dove sono le parrocchie?
dove i centri sociali? Il mondo dei poveri preme sempre più sulle nostre
frontiere e noi sappiamo rispondere solo con la polizia, ma non potremo
farlo per sempre.
E per i cristiani: forse dovremmo rileggerci il Vangelo nell'ottica dei
poveri, consiglio p.Alex Zanotelli che fa ne una rilettura dal basso e come
cambia il messaggio!!!
lunedì 13 agosto 2007
Novartis
Dal sito di Medici senza frontiere
L'India potrà continuare a produrre farmaci per i Paesi in via di sviluppo. Bocciato il ricorso della Novartis contro la legge Indiana sui brevetti. Il sollievo di milioni di medici e pazienti.
(06/08/2007)
New Delhi/Roma, 6 agosto 2007 - L'Alta corte di Chennai ha emesso una sentenza storica che preserva la legge Indiana sui brevetti e dà torto alla multinazionale farmaceutica svizzera Novartis, che voleva far dichiarare illegittima la normativa che consente alle industrie indiane di produrre equivalenti generici di farmaci essenziali e salva-vita, finanziariamente accessibili per i Paesi in via di sviluppo.
"Questa sentenza è un grosso sollievo per milioni di pazienti e medici che operano nei Paesi più poveri e che dipendono in larga misura da farmaci prodotti in India – dice Raffaella Ravinetto, presidente dell'associazione umanitaria Medici Senza Frontiere in Italia – . La Corte Indiana ribadisce il diritto dei Paesi come l'India a emanare leggi che facciano proprie tutte le clausole di salvaguardia previste negli accordi internazionali sul commercio e scongiura il rischio di una ulteriore restrizione della possibilità di produrre farmaci generici, indispensabili per far fronte alle esigenze di salute pubblica delle popolazioni più vulnerabili. Chiediamo a tutte le multinazionali farmaceutiche e ai Paesi ricchi di rispettare la legislazione indiana e di smettere di spingere affinché i Paesi in via di sviluppo adottino regimi ancora più restrittivi in materia di brevetti sui farmaci".
La Novartis aveva trascinato in giudizio il Governo Indiano per forzarlo a modificare la legge indiana sui brevetti in modo da ottenere una più facile e più ampia protezione della proprietà intellettuale per i suoi prodotti. Novartis affermava che la legge indiana – che consente entro certi limiti la produzione di versioni generiche di alcuni medicinali essenziali – non rispetta le regole fissate dall'Organizzazione Mondiale del Commercio. Ma queste lamentale lamentele sono state giudicate prime prive di fondamento dall'Alta Corte di Chennay.
Fino al 2005 l'India non riconosceva brevetti sui farmaci: a partire dal 2005 – data entro la quale l'Organizzazione Mondiale del Commercio ha richiesto ai Paesi in via di sviluppo di mettere in atto le nuove norme sui brevetti – l'India ha approvato una legge che prevede alcune misure di salvaguardia, come quella secondo cui i brevetti sono concessi solo sui farmaci realmente innovativi. Questo significa che le compagnie che vogliono brevettare semplici miglioramenti apportati a un principio attivo già in commercio, al fine di estendere ulteriormente il monopolio, non potranno farlo in India.
Novartis chiedeva che proprio questa clausola di salvaguardia per i pazienti fosse rimossa dalla legge indiana. Se la Corte avesse dato ragione alla multinazionale si sarebbe drasticamente ridotta la possibilità di produzione di farmaci in generici "made in India" che sono cruciali per il trattamento di malattie mortali in moltissimi Paesi in via di sviluppo.
"Medici Senza Frontiere tratta oltre 100mila malati di HIV in tutto il mondo e ben l'84% dei farmaci antiretrovirali che prescriviamo, pre-qualificati dall'Organizzazione Mondiale della salute, proviene dall'India – spiega la Ravinetto -. Molti Governi di Paesi in via di sviluppo e altre agenzie internazionali come l'Unicef e, la Clinton Foundation ed anche il Pepfar, dipendono dai produttori indiani di generici per l'approvvigionamento di farmaci contro l'Aids. Dobbiamo permettere all'India di continuare a essere la Farmacia dei Paesi Poveri".
Oltre 420mila persone in tutto il mondo hanno firmato una petizione per chiedere a Novartis di ritirarsi dalla causa intentata contro il Governo Indiano, consapevoli che se Novartis avesse vinto l'impatto sarebbe stato devastante per l'accesso alle cure nei Paesi poveri. Tra i firmatari alcune personalità di rilievo tra cui il ministro Indiano della salute Anbumani Ramadoss, il Premio Nobel per la pace sudafricano Desmond Tutu, gli autori John Le Carré e Naomi Klein oltre a molti parlamentari e ministri europei e statunitensi e per l'Italia il sindaco di Roma, Walter Veltroni, il sottosegretario agli Esteri Patrizia Sentinelli e personaggi del mondo dello spettacolo come Beppe Grillo e Dario Fo.