L'altra sera colpo di vita, con altri
due papa' sono andato a vedere Diaz. Film davvero duro ma molto
bello.
Ha pregi e difetti ma nel complesso è
un film da vedere.
I difetti
La parte iniziale del film, pur lunga,
non è molto curata.
Non inquadra bene le giornate di
Genova, nè dalla parte del movimento nè dalla parte dei poliziotti.
La struttura molteplice e
disorganizzata del movimento è evidenziata solo in una riunione in
cui ognuno pensa solo alle proprie difficoltà vuoi di logistica, o
di rapporti con la stampa o di 'compagni arrestati'. La
complessità del movimento, che andava dalle suore ai black
block, non viene assolutamente evidenziata, si perdono lunghi
minuti in telefonate, in logistica, in dialoghi poco significativi.
Anche dalla parte dei poliziotti
non viene assolutamente evidenziata la durezza delle giornate di
scontri, di insulti, di cariche e contro-cariche. Non si capisce
il perchè di tanta tensione, vengono solo evidenziate diversità di
vedute sull'utilizzo della forza ma senza una reale spiegazione.
Questo manca molto quando si giunge
all'irruzione nella scuola.
O si saltava completamente e si
lasciava al pubblico informarsi sui precedenti o si spiegava meglio.
I pregi
La parte dell'irruzione alla Diaz è
veramente ben fatta: drammatica, angosciante, durissima.
La parte di Bolzaneto poteva
forse essere più approfondita, ma quello che c'è è davvero
shockante.
La ricostruzione 'storica' ottima:
tutta basata sugli atti processuali e sulle testimonianze.
Le scene violente durissime, ma non
fini a sè stesse.
Gli attori veramente in parte:
dai ragazzi, fino ai poliziotti e ai dirigenti.
Insomma un film che davvero cattura,
che ti fa vivere quello che purtroppo è successo veramente.
L'equidistanza fra le varie posizioni è ottima: certo i
poliziotti non fanno una gran figura ma così è stato, nemmeno i
black block la fanno, prima devastano e poi se ne vanno quando
sentono l'aria che tira.
E dopo la visione le domande e la
rabbia.
Come è possibili
che simili cose accadano in una democrazia occidentale nel 2001?
Come mai gli uomini riescono a raggiungere simili livelli di
abiezione? La violenza è insita in noi? La pietà c'è solo quando
si sta bene? In guerra tutto è permesso e il nemico è sempre e
comunque un sub-umano?
Per parlare più
concretamente, io credo che la polizia debba servire a difenderci.
Se qualcuno mi assale, mi deruba, mi offende, chiamo la polizia. Ma
se sono i poliziotti a fare questo chi chiamo i carabinieri?! Noi
permettiamo ad alcune persone di usare la forza, la violenza, le
armiamo, le dotiamo di strumenti di offesa che possono provocare
ferite, contusioni e anche la morte.
Noi li
paghiamo, noi li autorizziamo. Va da se che dovrebbero essere
controllati in maniera totale. Non possono esserci sbavature
nemmeno piccole. L'abuso, l'errore, l'eccesso possono sempre esserci,
ma vanno puniti e repressi in nodo esemplare.
Invece la
polizia violenta fa gioco a tutti, al potere e al contro-potere.
E poi persone
che fanno quello che hanno fatto alla Diaz andrebbero al manicomio
criminale non in giro armati.
Quante volte nella
vita abbiamo desiderato colpire qualcuno, e quante volte l'avremmo
fatto se fossimo stati armati e non avessimo avuto paura delle
conseguenze. Ma se anche ne avessimo avuto la possibilità avremmo
continuato fino a vedere il sangue? Avremmo colpito giovani ragazze
inermi per minuti e minuti fino a farle svenire? Avremmo spaccato
braccia, teste gambe a persone inermi? Ancora peggio a Bolzaneto,
dove non c'è neppure la scusante della foga, della velocità, della
rabbia. Lì a freddo si insultano, umiliano, percuotono,
persone inermi, colpevoli forse di aver fatto casino in città, si
torturano sistematicamente per ore e ore.
Pensiamo a cosa vuol dire essere
arrestati in italia se si è stranieri o drogati o comunque in fondo
alla scala sociale.
Torniamo alla
Diaz.
C'è chi dice che
i poliziotti in fondo sono uomini, che erano stressati, caricati,
al limite della sopportazione.
E allora? E' il
loro mestiere. Dovrebbero essere addestrati per questo.
Anch'io mi stresso
con i miei studenti, ma questo non mi permette si essere, non dico
violento, ma nemmeno scorretto.
Il poliziotto
deve fermare i violente, non massacrarli.
E se nell'impeto
della carica è impossibile distinguere i violenti dai pacifici,
appena si rallenta deve intervenire il ragionamento.
Si trovano su
youtube filmati di Genova in cui rappresentati delle forze
dell'ordine (sigh) si accaniscono su persone a terra, continuano a
picchiare per tempi incredibili. Ricordate il filmato del dirigente
in borghese che prende a calci un ragazzino con lo zaino?
Mentre scrivevo
questo cose ho guardato la puntata di Lucarelli sui fatti di
Genova e ho capito un più le dinamiche degli scontri.
In linea di
massima è andata così: corteo pacifico, i black block si
infiltrano e fanno casino poi scappano, la polizia carica il corteo
pacifico. Fin qui ci può stare, ma la carica non solo è
indiscriminata come è da aspettarsi, ma violentissima,
lunghissima, con inseguimento strada per strada dei manifestanti,
arresti indiscriminati, percosse alle persone arrestate, e poi
'l'inferno Bolzaneto'.
Una cosa che mi ha
colpito nelle testimonianze su Bolzaneto è che nessuno dice
“Mi sono ribellato e allora hanno infierito ancora di più” lo
shock era talmente alto che nessuno si è ribellato.
Ho letto da poco
Un giorno della mia vita di Bobby Sands, attivista dll'IRA
morto nelle carceri inglesi, e lì si racconta di tutte le proteste
messe in atto dai detenuti. Ma la loro era una lotta politica, erano
pronti ed abituati alla violenza che praticavano anche loro.
Ma in Italia
nel 2001 non pensiamo sia possibile. Dice una testimone:”Non
riuscivo a crederci, credevo di essere in un incubo”. Viviamo
tranquillamente la nostra vita, sicuri dei nostri diritti, ci
preoccupiamo della scuola, della spesa, della macchina. E invece
niente è sicuro, i nostri diritti possono essere calpestati
impunemente da un gruppo di pazzi. Oltre a Genova molti, anzi troppi
fatti di cronaca ci riportano a questa realtà: Aldrovandi, Cucchi,
Uva...
Sono fresco di
lettura di 1984 e a Genova si è realizzato il Ministero
dell'Amore, dove la persona viene completamente annullata,
umiliata, distrutta. La violenza della Diaz è così estrema che
non ti permette nemmeno di farti forza, di pensare “sono dei
bastardi ma io resto un uomo”, non permette di aiutarsi, di
stringersi la mano, di consolarsi. A Bolzaneto tutti in piedi faccia
al muro per 10-12 ore senza poter parlare, continuamente colpiti o
insultati.
Il fatto che
sia chi ti dovrebbe difendere che fa queste cose rende ogni protesta,
ogni ribellione vana anzi impossibile, anche a posteriori perchè
lo stato difende sé stesso.
C'è qualcosa
che non va.
Bisogna rimettere
l'uomo al centro delle cose. E bisogna riformare dal profondo le
forze anti-sommossa. Non è una guerra è ordine pubblico, ripeto
ordine. Ancora queste persone credono alla divisione
fascisti-comunisti. “Zecche comuniste” li chiamano e
fra questi un pensionato CGIL, un giornalista del Carlino... e in
piazza: rete lilliput, emergency, scout, tute bianche, sindacati ecc.
ecc. Almeno un po' di notizie su chi si va a controllare. Una
cultura di base! Il muro di Berlino è crollato nel 1989!!!
Linko il bel articolo di Marco travaglio su il Fatto
Linko il bel articolo di Marco travaglio su il Fatto