E io ti ho sollevata figlia per vederlo megilo, io che non parto e sto a guardarti finche' rimango sveglio R.Vecchioni - Stranamore Appartengono alla letteratura tutti i libri che si possono leggere due volte. Nicolás Gómez Dávila Anche un orologio rotto segna l'ora giusta due volte al giorno N.N. Ho una collezione di conchiglie immensa. La tengo sparsa per le spiagge di tutto il mondo. Steven Wright Mettere in ordine la casa mentre i tuoi figli sono ancora piccoli è come spalare il viale prima che smetta di nevicare. Phyllis Diller Le mie opinioni possono essere cambiate, ma non il fatto che ho ragione Ashleigh Brillant Non voglio raggiungere l'immortalità con il mio lavoro. Voglio arrivarci non morendo Woody Allen Non temere che la fine del mondo arrivi oggi. In Australia è già domani Charles Schultz Prima vennero per i comunisti, e io non dissi nulla perché non ero comunista. Poi vennero per i socialdemocratici io non dissi nulla perché non ero socialdemocratico Poi vennero per i sindacalisti, e io non dissi nulla perché non ero sindacalista. Poi vennero per gli ebrei, e io non dissi nulla perché non ero ebreo. Poi vennero a prendere me. E non era rimasto più nessuno che potesse dire qualcosa. Martin Niemöller I vescovi cubani a Roma, striscione in piazza San Pietro: Dio c'e' guevara Fiorello Baldini - Viva Radio 2 Senti che fuori piove, senti che bel rumore V. Rossi - Sally La Terra possiede risorse sufficienti per provvedere ai bisogni di tutti, ma non all’avidita’ di alcuni. Ghandi Sei cattivo? Mangia le cipolle Gioia "Come... Come ho fatto ad arrivare qui?" "Ci vorrebbe un altro terrestre per spiegarlo. I terrestri sono bravissimi a spiegare le cose, a dire perchè questo fatto è strutturato in questo modo, o come si possono provocare o evitare altri eventi. Io sono un talfamadoriano, e vedo tutto il tempo come lei potrebbe vedere un tratto delle Montagne Rocciose. Tutto il tempo è tutto il tempo. Non cambia. Non si presta ad avvenimenti o spiegazioni. E' e basta. Lo prenda momento per momento, e vedrà che siamo tutti, come ho detto prima, insetti nell'ambra." "Lei mi ha l'aria di non credere nel libero arbitrio" disse Billy Pilgrim Kurt Vonnegut - Mattatoio N. 5 Gli aerei americani, pieni di fori e di feriti e di cadaveri decollavano all'indietro da un campo di aviazione in Inghilterra. Quando furono sopra la Francia, alcuni caccia tedeschi li raggiunsero, sempre volando all'indietro, e succhiarono proiettili e schegge da alcuni degli aerei e degli aviatori. Fecero lo stesso con alcuni bombardieri americani distrutti, che erano a terra e poi decollarono all'indietro, per unirsi alla formazione. Lo stormo, volando all'indietro, sorvolò una città tedesca in fiamme. I bombardieri aprirono i portelli del vano bombe, esercitarono un miracoloso magnetismo che ridusse gli incendi e li raccolse in recipienti cilindrici d'acciaio, e sollevarono questi recipienti fino a farli sparire nel ventre degli aerei. I contenitori furono sistemati ordinatamente su alcune rastrelliere. Anche i tedeschi, là sotto, avevano degli strumenti portentosi, costituiti da lunghi tubi d'acciaio. Li usavano per succhiare altri frammenti dagli aviatori e dagli aerei. Ma c'erano ancora degli americani feriti, e qualche bombardiere era gravemente danneggiato. Sopra la Francia, però, i caccia tedeschi tornarono ad alzarsi e rimisero tutto a nuovo. Quando i bombardieri tornarono alla base, i cilindri d'acciaio furono tolti dalle rastrelliere e rimandati negli Stati Uniti, dove c'erano degli stabilimenti impegnati giorno e notte a smantellarli, a separarne il pericoloso contenuto e a riportarlo allo stato di minerale. Cosa commovente, erano soprattutto donne a fare questo lavoro. I minerali venivano poi spediti a specialisti in zone remote. Là dovevano rimetterli nel terreno e nasconderli per bene in modo che non potessero mai più fare male a nessuno. Kurt Vonnegut - Mattatoio N. 5 La violenza è l'ultimo rifugio degli incapaci I. Asimov - Salvor Hardin, Foundation Col. Kurtz: Lei e’ un assassino? Cap. Willard: Sono un soldato. Col. Kurtz: Ne’ l' uno ne’ l' altro. Lei e’ un garzone di bottega che e’ stato mandato dal droghiere a incassare i debiti sospesi Apocalypse Now Se voi avete il diritto di dividere il mondo in italiani e stranieri allora vi diro’ che, nel vostro senso io non ho Patria e reclamo il diritto di dividere il mondo in diseredati ed oppressi da un lato, privilegiati e oppressori dall’altro. Gli uni sono la mia Patria, gli altri i miei stranieri. don Milani La guerra è pace, la libertà è schiavitù, l’ignoranza è forza G. Orwell - 1984 Purtroppo, oggi, sul palcoscenico del mondo noi occidentali siamo insieme i soli protagonisti ed i soli spettatori, e così, attraverso le nostre televisioni ed i nostri giornali, non ascoltiamo che le nostre ragioni, non proviamo che il nostro dolore Tiziano Terzani La religione non e' verita', la verita' e' religione Ghandi Avete notato che tutti coloro che sono a favore del controllo delle nascite sono gia' nati? Benny Hill E risuona il mio barbarico yawp sui tetti del mondo W. Wytman - Leaves of grass C'è chi sale e c'è chi scende e c'è chi, come me, sta sdraiato in mezzo a una strada N.N Sono rimasto con un pugno di mosche morte in mano Steve I believe in God And I believe that God Believes in Claude Hair - Manchester England England Come ti senti ragazzo? Cattivo e figlio di puttana signore! Apocalypse now Dio interamente si fece uomo, ma uomo fino all'infamia, uomo fino alla dannazione e all'abisso. Per salvarci, avrebbe potuto scegliere uno qualunque dei destini che tramano la perplessa rete della storia; avrebbe potuto essere Alessandro o Pitagora o Rurik o Gesù; scelse un destino infimo: fu Giuda J.L. Borges - Finzioni: Tre versioni di Giuda Poi riflettei che ogni cosa, a ogniuno, accade precisamente, precisamente ora. secoli e secoli, e solo nel presente accadono i fatti; innumerevoli uomini nell'aria, sulla terra e sul mare, etutto ciò che arealmete accade, accade a me J.L. Borges - Finzioni: Il giardino dei sentieri che si biforcano Richy: Ho preso 8 nel compito di francese, per questo ho studiato tutta notte Potsy: Io invece sono andato male, ma ho dormito benissimo Happy days Egoista, certo, perchè no, perchè non dovrei esserlo, quando c'ho il mal di stomaco con chi potrei condividerlo? V. Rossi - Cosa succede in città Gli uomini di Bologna sono i più gentili, mordaci e dabbene di tutta Italia, per cui anche avendoli amici, e amici di tutita prova, bisogna permetter loro di dir male e di prendersi beffe di voi, almeno un paio di volte al mese. Senza questo sfogo creperebbero; voi ne perdereste degli amici servizievoli e devoti, ed il mondo degli spiritni allegri e frizzanti. Quanto alle donne sono le più liete e disimpacciate che si possono desiderare.... I. Nievo - Le memorie di un ottuagenario Umano è quello che fannno gli uomini Soprannaturale è quello che fanno i santi No Umano è quello che fai tu Soprannaturale è quello che dovresti fare tu Kyra Bene, voi lo spate quanto me, le ragazze non sono realmente morali. Sa il cielo che noi abbiamo abbastanza nella testa per riuscire ad essere a un tempo queste due difficili cose: pratiche e romantiche. Sono assolutamente certa che non è mai vissuta una sola ragazza in possesso di una vera coscienza. I ragazzi hanno una morale, le ragazze hanno canoni standard. Questa è pressapoco l'unica grande e profonda differenza che esiste fra ragazzi e ragazze. Forse ecco perchè tutte le grandi religioni le hanno inventate i ragazzi, mentre le ragazze, a quanto pare, non sono destinate a inventare altro di più bello delle lettere d'amore e delle liste della spesa! D.Grubb - Le voci di Glory La donna non è una fortezza da espugnare, ma un giardino in cui passeggiare Kyra Ciò che apparente non ha senso è un po' difficile da spiegare, ma forse solo perchè ha ragioni più profonde di ciò che apparentemente il senso ce l'ha M.di Franco - 54 giorni sulla cima del monte bianco Il prossimo sono quelle persone che Dio ha mandato sulla terra per ricordarci che siamo soli Frate indovino Sono cose che si possono perdonare ma non dimenticare Kyra Lontano è ciò che lo è e profondo il profondo chi lo può toccare? Ecclesiaste 7-24 NULLI SE DICIT MULIER MEA NUBERE MALLE QUAM MIHI NON SE JUPITER IPSE PETAT DICIT: SED MULIER CUPIDO QUOD DICIT AMANTI IN VENTO ET RAPIDA SCRIBERE OPORTET AQUA La mia donna dice che preferisce concedere il suo amore a me che a chiunque altro, anche se la richiedesse lo stesso Giove. Dice: ma ciò che una donna dice all'amante impazzito di amore è meglio scriverlo nel vento e nell'acqua che scorre Catullo - Poema 70 Dopo un viaggio lungo e duro sono come una corda sfibrata e logora. Mi siedo e mi intreccio con nuovi fili... restando immobile sogno e ricordo i consigli di mio padre e le parole dei canti e le grida di tutti gli uccelli. Non parlo perchè ogni parola è una fibra che si strappa. Nessuno mi può toccare perchè ogni contatto porta via un pezzo di me. Anche tu devi imparare a fare altrettanto. Impara a stare in silenzio. Tracciati attorno un cerchio e non permettere anassuno di entrarvi M. West - Il navigatore Mi dici di avere pochi amici ma buoni. La dichiarazione, sta pur certo, è per la massa e per i bambini. E' una dichiarazione che vale per tutti quelli che non possono imporsi all'ambiente che li circonda. Per te, uomo valoro, apostolo deciso, la consegna è quest'altra: molti amici e cattivi- uanti umoni "cattivi" devono tornare a Cristo per l'amicizia di un apostolo di Dio J.U. Loidi - Il valore divino dell'umano ...ma lei non capì cosa intendevo e io detesto spiegare una metafora. O mi si capisce oppure no. Non sono mica un'esegeta H. Boll - Opinioni di un clown Quello che sta fuori, a questo mondo ciascuno "sta fuori" rispetto agli altri, trova una cosa sempre peggiore o migliore di quello che ci sta dentro, sia la "cosa" felicitrà o infelicità, pena d'amore o "decadenza artistica" H. Boll - Opinioni di un clown il suo sguardo, al risveglio, è come un uccello che muore all'improvviso in pieno volo e precipita, precipita nell'iimensità delle disperazione H. Boll - Il treno era in orario "Senza di me non potresti più vivere?" "Si" risponde lui, e il suo cuore è così pesante che non ce la fa a ridere, e pensa: ora dovrei aggiungere perchè ti amo, il che sarebbe vero e non vero. Se lo dicessi dovrei baciarla, e sarebbe una menzogna, tutto sarebbe una menzogna, eppure potrei dire in piena coscienza: Ti amo, ma dovrei poi dare una lunga, lunga spiegazione, una spiegazione che non conosco ancora io stesso. Ecco ancora i suoi occhi, molto dolci e amorevoli e felici, il contrario degli occhi che ho tanto desiderato... che tanto desidero... e ancora una volta egli dice, guardando in fondo a quegli occhi: "Senza di te non potrei più vivere" e adesso sorride... H. Boll - Il treno era in orario Io le cose, forse, le vedo troppo oggettivamente in astratto e troppo soggettivamente in concreto Kyra Si può realizzare qualcosa di veramente serio con uomini che hanno paura dell'acqua fredda in una mattina d'inverno? J.U. Loidi - Il valore divino dell'umano ...ma non si è soli quando un altro ti ha lasciato, si è soli se qualcuno non è mai venuto R. Vecchioni - Ultimo spettacolo Je ne cherche pas. Je trouve N.N. VOCATUS ATQUE NON VOCATUS, DEUS ADERIT Chiamato o no (il) dio sarà presente M.West - Un mondo di vetro Je crie l'amour sur le mur N.N. Io vorrei rivederti per fare l'amore, non sognarti quando il sogno comincia a finire R.Vecchioni - Vorrei Ma anche nel peccato, l'atto dell'amore, compiuto con amore, si adombra della divinità M.West - L'avvocato del diavolo (Noi) trascendiamo dai limiti umani per svaporare nella sfera dell'infinito e dell'indefinito ORA CI CHIAMIAMO SPAZIO la luce della rivelazione dell'Uno ci ha resi non più uomini della terra, ma componenti peculiari dell'incommensurabile infinità dello spazio Kyra

mercoledì 27 febbraio 2008

Elezioni II

Inviato da sagje

Intervengo nel tuo blog per porre un quesito la legge elettorale II Parte


Avevo previsto la formazione di liste e non di listoni , ma non pensavo che avrebbero accorpato le elezioni politiche a quelle amministrative, facendo questo è impossibile pensare di far valere l'astensionismo per permettere il proseguo della legislatura, la votazione ai referendum e quindi l'obbligo per il parlamento di legiferare una nuova legge elettorale . Ho il sospetto che la vigente legge riletta nel giusto verso stia bene a tutti anche se dicono il contrario

Ma ora facciamo delle previsioni. CAMERA DEI DEPUTATI
SI PARLA SOLO DI VOTI VALIDI E NON DI SCHEDE BIACHE O NULLE O ALTRO
.PD. 33,01%
P.D.L. 33,02%
C.D.U. 8% ( CON ROSA BIANCA)
ARCOBALENO 10%
LEGA NORD 6%
LISTE SENZA QUORUM 9,97%

SEGGI 617
P.D.L. 340 PARI AL 55,0%
P.D. 141 23,0%
ARCOBALENO 56 9%
C.D.U 44 7%
LEGA NORD 36 6%

Nessun seggio a circa il 10% dell'elettorato di voti validi

Quindi per una differenza di 0,01% di voti si perde 200 deputati

Si comanderebbe con lo 0,01 % in più preso con qualsiasi percentuale , infatti con un altro esempio

P.D. 22,01%
P.D.L 22,02%
ARCOBALENO 20,00%
C.D.U 14,00%
LEGA NORD 12,00%
LISTE SENZA QUORUM 9,97%

la composizione dei seggi sarebbe la stessa di prima .

Se al voto ci andasse il 51% degli elettori non cambierebbe nulla nella composizione dei seggi, ma sarebbe significativo osservare che è sufficiente avere la preferenza del 12% degli elettori con diritto di voto per avere la maggioranza .

In America si vota in un giorno lavorativo per evitare che il quorum di chi va a votare sia elevato, e infatti vota mediamente il 55%.




SENATO DELLA REPUBBLICA.

Il discorso fatto per la camera dei deputati è uguale per il Senato con la sola differenza che i voti validi considerati non sono più quelli dell'Italia intera, ma soltanto della regione. Ma il nostro ordinamento camerale prevede che in Senato votino tutti insieme e questa è la grande anomalia che si verificherà anche nella prossima legislatura , in quanto il voto al senato essendo regionale diventa quasi un voto amministrativo e quindi si vota più la persona che il partito.

Dopo questi numeri faccio un po' di fantapolitica e cioè : se si costituisse un partito o lista solo per il Sud patrocinata , sovvenzionata dalla malavita organizzata con il loro capillare possesso del territorio potrebbe ottenere il 60% dei voti del sud, ma data la popolazione di dette regioni ,pari al 35% di tutto il territorio italiano, può divenire il maggior partito e governare il nostro paese.
Per fortuna pensano ancora di appoggiarsi a partiti nazionali.

Dopo la fantapolitica , il voto
E' meglio votare seguendo i propri ideali oppure votare per far arrivare una lista prima, anche se non si condivide la loro filosofia.?
Giorgio Gaber direbbe che finiscono tutti in un troiaio e quindi sarebbe meglio ritirarsi in campagna .

Ma poi ti arrabbi e torni in città per arrabbiarti di nuovo e tornare in campagna.

La conclusione è che ci stanno usando per avallare ciò che hanno già deciso e con quali uomini.

Occorre votare per il male minore .......o no?

Desidererei sapere le vostre risposte


Sagie

martedì 26 febbraio 2008

Aldro

video_aldrovandi.jpg



Federico Aldrovandi

Il programma serio della lista pazza

Ecco il programma della lista per la moratoria di Giuliano Ferrara.

Non male

Lo si trova nel sito de il Foglio

Il programma serio della lista pazza
I nostri candidati si impegnano a:

1.Promuovere legislativamente il dovere di seppellire tutti i bambini abortiti nel territorio nazionale, in qualunque fase della gestazione e per qualunque motivo. Le spese sono a carico del pubblico erario.

2.Vietare per decreto legge l’introduzione in Italia della pillola abortiva Ru486 e simili veleni capaci di reintrodurre la convenzione dell’aborto solitario e clandestino contro lo spirito e la lettera della legge 194 di tutela sociale della maternità.

3.Stabilire per via di legge che accoglienza, rianimazione e cura dei neonati sono un compito deontologico dei medici a prescindere da qualunque autorizzazione di terzi.

4.Emendare l’articolo 3 della Costituzione, comma 1. Dove  scritto “tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge” aggiungere una virgola e la frase “dal concepimento fino alla morte naturale”.

5.Impegnare il governo della Repubblica a costruire un’alleanza capace di emendare la Dichiarazione universale dei diritti dell’Uomo delle Nazioni Unite all’articolo 3. Dove  scritto “ogni individuo ha diritto alla vita” aggiungere una virgola e la frase “dal concepimento fino alla morte naturale”.

6.Difendere la legge 40 sulla fecondazione medicalmente assistita, escludendo per via di legge e linee guida interpretative ogni possibilità, adombrata in recenti sentenze giudiziarie, di introdurre la pratica eugenetica della selezione per annientamento dell’embrione umano al posto della cura e della relativa diagnostica terapeutica. Introdurre nei primi cento giorni una moratoria per la ricerca sulle cellule staminali embrionali, sulla falsariga di quella europea abbandonata dal governo Prodi, e rafforzare la ricerca sulle staminali adulte o etiche.

7.Fondare in ogni regione italiana una Agenzia per le adozioni il cui compito specifico sia quello di favorire l’adozione, con procedura riservata e urgente, di quei bambini che possono essere sottratti a una decisione abortiva di qualunque tipo.

8.Adottare le modalità del “Progetto Gemma” sul sostegno materiale alle gestanti in difficoltà e alle giovani madri di ogni nazionalità e status giuridico per la prima accoglienza e educazione dei bambini, con l’erogazione di consistenti somme per i primi trentasei mesi di vita dei figli.

9.Applicare la parte preventiva e di tutela della maternità della legge 194. Potenziare in termini di risorse disponibili e di formazione del personale pubblico, valorizzando il volontariato pro vita, la rete insufficiente dei consultori e dei Centri di aiuto alla vita in ogni regione e provincia italiana.

10.Triplicare i fondi per la ricerca sulle disabilità e istituire una Agenzia di tutela e integrazione del disabile in ogni regione italiana.

11.Sostenere con sovvenzioni pubbliche adeguate l’attività dell’associazione di promozione sociale denominata Movimento per la vita.

12.Le risorse per il programma elettorale sono da fissare nella misura di mezzo punto calcolato sul prodotto interno lordo e verranno rese disponibili attraverso lo stanziamento di 7 miliardi di euro attualmente giacenti presso i conti correnti dormienti in via di smobilitazione e altri cespiti di entrata.


venerdì 22 febbraio 2008

Cara Sinistra Arcobaleno

Analisi che condivido pienamente

Da Carta

Da cittadino ed elettore sempre più svogliato, vorrei porti alcune domande, all’inizio di una campagna elettorale che si preannuncia più vacua del solito. In particolare, mi chiedo quale sia il tuo atteggiamento su una questione che in moltissimi, ormai, riteniamo fondamentale. Mi spiego. Se non fossi un pacifista nonviolento ecc., direi che Walter Veltroni ha pronunciato una dichiarazione di guerra. Parlo dei dodici punti del programma del Partito democratico, che hanno per ispirazione fondamentale la “crescita” e in cui al primo posto sono le “infrastrutture”. E’ un film che abbiamo già visto, la volta famosa in cui Berlusconi, armato di bacchetta, indicava in tv, qui e là per la penisola, dove si sarebbero realizzati mega-ponti, treni ad alta velocità, autostrade, ecc. Ne seguì, dopo la vittoria del centrodestra, la Legge Obiettivo, che “semplificava” le procedure di valutazione d’impatto ambientale ed escludeva il parere delle comunità locali su un lungo elenco di “grandi opere”. Cinque anni dopo, cambiato il governo, il successore di Lunardi, Di Pietro–oggi il solo a correre in compagnia del Pd–decretò che la Legge Obiettivo era “efficiente”, e dunque andava mantenuta in vigore. Cade il governo, si va a votare, e il nuovo leader del Pd ricomincia da capo: procedure ambientali semplificate, sostegno ai “grandi investimenti” come la Tav, polemica contro i “nimby” localisti nemici del progresso e gli “ambientalisti del no”. Il messaggio è che non c’è altra via, per la “redistribuzione della ricchezza”, che la “crescita”, che si ottiene con le “grandi opere”. Nella cui scia naviga poi una miriade di altre “opere”: centrali a combustibili fossili, inceneritori o termovalorizzatori, trivellazioni petrolifere, rigassificatori e in generale l’occupazione del territorio da parte di uno “sviluppo” edilizio e commerciale senza altro criterio che non sia approfittare della “valorizzazione” finanziaria del cemento (e Veltroni, da ex sindaco di Roma, se ne intende). Scusate l’eccesso di virgolette, servono a suggerire che ciascuna di quelle parole, un tempo positive, sono oggi tasselli di una ideologia brutale che in verità significa: un ottimo modo per far quattrini, per i capitalisti italiani, è il sequestro di enormi flussi di denaro pubblico sotto forma di appalti per opere gigantesche quanto inutili. Sulla Tav, ad esempio, ci sono studi e libri molto esaurienti: si sono saccheggiate per un quindicennio le casse dello Stato e delle ferrovie ai danni dei treni per esseri umani, specie se pendolari. Ma, più grave ancora, investire il denaro pubblico in quella direzione impedisce di agire, sull’energia e i trasporti, i rifiuti e l’uso del territorio, l’acqua e il mare, come la crisi climatica e lo stato deplorevole dell’ambiente imporrebbero urgentemente. Questa ideologia è vecchia, ed è nociva. Ed è ciò che ha aperto una frattura non so quanto sanabile tra le sinistre e i sindacati e i movimenti comunitari e cittadini che in ogni angolo del paese si oppongono alle ondate di cemento e asfalto. Veltroni non inventa nulla, approfitta solo della legge fondamentale di ogni campagna pubblicitaria: la parola “nuovo”, se ripetuta a sufficienza, funziona sempre. In realtà la sua visione della “crescita” è paleolitica. Il guaio è che i grandi sindacati, con poche eccezioni, condividono questa ideologia: pensano cioè che dove c’è profitto per il capitale ci sono anche salari, e qui finisce il loro ruolo. E le stesse sinistre considerano prevalente la questione del lavoro, cioè vanno cercando i voti nel loro insediamento tradizionale – il lavoro dipendente classico – e sottovalutano la portata della crisi dell’idea stessa di “sviluppo”. Almeno, così mi pare. Potrei sbagliare. Sabato sera ho sentito Bertinotti, in televisione, dire che la questione ambientale ha la stessa importanza di quella del lavoro. Ma la Sinistra Arcobaleno ha iniziato la sua campagna elettorale parlando solo di salari e di “tesoretto”. Intanto, Veltroni metteva ogni cosa al suo posto: primo, la “crescita”. Appunto: non voglio mettere in contrapposizione i due temi, perché ogni cosa si tiene. Uno “sviluppo” nocivo produce, in epoca liberista, lavoro velenoso e precario, e scarso. Un investimento sul bene comune produrrebbe invece lavoro sano e stabile. Si potrebbe far l’esempio dell’incredibile crescita in Germania, negli ultimi anni, dell’industria delle fonti energetiche rinnovabili (il solare, principalmente), che oggi conta 150 mila addetti, ma se si guarda all’agricoltura si vede bene come il mercato stia spopolando le campagne e uccidendo i piccoli agricoltori, quelli che si prendono cura del territorio, e peggiorando la qualità del cibo, che viene peraltro trasportato su lunghe distanze, affamando i lavoratori del Sud del mondo, inquinando ecc. Ma il punto è politico: la frattura che si è aperta, tra movimenti comunitari e sinistre, è profondamente politica. Primo: perché da una parte si mette in discussione, in pratica e sempre più in modo consapevole, l’ideologia della “crescita”, mentre dall’altra si mantiene una ambiguità, in nome della nostalgia per l’epoca delle grandi fabbriche. Secondo: perché quei movimenti sono fatti di cittadini il cui legame è territoriale, comunitario, mentre dall’altra si propone una scelta ideologica, l’essere “di sinistra”, in nome di una idea della trasformazione sociale tramontata con il Novecento. Terzo: perché quei movimenti cittadini sono fondanti di un altro genere di democrazia, diversa da quella dei partiti e della delega. Sono queste le ragioni di fondo della diffidenza, non solo verso le sinistre ma nei confronti della stessa democrazia rappresentativa, che è dilagata in quei movimenti, e il cui punto di partenza è la constatazione di come le sinistre al governo abbiano troppo spesso fatto prevalere considerazioni e opportunità politiche al merito delle questioni, dalla “sicurezza” alla Tav, appunto. La nostra proposta, per quel che conta Carta (assai poco, specie in una campagna elettorale), è che la società civile in movimento potrebbe, sul tema dello “sviluppo” come su molti altri, i diritti civili e il lavoro precario, condurre un’”altra campagna”, in modo parallelo e indipendente dai partiti politici, di modo da elaborare una sua visione del cambiamento della società e del paese. Ma questo non impedirebbe una relazione. Io credo che se la Sinistra Arcobaleno proponesse oggi ai movimenti territoriali e cittadini un dialogo onesto, uno scambio effettivo e disposto all’ascolto da ambedue le parti, non la richiesta di voti e la propaganda che butta fumo su quel che è accaduto nei due anni del governo Prodi e negli anni di partecipazione e molte amministrazioni locali (come la Campania), questo sarebbe utile. Lo sarebbe anche per mostrare che può esistere uno stile diverso dalle campagne pubblicitarie a colpi di neopartiti e parole ad effetto, sondaggi inventati e pullman variopinti, con cui si combattono Veltroni e Berlusconi, che poi probabilmente si metteranno d’accordo in qualche modo dopo il voto, visto che le differenze sono solo sfumature. Però, siccome non capisco niente di politica e di tattiche elettorali, è possibile che mi sbagli totalmente.

Lettera pubblicata da Liberazione il 19 febbraio 2008

E' lecito il disgusto?

Da peacereporter

E' lecito il disgusto?

Non è normale utilizzare un articolo per esprimere il proprio disgusto. Utilizzare un quotidiano per raccontare la propria amarezza e la propria delusione. Ma in questo caso abbiamo deciso - anche noi - che si può fare.
Che cosa è successo per provocare cotanto sdegno? E' successo che ieri in parlamento, "la Camera ha approvato il disegno di legge di conversione del decreto-legge 31 gennaio 2008, n. 8, recante disposizioni urgenti in materia di interventi di cooperazione allo sviluppo e a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, nonché relative alla partecipazione delle Forze armate e di polizia a missioni internazionali (C3395)".
Che tradotto per i non legulei, significa che ha rifinanziato le nostre missioni militari. Compresa quella, di guerra, in Afghanistan. Qualcuno ha votato contro, ma adesso sono buoni tutti, visto che non sono più in discussione le poltrone e le poltroncine e gli stipendi. La stragrande maggioranza dei deputati ha votato a favore. Qualcuno ha visto bene di uscire dall'aula, piuttosto che votare contro.

Ma il punto non è tanto questo, siamo abituati oramai alle tristi vicende della politica italiana. Il punto è che la notizia, perché indiscutibilmente di notizia si tratta, questa volta non ha avuto eco in nessuno dei grandi quotidiani nazionali.
Il che tradotto in parole povere significa che l'Afghanistan esiste solo in quanto funzionale alle vicende e alle beghe interne di casa nostra. Se non ce ne sono, via lisci, il fatto che si rifinanzi una missione clamorosamente di guerra non merita lo spazio che una buffonata come la lettera di Bondi "non si accetteranno candidati con processi in corso" o il no di Aida Yespica (chi era costei?) alla politica hanno avuto. Il fatto che il nostro Paese continui ad essere complice (solo complice?) di chi sta massacrando civili, di chi sta finendo di distruggere un altro Paese non importa a nessuno. Eppure così, siamo certi, non è. Perché se così fosse, noi non esisteremmo. E PeaceReporter non avrebbe tutte le migliaia di lettori che ha.

Maso Notarianni

venerdì 15 febbraio 2008

Campagna elettorale

Iniziamo bene!!!!!!!!!!!!!

La Nacion, Argentina

Il leader del Partito democratico Walter Veltroni si è aggiudicato il primo duello televisivo a distanza con ilsuo avversario Silvio Berlusconi, candidato premier del Popolo della libertà. I due rivali, che si affronteranno nel voto del 13 e 14 aprile, hanno partecipato al programma televisivo Porta a porta in due giorni successivi: Berlusconi martedì sera e Veltroni mercoledì. Appena diffusi i dati sull'audience, il Pd ha cantato vittoria: la trasmissione con il candidato del centrosinistra è stata seguita da 2.618.000 spettatori, contro i 2.577.000 di quella con il suo sfidante.

mercoledì 13 febbraio 2008

12 Morto italiano in Afghanistan

I motri afgani non li contiamo più da molto tempo....

Da Carta

Cimic
Enzo Mangini
Il punto è l'acronimo. Cimic sta per «civilian military cooperation», cioè cooperazione civile-militare. L'acronimo nasconde una strategia della Nato, il cui embrione si è formato in Kosovo dopo la guerra del 1999 ed è maturato tra le province afghane. Il maresciallo Giovanni Pezzullo, ucciso oggi a poche decine di chilometri da Kabul, stava compiendo una missione nell'ambito del Cimic group south. Era parte della scorta militare che proteggeva un team civile incaricato di ripristinare i servizi sanitari nel distretto di Uzebeen. E' il dodicesimo soldato italiano ucciso in Afghanistan. Prodi prontamente ha detto che «la missione continua». In che termini? Nell'acronimo Cimic il peso è tutto sul «military». Lo dimostrano tanto gli stanziamenti decisi dai governi italiani dal 2001 a oggi [nove decimi ai militari] quanto le reiterate richieste di più truppe, e per ruoli di combattimento, che arrivano dai vertici dell'Alleanza atlantica. Eppure, tutti i rapporti, dall'Onu in giù, governativi e non, indicano che l'unica via praticabile per cercare di salvare gli afghani più che l'Afghanistan è spostare, con decisione, l'accento su «civil». Non è stato fatto finora, e probabilmente non verrà fatto nel prossimo, immediato futuro. Perché ciò implicherebbe rivedere tutta la strategia e l'evoluzione della Nato, dal 1999 a oggi, il ruolo «costituente» che l'Alleanza si è attribuito e la parte specifica che l'Italia recita. Dibattito complicato, perché vorrebbe dire anche accettare di discutere che in un modo anziché in un altro la «missione» in Afghanistan è destinata a durare molto a lungo. Non è ragionamento da campagna elettorale. Tornerà la dodicesima bara, suonerà il silenzio.

venerdì 8 febbraio 2008

Elezioni

Inviato da sagje

Intervengo nel tuo blog per porre un quesito la legge elettorale

Quasi tutti i politici che intervengono in televisione dicono che al cittadino, cioè noi, non interessa la legge elettorale. Questa unanimità di parere mi ha fatto nascere la curiosità di conoscere la legge elettorale ( n. 207 del 21/12/2005 per chi la volesse leggere) in quanto è l'unico strumento che abbiamo in mano per condizionare la politica , quindi è sbagliato dire che non ci interessa la legge elettorale, ma anzi avrebbero dovuto invitarci a informarci se non addirittura illustrarcela . Ma dobbiamo cercare di capirla con il fai da te e se qualche professore di diritto pubblico ci sta leggendo saremmo grati del suo intervento per correggere i miei errori nella illustrazione.

Il tutto è nato dal fatto che nella passata legislatura si sono fatte due grandi liste ( la legge le chiama coalizioni di liste, che chiamerò il listone) , mentre per la prossima elezione si profila partecipazioni di singole liste, e ciò mi ha creato confusione e tanti perché.

Camere dei Deputati

La legge prevede la elezione di 617 deputati , 340 eletti con il sistema maggioritario 277 con un sistema proporzionale.
Si può partecipare in due modi
1- con il listone
2- con una singola lista
Listone Affinché vengono assegnati i seggi il listone deve ottenere almeno il 10% dei voti validi a livello nazionale e almeno una lista deve ottenere il 2% ( ciò vuol dire che se in un listone si presentano 10 liste , ma nessuna ottiene più del 2% , questo listone non prende alcun seggio) Esempio pratico i voti ottenuti nelle precedenti elezioni dalle liste che desiderano creare il listone Arcobaleno e cioè Rifondazione comunista, comunisti italiani, verdi, sinistra democratica raggiungono il 10,2 % , è sufficiente perdere pochi voti per perdere tutto

Lista unica Deve ottenere almeno il 4% dei voti per avere i seggi

Se nella sinistra ciascuna lista facesse corsa a se soltanto il PD e rifondazione comunista avrebbero seggi tutti gli altri nulla .

La legge poi dice “ qualora il listone o la lista unica con il maggiore numero di voti validi non ha conseguito almeno 340 seggi , ad essa viene ulteriormente attribuito il numero di seggi necessario per raggiungere tale consistenza
I restanti 277 seggi vengono ripartiti in modo proporzionale ai voti ottenuto dai listoni e dalle liste uniche.


Senato

1- Listone occorre ottenere almeno il 20% con un minimo per una lista del 3% ( stesso ragionamento della camera dei deputati)
2- Lista unica occorre ottenere l'8% a queste vanno aggiunte quelle liste che pur facendo parte del listone che non ha ottenuto il 20 %, ma che da sole hanno avuto l'8% dei voti.

Se nessuno listone o lista unica ha conseguito il 55% dei voti , “ si assegna al listone o alla singola lista che abbia ottenuto il maggior numero di voti , un numero di seggi ulteriore necessario per raggiungere il 55% ; i restanti seggi sono ripartiti tra gli altri listoni o singole liste”

Considerazioni.

Le liste uniche pur avendo gli stessi vantaggi dei listoni hanno dei minimi molto più bassi e se per esempio il PD raggiungesse il 33% e molti piccoli partiti non riuscissero a raggiungere i minimi si prenderebbe il 60% dei seggi della camera dei deputati relativi ai 340 seggi del maggioritario

Questo vuol dire che non si può più andare a votare con il cuore, ma con una calcolatrice e più liste uniche ci saranno e le liste piccole avranno meno probabilità di avere seggi .

Credo di non sbagliare nel dire che se “forza italia “ e il PD ottenessero ciascuna il 30% dei voti otterrebbero l'80% dei seggi in parlamento , ma il premio lo prende la lista con il maggior numero di voti e quindi vince la lista o il listone con il maggior numero di preferenze , gli altri non conteranno più niente.

Poiché chi si presenta mira ad essere eletto nella passata legislatura ha creato una lista ad hoc in quella attuale con le liste uniche dovrà cercare in quale ombrello andare a pararsi.


Queste sono solo osservazioni e non considerazioni politiche , ma se potessi farne una apprezzerei molto che gli italiani permettessero ai referendum di svolgersi nella data stabilita (maggio 2008),ed inviare un chiaro messaggio ai politici che l'ultima parola spetta sempre al popolo sovrano ( art. 1 della costituzione).

Chaffar, bracciante massacrato, in fin di vita

Copio da Carta

Quella di Chaffar, tunisino picchiato e reso in fin di vita dal suo datore di lavoro italiano soltanto per aver chiesto di essere pagato per il lavoro svolto nei campi, è una storia incredibile, di cui non si è occupato «Porta a porta». Chaffar fu aggredito lo scorso 4 novembre 2007 a Guglionesi, provincia di Campoasso. Riportò gravissime lesioni tanto che, a distanza di mesi, non è ancora fuori pericolo. Chaffar Saifeddine, cittadino tunisimo di 31 anni, è infatti tuttora ricoverato in gravi condizioni presso l’ospedale Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo [Fg].
Le indagini dei carabinieri soltanto in questi giorni sembrano essere arrivate a conclusione: i carabinieri hanno accertato che l’uomo si era presentato in un bar di Guglionesi per riscuotere dal gestore un credito da lui vantato per aver lavorato alla raccolta di olive nel campo di quest’ultimo. Era domenica sera e il bar, situato nel centro del paese, era affollato da avventori; nonostante ciò nessuno si è mosso quando il titolare dell’esercizio pubblico, Rosario Renzetti, prima si è preso gioco del tunisino sventolandogli i soldi sotto il naso e poi lo ha allontanato in malo modo dicendogli che non lo avrebbe pagato.
A quel punto Chaffar ha avuto uno scatto di rabbia colpendo con un calcio la vetrina del bar, provocando la violenta reazione del barista e del fratello 42enne [Michele, agente di polizia penintenziaria presso il carcere di Larino], nel frattempo giunto a dargli man forte. I due–questa la ricostruzione dei carabinieri–picchiavano selvaggiamente con calci e pugni il tunisino sia all’interno che all’esterno del locale, infierendo su di lui anche quando lo stesso cadeva a terra cercando di coprirsi il volto con le mani e minacciandolo di morte se fosse tornato a reclamare il denaro.
L’epilogo della vicenda è stata una corsa in ospedale a Termoli ed un successivo ricovero in coma nell’ospedale di San Pio, dove tuttora il giovane lotta tra la vita e la morte.
«Le indagini dei Carabinieri della Stazione di Guglionesi–si legge nel comunicato–hanno dovuto fare i conti con il muro di omertà assurdamente alzato da coloro, e sono stati molti, che hanno assistito al pestaggio; la parte sana della popolazione ha invece immediatamente preso posizione contro l’aggressione [ricordiamo le dichiarazioni del sindaco e del parroco del centro del Basso Molise]. Contro l’episodio, che aveva anche determinato la chiusura per quindici giorni dell’esercizio pubblico, si era mosso persino il consolato tunisino di Napoli».
I militari dell’Arma sono riusciti in questi giorni ad identificare gli aggressori [Rosario e Michele Renzetti] e a denunciarli alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Larino per lesioni gravissime. Intanto Chaffar, ridotto a un vegetale, vive attaccato a un respiratore, non può più parlare, nè lavorare, nè pensare alla giovane moglie e al figlio piccolo.

Appello. La politica che vogliamo

Non servira' a niente, ma comunque aderisco

La situazione italiana ed internazionale negli ultimi mesi non fa che peggiorare. Ciascuno di noi in Italia sta cercando di proporre e alternative culturali, politiche, economiche, di produzione, di partecipazione e di promozione dei diritti per tutti/e mentre il sistema politico italiano – al pari di quello di molti altri paesi- prosegue su una vecchia strada autoreferenziale e separata dalla società.

Ci sentiamo lontani da quelle scelte politiche che in questi anni hanno reso ancora più evidenti le logiche militariste e di guerra, le privatizzazioni dei beni comuni, la discriminazione e l’intolleranza verso immigrati e stranieri, la precarizzazione del lavoro. Il nostro Paese vive un declino politico economico, sociale e culturale che è frutto della palese incapacità delle classi dirigenti in ogni campo della società (la politica, l’economia, la cultura e i media) di dare risposte innovative, e centrate sul principio della solidarietà, della responsabilità, della cultura civile, alle sfide ed emergenze che viviamo. Tutto ciò che di nuovo e di solido emerge nasce da una creatività e progettualità condivisa tra i movimenti, le mille forme della protesta e della proposta, e singole persone responsabili che pure nelle istituzioni riusciamo a raggiungere, ma con crescente fatica.

A livello internazionale i rischi di guerra, a partire dall’Iran, e le conseguenze di un potere economico neoliberista fallimentare, ma pur sempre dominante, che alimenta povertà e diseguaglianze e concentrazione di potere in poche mani, stanno mettendo a rischio quelle esperienze e speranze di cambiamento che si sono fatte carico delle nuove e sistemiche emergenze ambientali e sociali, ma anche di disinnescare i prossimi conflitti e la corsa al riarmo, mosse con forza dalla società civile internazionale negli ultimi anni e che hanno generato, per la prima volta dopo decenni, nuove dinamiche politiche in alcune regioni del Sud del pianeta.

Dobbiamo lavorare tutti insieme, a partire dalle persone, i piccoli gruppi, reti, comitati, iniziative locali, unire le forze subito e darci un «programma minimo» assicurando centralità alle mobilitazioni locali per i beni comuni e contro le grandi opere, la devastazione del territorio, le basi militari, nello spirito del movimento di Genova, e rilanciare le nuove forme della democrazia partecipata e deliberativa e – contro ogni collateralismo o cooptazione subalterna nelle istituzioni–la proposta di una autonoma identità politica delle soggettività sociali e dei movimenti.

Non c’è bisogno di una nuova organizzazione o di un coordinamento intergruppi, ma–rispettosi dell’autonomia e dell’indipendenza delle nostre esperienze e di ciascuno – crediamo che sia cruciale cercare legami comuni per andare oltre il frammento, e costruire tra di noi modalità nuove di relazione e di rete che ci diano più forza nella nostra pressione verso le istituzioni ed il sistema politico del paese.

Rivendichiamo la nostra autonoma soggettività politica come persone ed organizzazioni che si vogliono impegnare per il cambiamento. Fuori dai partiti e fuori dal sistema della rappresentanza –che rappresentano comunque aspetti determinanti della formazione della volontà politica generale- si sono diffuse in questi anni forme nuove di politica dal basso che hanno dato vita a sedi e spazi di democrazia partecipata: chiediamo pari dignità tra le diverse forme della politica impegnate nella costruzione del bene comune e dell’interesse generale. Sappiamo bene anche che la politica non è altro che lo specchio della società: ed è per questo che ci sentiamo anche parimenti impegnati verso una trasformazione sociale, economica, dei comportamenti quotidiani, capace di ricostruire una politica nuova, come servizio e gratuità, come adempimento dei doveri di solidarietà e del bene comune.

Perciò vogliamo proporre l’avvio di un processo condiviso per costruire uno spazio comune dove praticare e proporre forme autentiche di democrazia, aperto a quelle organizzazioni, campagne, movimenti, ed associazioni della società civile italiana che noi crediamo siano pronte per condividere azioni e strumenti di mobilitazione ed iniziative sui temi che insieme decideremo come prioritari.

Primi firmatari della società civile:

Alessandro Santoro [Comunità le Piagge] Alberto Castagnola [Formin] Alex Zanotelli [missionario comboniano] Alberto Zoratti [Fair] Antonio Tricarico Andrea Baranes [Crbm] Chiara Sasso [No Tav] Antonio Vermigli, Sergio Lomi , Antonio Savio [Rete Radiè Resch] Andrea Morniroli [Cantieri sociali] Pierluigi Sullo [Carta] Carmela Galeone [WNairobiW] Davide Biolghini [Res] Francuccio Gesualdi [Cnms] Monica Di Sisto [Fair] Giulio Marcon Tommaso Rondinella Alessandro Bagnulo [Lunaria] Gianni Fazzini [Bilanci di Giustizia] Bruno Amoroso, Rosario Lembo Riccardo Petrella [Ubc] Riccardo Troisi [Reorient] Nicola Capone [l’Assise della Città di Napoli e del Mezzogiorno d’Italia] Gianni Mina e Loredana Macchietti [Latinoamerica e tutti i sud del mondo] Bruno Volpi [associazione Mondo di Comunità e Famiglia] Giuseppe De Marzo [Asud] Francesco de Carlo [Megachip] Patrizia Gentilini Giovanni Malatesta, Mario, Musumeci [Punto Pace del x Municipio Roma] Massimo Paolicelli [Aon] Francesco Vignarca [Rete Disarmo] Giorgio Beretta [coordinatore campagna Banche Armate] Gianni Tarquini [Terre Madri] Antonella Rossi [Insieme nelle Terre di Mezzo onlus] Antonio Calabrò [As. Condividi]

Per segnalare il vostro interesse a partecipare a questo percorso inviate una mail a: agirepolitico@gmail.com http://www.petitiononline.com/agire/petition.html http://agirepolitico.blogspot.com/

venerdì 1 febbraio 2008

Il fantasy

Da tempo cerco di spiegare, piu' a me stesso che agli altri, perche' il fantasy 'deve' finire bene, qualche giorno fa in una discussione in aNobii su come definire il fantasy Maximus Kuseikos ha dato questa definizione, secondo me molto azzeccata

Ritengo in ultima analisi che il genere Fantasy debba avere come elemento chiave e fondante la celebrazione di un mondo archetipico, scevro di tecnologie moderne, dove lo strumento che conduce alla sopravvivenza è il coraggio personale, l'eroismo epico, e l'eterna lotta del bene contro il male conduce sempre a quello che chiamo "il Grande Sospiro Finale" del lieto fine

Mi spiego meglio.
Definito il genere fantasy, in esso il lieto fine non deve essere inteso come una melassa mielosa appiccicaticcia in cui sdilinquere le ultime pagine di un romanzo! Ci può essere malinconia e tristezza a volontà; quello che è importante, a mio avviso, è che si segua una certa struttura (e non a caso).
L'idea è che una forza malvagia (essenziale, primigenia) metta in atto un piano di qualche genere, il cui successo provocherebbe la sostanziale distruzione della controparte "buona" del mondo immaginario. Durante il romanzo, la forza malvagia aumenta via via il suo successo, fino ad arrivare ad una grande catastrofe finale in cui tutto sembra destinato al successo del male. Proprio allora, avviene qualcosa all'interno di questa catastrofe, che distrugge il male e porta al trionfo del bene. Ecco quindi il Grande Sospiro.
Poi ci può essere malinconia e tristezza per ciò che il male ha distrutto, a patto che vi sia sempre una speranza, in fondo alla storia. Ecco: il lieto fine è questo. La speranza.
Credo che gli esseri umani abbiano bisogno di storie che si chiudono con la speranza in un futuro dove il male è stato sconfitto, e credo che questo bisogno debba essere soddisfatto in ultima analisi proprio dal genere fantasy.

Perché, scusate se mi dilungo, ma il genere fantasy ha in sé l'essenza dell'eternità: delle cose che durano, dei valori essenziali e non transienti...
Faccio degli esempi: Dove nel romanzo verista si parla di lampadine e nella fantascienza di raggi laser, nel fantasy si parla di fulmini, o di magia. Entità eterne, non legate ad alcun tempo e luogo, eternamente evocative, e tali sono per uomini e donne di qualunque tempo ed epoca.
Per questa sua natura "universalistica", il fantasy è, tra tutti i generi, quello che meglio di qualunque altro può essere l'allegoria della lotta del bene contro il male che conduce l'umanità alla Speranza - ecco dunque la necessità del lieto fine...
mi rendo conto che così ho complicato parecchio le cose, ma ho solo cercato di dire con molte più parole qualcosa che avevo già detto prima con pochissime.

Insomma, a quel Grande Sospiro non solo ci conto, ma credo che sia proprio essenziale!
ovviamente, è la mia opinione, non pretendo che tutti siano d'accordo. In fondo, le categorie servono solo ad uso personale, non è necessario che siano condivise universalmente... giusto?