Essendo Blade
Runner il mio film preferito, sono andato subito a
vedere il sequel.
Non mi aspettavo
molto, anzi ero piuttosto prevenuto, mi aspettavo
un film di grandi effetti e pochi contenuti, che scimmiottava il
primo riuscendo a rovinare tutte le belle idee che c'erano.
Invece non è un
tentativo di ripetere il primo, anzi non sono possibili confronti
diretti, è un film a se' stante, a parte qualche citazione, gradita
ai fan, il resto è molto diverso: simile l'ambientazione e i
personaggi, ma essendo spostato di una ventina di anni ha,
giustamente, una tecnologia, un tipo di vita, una società diversi,
anche i replicanti non sono gli stessi: sempre belli e forti ma
obbedienti.
Manca però tutta
la magia del primo, la novità, la critica al sistema produttivo.
Facile forse negli anni 80 essere originali con la fantascienza, ma
se si fa un sequel servono idee nuove.
"Io non sono
nel business, io sono il business".
"Il profitto
è il nostro scopo alla Tyrell. Più umano dell'umano il nostro
motto".
Dove sono cose come
queste?
E il dialogo Tyrel,
Roy Betty? “Godi più che puoi...”
O il monologo finale
ormai diventato un classico?
“Io ne ho viste
cose che voi umani non potete immaginare...”
Partiamo però dalle
cose positive
Il film è ben
fatto con immagini stupende ed effetti speciali incredibili.
L’ologramma Joi, l’unica vera novità, perfetto nella
realizzazione tecnica, bellissimo nell’idea e nell’interpretazione
della stupenda Ana de Amas (l’idea che un replicante sia fidanzato
con un ologramma è geniale). La scena della creazione dei ricordi
indotti.
I difetti
Molto
lento, troppe scene senza un dialogo, con immagini inutilmente
fisse, senza un vero motivo. Troppe cose restano in sospeso, e
se questo nella fantascienza come nel fantasy può essere un pregio,
qui invece lascia perplessi.
L’agente K è
indistruttibile?
Viene più volte ferito con proiettili e coltelli, ma si riprende
sempre, ma i replicanti vengono uccisi con un colpo di pistola e la
stessa replicante cattiva lo accoltella e lo lascia per morto. E’
un modello speciale? O è un buco di sceneggiatura? Non voglio
crederlo, ma viene spesso da pensare ai replicanti come terminator,
fuori umano, dentro acciaio, ma i replicanti sono di carne, sono
umani ‘replicati’.
L’ologramma è
senziente?
Ha una propria personalità, si innamora di K, ma è qualcosa di
speciale o tutti lo fanno? Quando viene distrutto l’apparecchio,
‘muore’?
Dekart è un
replicante?
Ovviamente no. Nella versione originale non ce n’era traccia,
nell’orribile director’s cut solo un vaghissimo accenno dovuto al
fatto che Dekart sogna unicorni e Gaf ne fa uno con la stagnola, qui
il nuovo cattivo dice che forse è stato creato per incontrare
Rachael, ma forse non è stato creato.
(divagazione)
Una delle cose belle del primo film era che l’uomo ha creato l’uomo
e lo usa come schiavo, Dekart addetto ad ucciderli quando li incontra
e li conosce davvero, quando si innamora di Rechel e viene salvato da
Roy capisce l’errore e l’orrore. Se è un replicante tutto
svanisce.
(fine divagazione)
Procreare cambia
la definizione di replicante?
Tutto il film si basa sullo sconvolgimento che porterebbe lo scoprire
che i replicanti posso riprodursi. Torniamo al problema di prima: i
replicanti sono umani fatti in laboratorio, se sono stati fatti
sterili non potranno mai procreare altrimenti si, ma questo non
cambia la loro umanità. Fra l’altro l’unica che è rimasta
incinta è Rachael che è stata con un umano (vedi Dekart è un
replicante?) ed è morta di parto perché non era adatta a procreare.
La loro umanità resta sempre (vedi divagazione)
K e Luv (la
replicante cattiva) sono speciali?
Luv dice che i replicanti non possono mentire, ma lei dirà che la
poliziotta ha tentato di ucciderla e lei ha reagito: possibile? K
stesso mente alla sua capa.
Considerazione finale: ma negli USA le cose vanno così male?
Anche qui come in altri sequel che ho visto c’è una netto calo di
felicità:
Blade Runner: Rachael e Dekart se ne vanno liberi
Blade Runne 2049: Rachael muore di parto e Dekart non può stare col
figlio che neppure vede.