E io ti ho sollevata figlia per vederlo megilo, io che non parto e sto a guardarti finche' rimango sveglio R.Vecchioni - Stranamore Appartengono alla letteratura tutti i libri che si possono leggere due volte. Nicolás Gómez Dávila Anche un orologio rotto segna l'ora giusta due volte al giorno N.N. Ho una collezione di conchiglie immensa. La tengo sparsa per le spiagge di tutto il mondo. Steven Wright Mettere in ordine la casa mentre i tuoi figli sono ancora piccoli è come spalare il viale prima che smetta di nevicare. Phyllis Diller Le mie opinioni possono essere cambiate, ma non il fatto che ho ragione Ashleigh Brillant Non voglio raggiungere l'immortalità con il mio lavoro. Voglio arrivarci non morendo Woody Allen Non temere che la fine del mondo arrivi oggi. In Australia è già domani Charles Schultz Prima vennero per i comunisti, e io non dissi nulla perché non ero comunista. Poi vennero per i socialdemocratici io non dissi nulla perché non ero socialdemocratico Poi vennero per i sindacalisti, e io non dissi nulla perché non ero sindacalista. Poi vennero per gli ebrei, e io non dissi nulla perché non ero ebreo. Poi vennero a prendere me. E non era rimasto più nessuno che potesse dire qualcosa. Martin Niemöller I vescovi cubani a Roma, striscione in piazza San Pietro: Dio c'e' guevara Fiorello Baldini - Viva Radio 2 Senti che fuori piove, senti che bel rumore V. Rossi - Sally La Terra possiede risorse sufficienti per provvedere ai bisogni di tutti, ma non all’avidita’ di alcuni. Ghandi Sei cattivo? Mangia le cipolle Gioia "Come... Come ho fatto ad arrivare qui?" "Ci vorrebbe un altro terrestre per spiegarlo. I terrestri sono bravissimi a spiegare le cose, a dire perchè questo fatto è strutturato in questo modo, o come si possono provocare o evitare altri eventi. Io sono un talfamadoriano, e vedo tutto il tempo come lei potrebbe vedere un tratto delle Montagne Rocciose. Tutto il tempo è tutto il tempo. Non cambia. Non si presta ad avvenimenti o spiegazioni. E' e basta. Lo prenda momento per momento, e vedrà che siamo tutti, come ho detto prima, insetti nell'ambra." "Lei mi ha l'aria di non credere nel libero arbitrio" disse Billy Pilgrim Kurt Vonnegut - Mattatoio N. 5 Gli aerei americani, pieni di fori e di feriti e di cadaveri decollavano all'indietro da un campo di aviazione in Inghilterra. Quando furono sopra la Francia, alcuni caccia tedeschi li raggiunsero, sempre volando all'indietro, e succhiarono proiettili e schegge da alcuni degli aerei e degli aviatori. Fecero lo stesso con alcuni bombardieri americani distrutti, che erano a terra e poi decollarono all'indietro, per unirsi alla formazione. Lo stormo, volando all'indietro, sorvolò una città tedesca in fiamme. I bombardieri aprirono i portelli del vano bombe, esercitarono un miracoloso magnetismo che ridusse gli incendi e li raccolse in recipienti cilindrici d'acciaio, e sollevarono questi recipienti fino a farli sparire nel ventre degli aerei. I contenitori furono sistemati ordinatamente su alcune rastrelliere. Anche i tedeschi, là sotto, avevano degli strumenti portentosi, costituiti da lunghi tubi d'acciaio. Li usavano per succhiare altri frammenti dagli aviatori e dagli aerei. Ma c'erano ancora degli americani feriti, e qualche bombardiere era gravemente danneggiato. Sopra la Francia, però, i caccia tedeschi tornarono ad alzarsi e rimisero tutto a nuovo. Quando i bombardieri tornarono alla base, i cilindri d'acciaio furono tolti dalle rastrelliere e rimandati negli Stati Uniti, dove c'erano degli stabilimenti impegnati giorno e notte a smantellarli, a separarne il pericoloso contenuto e a riportarlo allo stato di minerale. Cosa commovente, erano soprattutto donne a fare questo lavoro. I minerali venivano poi spediti a specialisti in zone remote. Là dovevano rimetterli nel terreno e nasconderli per bene in modo che non potessero mai più fare male a nessuno. Kurt Vonnegut - Mattatoio N. 5 La violenza è l'ultimo rifugio degli incapaci I. Asimov - Salvor Hardin, Foundation Col. Kurtz: Lei e’ un assassino? Cap. Willard: Sono un soldato. Col. Kurtz: Ne’ l' uno ne’ l' altro. Lei e’ un garzone di bottega che e’ stato mandato dal droghiere a incassare i debiti sospesi Apocalypse Now Se voi avete il diritto di dividere il mondo in italiani e stranieri allora vi diro’ che, nel vostro senso io non ho Patria e reclamo il diritto di dividere il mondo in diseredati ed oppressi da un lato, privilegiati e oppressori dall’altro. Gli uni sono la mia Patria, gli altri i miei stranieri. don Milani La guerra è pace, la libertà è schiavitù, l’ignoranza è forza G. Orwell - 1984 Purtroppo, oggi, sul palcoscenico del mondo noi occidentali siamo insieme i soli protagonisti ed i soli spettatori, e così, attraverso le nostre televisioni ed i nostri giornali, non ascoltiamo che le nostre ragioni, non proviamo che il nostro dolore Tiziano Terzani La religione non e' verita', la verita' e' religione Ghandi Avete notato che tutti coloro che sono a favore del controllo delle nascite sono gia' nati? Benny Hill E risuona il mio barbarico yawp sui tetti del mondo W. Wytman - Leaves of grass C'è chi sale e c'è chi scende e c'è chi, come me, sta sdraiato in mezzo a una strada N.N Sono rimasto con un pugno di mosche morte in mano Steve I believe in God And I believe that God Believes in Claude Hair - Manchester England England Come ti senti ragazzo? Cattivo e figlio di puttana signore! Apocalypse now Dio interamente si fece uomo, ma uomo fino all'infamia, uomo fino alla dannazione e all'abisso. Per salvarci, avrebbe potuto scegliere uno qualunque dei destini che tramano la perplessa rete della storia; avrebbe potuto essere Alessandro o Pitagora o Rurik o Gesù; scelse un destino infimo: fu Giuda J.L. Borges - Finzioni: Tre versioni di Giuda Poi riflettei che ogni cosa, a ogniuno, accade precisamente, precisamente ora. secoli e secoli, e solo nel presente accadono i fatti; innumerevoli uomini nell'aria, sulla terra e sul mare, etutto ciò che arealmete accade, accade a me J.L. Borges - Finzioni: Il giardino dei sentieri che si biforcano Richy: Ho preso 8 nel compito di francese, per questo ho studiato tutta notte Potsy: Io invece sono andato male, ma ho dormito benissimo Happy days Egoista, certo, perchè no, perchè non dovrei esserlo, quando c'ho il mal di stomaco con chi potrei condividerlo? V. Rossi - Cosa succede in città Gli uomini di Bologna sono i più gentili, mordaci e dabbene di tutta Italia, per cui anche avendoli amici, e amici di tutita prova, bisogna permetter loro di dir male e di prendersi beffe di voi, almeno un paio di volte al mese. Senza questo sfogo creperebbero; voi ne perdereste degli amici servizievoli e devoti, ed il mondo degli spiritni allegri e frizzanti. Quanto alle donne sono le più liete e disimpacciate che si possono desiderare.... I. Nievo - Le memorie di un ottuagenario Umano è quello che fannno gli uomini Soprannaturale è quello che fanno i santi No Umano è quello che fai tu Soprannaturale è quello che dovresti fare tu Kyra Bene, voi lo spate quanto me, le ragazze non sono realmente morali. Sa il cielo che noi abbiamo abbastanza nella testa per riuscire ad essere a un tempo queste due difficili cose: pratiche e romantiche. Sono assolutamente certa che non è mai vissuta una sola ragazza in possesso di una vera coscienza. I ragazzi hanno una morale, le ragazze hanno canoni standard. Questa è pressapoco l'unica grande e profonda differenza che esiste fra ragazzi e ragazze. Forse ecco perchè tutte le grandi religioni le hanno inventate i ragazzi, mentre le ragazze, a quanto pare, non sono destinate a inventare altro di più bello delle lettere d'amore e delle liste della spesa! D.Grubb - Le voci di Glory La donna non è una fortezza da espugnare, ma un giardino in cui passeggiare Kyra Ciò che apparente non ha senso è un po' difficile da spiegare, ma forse solo perchè ha ragioni più profonde di ciò che apparentemente il senso ce l'ha M.di Franco - 54 giorni sulla cima del monte bianco Il prossimo sono quelle persone che Dio ha mandato sulla terra per ricordarci che siamo soli Frate indovino Sono cose che si possono perdonare ma non dimenticare Kyra Lontano è ciò che lo è e profondo il profondo chi lo può toccare? Ecclesiaste 7-24 NULLI SE DICIT MULIER MEA NUBERE MALLE QUAM MIHI NON SE JUPITER IPSE PETAT DICIT: SED MULIER CUPIDO QUOD DICIT AMANTI IN VENTO ET RAPIDA SCRIBERE OPORTET AQUA La mia donna dice che preferisce concedere il suo amore a me che a chiunque altro, anche se la richiedesse lo stesso Giove. Dice: ma ciò che una donna dice all'amante impazzito di amore è meglio scriverlo nel vento e nell'acqua che scorre Catullo - Poema 70 Dopo un viaggio lungo e duro sono come una corda sfibrata e logora. Mi siedo e mi intreccio con nuovi fili... restando immobile sogno e ricordo i consigli di mio padre e le parole dei canti e le grida di tutti gli uccelli. Non parlo perchè ogni parola è una fibra che si strappa. Nessuno mi può toccare perchè ogni contatto porta via un pezzo di me. Anche tu devi imparare a fare altrettanto. Impara a stare in silenzio. Tracciati attorno un cerchio e non permettere anassuno di entrarvi M. West - Il navigatore Mi dici di avere pochi amici ma buoni. La dichiarazione, sta pur certo, è per la massa e per i bambini. E' una dichiarazione che vale per tutti quelli che non possono imporsi all'ambiente che li circonda. Per te, uomo valoro, apostolo deciso, la consegna è quest'altra: molti amici e cattivi- uanti umoni "cattivi" devono tornare a Cristo per l'amicizia di un apostolo di Dio J.U. Loidi - Il valore divino dell'umano ...ma lei non capì cosa intendevo e io detesto spiegare una metafora. O mi si capisce oppure no. Non sono mica un'esegeta H. Boll - Opinioni di un clown Quello che sta fuori, a questo mondo ciascuno "sta fuori" rispetto agli altri, trova una cosa sempre peggiore o migliore di quello che ci sta dentro, sia la "cosa" felicitrà o infelicità, pena d'amore o "decadenza artistica" H. Boll - Opinioni di un clown il suo sguardo, al risveglio, è come un uccello che muore all'improvviso in pieno volo e precipita, precipita nell'iimensità delle disperazione H. Boll - Il treno era in orario "Senza di me non potresti più vivere?" "Si" risponde lui, e il suo cuore è così pesante che non ce la fa a ridere, e pensa: ora dovrei aggiungere perchè ti amo, il che sarebbe vero e non vero. Se lo dicessi dovrei baciarla, e sarebbe una menzogna, tutto sarebbe una menzogna, eppure potrei dire in piena coscienza: Ti amo, ma dovrei poi dare una lunga, lunga spiegazione, una spiegazione che non conosco ancora io stesso. Ecco ancora i suoi occhi, molto dolci e amorevoli e felici, il contrario degli occhi che ho tanto desiderato... che tanto desidero... e ancora una volta egli dice, guardando in fondo a quegli occhi: "Senza di te non potrei più vivere" e adesso sorride... H. Boll - Il treno era in orario Io le cose, forse, le vedo troppo oggettivamente in astratto e troppo soggettivamente in concreto Kyra Si può realizzare qualcosa di veramente serio con uomini che hanno paura dell'acqua fredda in una mattina d'inverno? J.U. Loidi - Il valore divino dell'umano ...ma non si è soli quando un altro ti ha lasciato, si è soli se qualcuno non è mai venuto R. Vecchioni - Ultimo spettacolo Je ne cherche pas. Je trouve N.N. VOCATUS ATQUE NON VOCATUS, DEUS ADERIT Chiamato o no (il) dio sarà presente M.West - Un mondo di vetro Je crie l'amour sur le mur N.N. Io vorrei rivederti per fare l'amore, non sognarti quando il sogno comincia a finire R.Vecchioni - Vorrei Ma anche nel peccato, l'atto dell'amore, compiuto con amore, si adombra della divinità M.West - L'avvocato del diavolo (Noi) trascendiamo dai limiti umani per svaporare nella sfera dell'infinito e dell'indefinito ORA CI CHIAMIAMO SPAZIO la luce della rivelazione dell'Uno ci ha resi non più uomini della terra, ma componenti peculiari dell'incommensurabile infinità dello spazio Kyra

martedì 12 dicembre 2006

5 x mille

Il 5 per mille, introdotto in via sperimentale per l'anno 2006, ha consentito ai contribuenti di destinare una parte della propria IRPEF al sostegno del volontariato, delle Onlus, delle associazioni e degli enti di ricerca scientifica e sanitaria. Nella legge Finanziaria 2007 questa norma e' ancora in discussione. Per questo "Vita", il Forum del Terzo Settore e altre organizzazioni hanno organizzato una raccolta di firme per chiederne la riconferma.
Firma anche tu all'indirizzo http://web.vita.it/5permille

mercoledì 22 novembre 2006

Guerra e Pace

Casey saluta italiani, finisce Antica Babilonia

Allora finalmente ci siamo ritirati!!!! almeno dall'Iraq, ma perche' non se ne parla per niente? a me pare una buona notizia, finalmente una cosa buona fatta da questo governo (anche se gia' prevista del governo Berlusconi).

Pessima invece la notizia dell'aumento delle spese militari veramente pessima

Il Papa e lo svulippo sostenibile

"E' necessario convertire il modello di sviluppo globale: lo richiedono non
solo lo scandalo della fame ma anche le emergenze ambientali ed
energetiche...e' necessario eliminare le cause strutturali legate al governo
dell'economia mondiale che destina la maggior parte delle risorse del
pianeta ad una minoranza della popolazione". "Ai suoi discepoli Gesu' ha
insegnato di pregare chiedendo al Padre celeste non il "mio" ma il "nostro"
pane quotidiano" perche' "i prodotti della Terra sono un dono destinato da
Dio per l'intera umanita'..ogni persona ed ogni famiglia puo' e deve fare
qualcosa per alleviare la fame nel mondo adottando uno stile di vita e di
consumo compatibile con la salvaguardia del creato e con i criteri di
giustizia"
(Angelus del 12 Novembre 2006)

mercoledì 8 novembre 2006

Identità e culture

Copio questo intervento di Paolo Flores D'Arcais comparso su MicroMega
"Tutte le identità/culture hanno la stessa dignità? Perchè se è così, con che diritto possiamo condannare il tribalismo del maschio padrone e le mutilazioni sessuali delle bambine (spesso invocate dalle madri che le hanno a loro volta subite)? E se rifiutiamo questa eguale dignità, in nome di quali valori possiamo rifiutarla? Non certamente di una identità occidentale, che in quanto identità tra le identità non avrebbe titolo (se non quello della forza, cioè del successo negli ultimi secoli, che potrebbe però essere transitorio).
Forse solo riconoscendo che quella occidentale non è (anzi non può essere perchè
non deve essere) una Identità,una Cultura-Una, ma appunto il rifiuto di ogni identità collettiva, di ogni cultura comune, che non sia quella del riconoscimento dell'identità idividuale, del diritto alla differenza singolare, cioè della possibilità per ciascuno di una esistenza irripetibile. Ma ne discenderebbe il riconoscimento di uno scarto storicamente impressionante tra l'Occidente di tale diritto e l'Occidente realmente esistente, soprattutto il presente allargarsi di tale scarto in abisso."

La civilta' occidentale

Varie cose testimoniano il declino della civila' occidentale: una, se mi permettete l'iperbole, e' l'intervista di Sartori sulla pena di morte a Saddam Hussein. Il professore dice: "Saddam Hussein è come Hitler, e se il dittatore nazista non si fosse ucciso, a Norimberga lo avrebbero giustamente condannato a morte come gli altri" Cosa non va in questo discorso? primo si afferma che sarebbe stato giusto condannarlo ma non si argomenta, secondo non si pensa che sono passati piu' di 60 anni da Norimberga e forse le cose sono un po' cambiate. Continua poi (in TV non nell'intervista): "Io avrei impiccato anche Stalin, Mao, Pol Pot ecc" bene! e quando ci fermiamo? Gia' altri hanno detto che certo e' colpevole Saddam ma forse e' piu' colpevole chi l'ha messo al potere e armato. Saddam viene processato per l'uso di armi chimiche contro i curdi, ma chi gliele aveva vendute? allora dobbiamo impiccare anche Bush padre?. E per finire: "Io non sono favorevole alla pena capitale, ormai sono anche io corrotto del conformismo intellettuale europeo... Ma protestare in difesa di Saddam mi sembra scegliere l' occasione sbagliata sulla persona sbagliata" e qui casca l'asino, come si dice: intanto e' penosa l'affermazione provocatoria che si segue il pensiero comune e poi e' proprio nel difendere anche i nemici che l'Europa si puo' distinguere dagli altri e rivendicare quella presunta superiorita' di cui si va tanto blaterando e puo' applicare le radici cristiane. Saddam ha ucciso, torturato ecc. e noi dovremmo fare altrettanto? o vendicarci? l'unica soluzione e' la morte? ma non e' una delle conquiste delle democrazie occidentali l'abolizione della pensa di morte? Stiamo mettendo in discussione troppi dei nostri valori fondanti: il rispetto dei prigionieri, il rifiuto della guerra, la pensa di morte...
Come dice il mio amico Piergiobbe non autodistruggiamoci con aborti, eutanasie ecc. ma neppure cancelliamo le nostre conquiste culturali.

mercoledì 25 ottobre 2006

Danni collaterali

Da The Lancet giornale medico britannico:
We estimate that between March 18, 2003, and June, 2006, an additional 654965 (392979–942636) Iraqis have died above what would have been expected on the basis of the pre-invasion crude mortality rate as a consequence of the coalition invasion. Of these deaths, we estimate that 601027 (426369–793663) were due to violence.
Piu' di 650.000 morti dovuti all'invasione anglo-americana. Continuiamo pure a esportare cosi' la democrazia.
Linko quest'intervista di pacereporter

lunedì 16 ottobre 2006

Finalmente Pecoraro

Pensavo Pecoraro Scanio fosse uno di molte parole e pochi fatti, mi pare invece che senza tanto rumore sia riuscito a far passare alcune cose buone in finanziaria: piu' soldi alle aree protette e pannelli solari obbligatori sulle nuove case.

Dal blog di Jacopo Fo
Pannelli solari obbligatori per tutte le nuove costruzioni
Avete letto bene: il Consiglio dei Ministri ha approvato uno schema di decreto legge che modifica il precedente d.l. del 19 agosto 2005 n.192.
Le nuove regole sono molto chiare:
- In tutti i nuovi edifici e' previsto l'obbligo del solare termico per il riscaldamento dell'acqua sanitaria, per una frazione almeno del 50% del fabbisogno di acqua calda. Sempre per i nuovi edifici e' previsto, inoltre, l'obbligo di un impianto fotovoltaico la cui potenza sara' definita in un apposito decreto ministeriale.
- Dal primo luglio 2007 gli edifici nuovi o immessi nel mercato immobiliare dovranno essere accompagnati da un Certificato che ne attesti la capacita' di risparmio energetico.
Da gennaio 2007 il certificato sara' obbligatorio per ottenere qualsiasi agevolazione fiscale.
- Vengono anticipati al primo gennaio 2008 i livelli di isolamento termico previsti per il primo gennaio 2009. Questa misura garantira' entro 3 anni la riduzione dei fabbisogni termici dei nuovi edifici del 20-25% rispetto ad oggi.
- Percorso procedurale agevolato, cioe' meno scartoffie, per l'utilizzo di caldaie ad alta efficienza nelle zone climatiche piu' fredde al posto dei vecchi impianti di riscaldamento.
- Per gli immobili nuovi e nel caso di ristrutturazioni di edifici di superficie utile superiore a 1000 metri quadri, e' obbligatoria la presenza di sistemi schermanti esterni per riparare gli edifici dal sole e ridurre l'uso di aria condizionata.
Sembra un sogno eppure la fonte e' ufficiale: http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/energia_edilizia/sintesi.pdf

Vignette





Nobel per la pace a Muhammad Yunus


Che bella notizia!!! Consiglio a tutti di leggere Il banchiere dei poveri dove Yunus racconta la sua storia. Per me e' un mito perche' e' riuscito a cambiare le cose senza clamore, senza rivoluzioni, ma semplicemente applicando il buon senso e la carita' all'economia. Non ha fatto elemosine, ma ha creato una vera e propria banca coprendo una parte di mercato non considerata (stupidamente) dalle banche 'classiche'. Per chi non lo sapesse la sua banca presta piccole somme a persone in difficolta' preferibilmente donne che non avrebbero accesso al credito. Il tasso di restituzione e' del 98,85%!!! E cosi' migliaia di persone possono uscire dalla poverta'. Racconta nel suo libro che si era informato su quanti soldi servissero alle persone che abitavano vicino a lui per poter ripartire e uscire dal giro degli strozzini e della poverta': 27$!!! Con questa misera cifra si salvavano decine di persone, e Yunus si chiese: Ma l'economia che studio e insegno che senso ha? e naque cosi' l'idea della sua banca, Davvero un grande dei nostri tempi che ho anche avuto il piacere di sentire a Bologna alcuni anni fa.

venerdì 29 settembre 2006

Anno zero


Ieri ho visto la puntata di Anno Zero sull'Afghanistan: il buon Santoro mi e' sembrato un po' invecchiato, con meno mordente, la parte davvero interessante e' stata quella dei documenti video, molto duri forse anche troppo. Non ho visto tutta la trasmissione ma per tutta la parte che ho visto e' stato chiaro, in tutti gli interventi (militari, dottori, giornalisti) che la guerra e' una cosa orrenda, che in Afganistan si combatte, che giocare con le parole e' una beffa per tutti noi ecc. ecc. eppure siamo ancora li', siamo ancora in Iraq, dobbiamo per tutta una trasmissione spiegare perche' la guerra e' sbagliata, fare vedere morti, feriti, amputati, ciechi... Dobbiamo ancora parlare di guerra "giusta", "umanitaria", "di pace"... Ad un certo punto uno in studio ha elencato tutti i cambi di opinione sulla guerra di Berlusconi, Prodi e D'Alema.. ancora possono giocare con le parole sulla guerra, giocare cioe' su migliaia di morti, sulla distruzione di case, strade, infrastrutture. Intere civilita' vengono spazzate via e per cosa? la nostra sete di potere? per mantenere il nostro tenore di vita? per restare nel numero dei grandi e non diventare noi stessi vittime di guerra? Chi vuole fare la guerra e' molto furbo, altrimenti non ce la farebbe, quindi gioca con le parole, con le nostre paure, con la potenza dei suoi mezzi (giornali, televisioni..) per fregarci ed e' inutile ricordargli gli errori, le falsita', tutto si insabbia. Ancora dobbiamo ricordare come le armi di distruzione di massa non ci fossero in Iraq, ma avete mai sentito delle scuse? gli americani si sono ritirati dopo aver scoperto che il motivo per cui erano intervenuti era falso? ne hanno semplicemente creato un altro (era giusto scacciare Saddam) oppure hanno continuato senza altre giustificazioni. Ma puo' Cheney autorizzare interrgotori duri? si possono detenere persone a Guantanamo per 4 anni senza processo?
La cosa che mi da piu' fastidio e' che e' chiaro a tutti come stanno le cose, ma si finge di non sapere e si passano anni a disquisire di cose ovvie per non cambiare niente.
Una nota sulla tortura: come avete visto dalla foto sotto mi sono rotto il naso, il dolore e' stato in realta' poco, ma ho pensato: "Ma se qualcuno me lo avesse rotto apposta e ora mi negasse le cure, mi sbattesse in una cella, mi tornasse a picchiare sul naso...quanto sarebbe tremendo!!!" Ho gia' fatto fatica a sopportare 3 giorni con i tamponi nel naso, coccolato e assistito da mia moglie e come possiamo pensare che la tortura abbia una sua validita'!!!
Una nota sulla guerra: spesso si dice che occorre trovare i veri motivi per cui si fa una guerra che spesso non sono quelli sbandierati ma altri quasi sempre economici. Io pero' sono giunto alla conclusione che la guerra e' fine a se' stessa, non ha bisogno di motivi. La guerra fa spendere un scacco di soldi: paghe ai militari, armi (che in gran parte vengono distrutte), cure, ricostruzione e' un business senza fine.
Per questo sono contro la guerra senza se e senza ma.

mercoledì 27 settembre 2006

Varie (...ed evenutali)


Eccomi di nuovo on-line dopo lunga assenza dovuta a nascita di Filippo e a rottura del naso causa caduta dalla bicicletta!!!
Sono successe un sacco di cose e faccio fatica ad orientarmi e a commentare.

Parto dalla fine: ancora un militare italiano morto in missione di "pace" e adesso sta per partirne un'altra. Mi pare questa una vera missione di pace, avvallata dall'ONU, richiesta dagli stessi contendenti, pero' restano sempre dei dubbi sull'utilizzo dell'esercito: possibile non ci siano altre soluzioni? o almeno affiancare scelte militari a scelte civili. Mi pare pero' che D'Alema abbia fatto un buon lavoro, e mi scoccia dirlo perche' e' uno dei politici che meno apprezzo. In questo caso pero' mi sembra si stia muovendo bene ridando credibilita' all'Italia e cercando di fare cose positive per quello che si puo'. Mi da l'impressione di uno che deve muoversi con i piedi di piombo per cercare di fare qualcosa di fatto bene. Penosa invece la posizione del governo che vota l'ordine del giorno dell'opposizione che equipara tutte le missioni militari per avere il voto per quella libanese. Dopo anni di proteste sacrosante per le missioni di "pace" con richiami all'articolo 11 della costituzione ecco che ci si rimangia tutto per convenienza.

Il Papa: sono sicuro che non volesse offendere i mussulmani e le reazioni sono spropositate e sicuramente pilotate. Mi pare abbia peccato di ingenuita', cosa che non mi sarei aspettato da uno esperto come lui, ma dove c'e' malafede si vede il male dappertutto. Molto bella la convocazione degli ambasciatori dei paesi islamici: anche dal male, con la buona volonta' puo' nascere il bene e cosi' un'occasione di scontro e' diventata un'occasione di dialogo e sa il cielo quanto ne abbiamo bisogno. Avevo espresso molte riserve sull'elezione di Ratzinger, ma debbo dire che per ora questo papa mi piace: certo avrei preferito qualcuno piu' 'moderno', piu' deciso, ma credo che stia portando la Chiesa verso il cambiamento piano piano, non mi stupirebbe se convocasse (tra qualche anno) un concilio vaticano III per farlo concludere poi al suo successore.

Per oggi basta

E' nato Filippo


Il 26 Agosto alle ore 17,47 e' nato Filippo kg 2.640!!!!
EVVIVA!!!

lunedì 31 luglio 2006

Il Papa e la guerrra Israelo Libanese

"Il nostro strumento principale è la preghiera". "Naturalmente il nostro è un grido non soltanto a Dio, ma anche agli uomini". "Non taciamo. Facciamo il possibile per arrivare alle orecchie dei potenti".

"Dinanzi all'incendio che divampa, insanguinando il Medio Oriente, abbiamo un dovere cogente e urgente, irrinunciabile: impetrare da Dio il dono della pace. "Non domani o dopodomani, ma oggi!, subito!".

"Né gli atti terroristici né le rappresaglie, soprattutto quando vi sono tragiche conseguenze per la popolazione civile, possono giustificarsi".

"Sono particolarmente vicino alle inermi popolazioni civili, ingiustamente colpite da un conflitto di cui sono solo vittime, in particolare la grande moltitudine di libanesi che ancora una volta vedono distrutto il loro paese e hanno dovuto abbandonare tutto e cercare scampo altrove".

"Voglio riaffermare il diritto dei libanesi all'integrità e sovranità del loro Paese, il diritto degli israeliani a vivere in pace nel loro Stato e il diritto dei palestinesi ad avere una patria libera e sovrana". (Angelus 24 luglio 2006)

Dov'e' Dio?

In relazione alla guerra Israelo Libanese di questi giorni copio questo bellissimo racconto di Eli Wiesel

Dov'e' Dio?
"Ho visto altre impiccagioni, ma non ho mai visto un condannato piangere, perche' gia' da molto tempo questi corpi inariditi avevano dimenticato il sapore amaro delle lacrime.
Tranne che una volta. L'Oberkapo del 52° commando dei cavi era un olandese: un gigante di piu' di due metri. Settecento detenuti lavoravano ai suoi ordini e tutti l'amavano come un fratello. Mai nessuno aveva ricevuto uno schiaffo dalla sua mano, un'ingiuria dalla sua bocca. Aveva al suo servizio un ragazzino un pipel, come lo chiamavamo noi. Un bambino dal volto fine e bello, incredibile in quel campo.(A Buna i pipel erano odiati: spesso si mostravano piu' crudeli degli adulti. Ho visto un giorno uno di loro, di tredici anni, picchiare il padre perche' non aveva fatto bene il letto. Mentre il vecchio piangeva sommessamente l'altro urlava: "Se non smetti subito di piangere non ti portero' piu' il pane. Capito?". Ma il piccolo servitore dell'olandese era adorato da tutti. Aveva il volto di un angelo infelice).
Un giorno la centrale elettrica di Buna salto'. Chiamata sul posto la Gestapo concluse trattarsi di sabotaggio. Si scopri' una traccia: portava alblocco dell'Oberkapo olandese. E li', dopo una perquisizione, fu trovata una notevole quantita' di armi. L'Oberkapo fu arrestato subito. Fu torturato per settimane, ma inutilmente: non fece alcun nome. Venne trasferito ad Auschwitz e di lui non si senti piu'parlare.
Ma il suo piccolo pipel era rimasto nel campo, in prigione. Messo alla tortura resto' anche lui muto. Allora le S.S. lo condannarono a morte, insieme a due detenuti presso i quali erano state scoperte altre armi.
Un giorno che tornavamo dal lavoro vedemmo tre forche drizzate sul piazzale dell'appello: tre corvi neri. Appello. Le S.S. intorno a noi con le mitragliatrici puntate: la tradizionale cerimonia. Tre condannati incatenati, e fra loro il piccolo pipel, l'angelo dagli occhi tristi. Le S.S. sembravano piu' preoccupate. Piu' inquiete del solito. Impiccare un ragazzo davanti a migliaia di spettatori non era un affare da poco. Il capo del campo lesse il verdetto. Tutti gli occhi erano fissati sul bambino. Era livido, quasi calmo, e si mordeva le labbra. L'ombra della forca lo copriva. Il Lagerkapo si rifiuto' questa volta di servire da boia. Tre S.S. lo sostituirono. I tre condannati salirono insieme sulle loro seggiole. I tre colli vennero introdotti contemporaneamente nei nodi scorsoi. - Viva la liberta'! - gridarono i due adulti. Il piccolo, lui, taceva.
- Dov'e' il Buon Dio? Dov'e? - domando' qualcuno dietro di me.
A un cenno del capo del campo le tre seggiole vennero tolte.
Silenzio assoluto. All'orizzonte il sole tramontava.
- Scopritevi! - urlo' il capo del campo. La sua voce era rauca. Quanto a noi, noi piangevamo.
- Copritevi! -
Poi comincio' la sfilata. I due adulti non vivevano piu'. La lingua pendula, ingrossata, bluastra. Ma la terza corda non era immobile: anche se lievemente il bambino viveva ancora...
Piu' di una mezz'ora resto' cosi', a lottare fra la vita e la morte, agonizzando sotto i nostri occhi. E noi dovevamo guardarlo bene in faccia. Era ancora vivo quando gli passai davanti. La lingua era ancora rossa, gli occhi non ancora spenti.
Dietro di me udii il solito uomo domandare:
- Dov'e' dunque Dio? -
E io sentivo in me una voce che gli rispondeva:
- Dov'e'? Eccolo: e' appeso li', a quella forca... -
Quella sera la zuppa aveva un sapore di cadavere."

[ Elie Wiesel, La notte, Firenze, Giuntina, 1980]

mercoledì 5 luglio 2006

La destra presentabile

Riprendendo le affermazioni sulla destra presentabile e impresentabile del mio post Alcune considerazioni politiche in vista delle elezioni, vorrei tranquillizzare i miei amici di destra: le paure dello strapotere della rosa nel pugno o di rifondazione sono finite con alcune blande dichiarazioni sulla procreazione assistita e una debole protesta contro la missione in Afganistan. Le politiche invece di "destra presentabile" si sono concretizzate con il prode D'Alema che si reca prima negli stati Uniti a lisciare Condoleeza e poi in russia dove apre il nostro mercato alla gazprom (leggi mafia russa) in cambio del gas (nessuno ovviamente ha accennato alla Cecenia). Rispetto al precedente governo qualcosa si fa, sara' un'impressione, saro' condizionato dalla propaganda di sinistra, ma questo governo mi pare faccia qualcosa, non di sinistra, ma si muove, gli altri mi sembravano solo una manica di ladroni. In politica estera Berlusconi era riuscito solo ad andare in texas a dare pacche sulle spalle a Bush e a invitare Putin in Sardegna, e alla prima crisi siamo quasi rimasti senza riscaldamento, D'Alema ci garantisce il gas (a prezzo dei diritti umani, ma non si puo' avere tutto!!!). Di sinistra ho visto solo la discussione sulla missine in Afganistan stigmatizzata da D'Alema come un problema di coscienza di alcuni senatori, problema che lui ovviamente non ha.
Anche sulle liberalizzazioni sono un po' perplesso: ok togliere privilegi antichi e ingiusti, pero' attenzione! vendere i farmaci al supermercato fara' forse abbassare i prezzi (mah?), togliera' privilegi alle farmacie, ma li dara' ai supermercati che certo non ne hanno bisogno. Togliere privilegi va bene, ma va fatto con molta attenzione, non si puo' improvvisamente togliere qualcosa anche se era ingiusto. Faccio un esempio: io acquisto una licenza per il taxi calcolando di guadagnare una certa cifra, su quella faccio dei conti, degli investimenti per il futuro, che ne so un mutuo, poi liberalizzano le licenza e il mio guadagno cala, che faccio? Insomma, stiamo ad aspettare, e speriamo in qualcosa di nuovo (sto aspettando Pecoraro Scanio per vedere se e' un cioccapiatti o uno con le palle)

mercoledì 28 giugno 2006

Sii maggioranza

  Nel giro di un anno ho vinto due referendum e le elezioni politiche: la cosa comincia a preoccuparmi.
Pero', al di la' del fatto che sono con la maggioranza, mi pare che queste consultazioni popolari abbiano dato un bel segnale da parte degli italiani, spesso considerati piu' ignoranti e creduloni di quanto non siano, o di quanto non siano i nostri politici. Nel referendum sulla procreazione assistita il 75% degli italiani si e' astenuto, c'e chi ha detto che si e' seguita la Chiesa in modo pecoreccio, pero' mi sembra una spiegazione un po' semplicistica, mi pare invece che gli italiani si siano informati e abbiano scelto. Cosi' anche per il referendum costituzionale: 20 milioni di italiani si sono recati a votare in un giorno di grande caldo, per un quesito decisamente non facile. Anche qui sicuramente hanno pesato le posizioni dei partiti, ma credo che non basti come spiegazione, penso che le persone ancora una volta si siano informate e abbiano deciso. Per le politiche, poi, gia' vinte dal centro sinistra secondo tutte le analisi, abbiamo avuto percentuali di voto altissime e previsioni stravolte. In conclusione mi sembra che in Italia non si sia tutti lobotomizzati dalla tv e interessati solo ai mondiali: le persone ragionano ancora e credono ancora nella democrazia. Mi pare una buona notizia.
P.S. L'immagine e' solo per intenditori

venerdì 23 giugno 2006

Stop alla restituzione del bonus bebè

Riprendendo il discorso del mio post Qualche buona notizia da Bologna copio questo articolo da vita

Amato, Bindi, Ferrero: stop alla restituzione del bonus bebè
di Redazione (redazione@vita.it)
22/06/2006
L'apprezzamento delle Acli: soluzione giusta e di buon senso

I ministri dell'Interno, Giuliano Amato, delle politiche per la Famiglia, Rosy Bindi e della Solidarieta' sociale, Paolo Ferrero hanno chiesto al ministro dell'Economia di adoperarsi per bloccare le procedure, avviate dal precedente governo, per la restituzione del bonus bebe' da parte delle famiglie di immigrati extracomunitari. ''Si tratta - spiegano in una nota congiunta i tre ministri - di sanare una palese ingiustizia, frutto dell'imperizia con cui e' stato gestito il provvedimento previsto nella Finanziaria 2006. Non vanno fatti pagare alle famiglie dei bambini immigrati, nati in Italia, gli errori e le scelte discriminanti provocati dalla demagogia del governo precedente. Queste famiglie, molte delle quali vivono in condizioni economiche difficili, non avevano chiesto nulla e non avevano avanzato pretese''. ''Non si puo' pretendere -proseguono- che restituiscano i 1000 euro che hanno potuto incassare grazie a una formale comunicazione del ministero delle Finanze, con i complimenti dello stesso ex Presidente del Consiglio. Siamo convinti -concludono- che il governo debba dare un segnale di equita' e dimostrare che il sostegno alla maternita' e la tutela dei diritti dei bambini hanno carattere universalistico e costituiscono un banco di prova della serieta' e della coerenza del nostro programma''.

Apprezzano le Acli. ''Una soluzione -sottolinea in una nota il presidente nazionale delle Acli, Andrea Olivero- giusta e di buon senso. Il segnale, cui dovranno certo seguire altri fatti, che finalmente si scommette sull'integrazione delle persone e delle famiglie immigrate''. ''Le famiglie immigrate che nei mesi scorsi avevano impropriamente incassato i mille euro del Governo per i figli nati nel 2005- prosegue la nota- avrebbero dovuto restituire l'assegno ricevuto al ministero dell'Economia, con il rischio di compromettere la loro permanenza in Italia a seguito di eventuali conseguenze giudiziarie. Per questo le Acli, che avevano giudicato discriminatoria la norma che assegnava il bonus ai soli figli di italiani, avevano subito offerto la difesa legale del proprio Patronato agli immigrati coinvolti che ne avessero fatto richiesta''

Referendum costituzionale: perchè voterò NO

Come sempre prevale la polemica sulle idee. Frasi di questi giorni: "il 27 ci risveglieremo in Italia o in sud america?", "la nostra costituzione e' nuova e bellissima, perche' cambiarla?", "se non si cambia ora non si cambiera' mai piu!", "Diminuira' il numero dei deputati!" o i cartelloni "il cuore non si strappa!" ecc.
Non e' facile districarsi nelle modifiche costituzionali per le quali votiamo a questo referendum, ho cercato di informarmi e riporto qui sotto alcuni punti con mie considerazioni. La piu' importante pero', per cui votero' sicuramente NO e' che bisogna votare le riforme in toto, per cui anche se alcune cose non sono male, nell'insieme non mi sento di approvarle, anche perche' sono state fatte solo dalla ex-maggioranza senza una discussione con l'opposizione. Certo non e' facile metterli d'accordo pero' bisogna almeno provarci.

SALUTE E SANITA'
Non è più prevista la competenza concorrente Stato-Regioni in materia sanitaria.
Allo Stato resta la "tutela della salute, sicurezza e qualità alimentari".
Viene demandata alle Regioni la competenza legislativa in materia di "assistenza e organizzazione sanitaria", "organizzazione scolastica, gestione degli istituti scolastici e di formazione, salva l’autonomia delle istituzioni scolastiche" e di "definizione della parte dei programmi scolastici e formativi di interesse specifico della Regione".
Infine, la competenza legislativa in materia di "polizia amministrativa regionale e locale".
E' previsto, peraltro, il potere del Parlamento in seduta comune, attivato su iniziativa del Governo, di annullare una legge regionale qualora si ritenga che rechi pregiudizio all’interesse nazionale.

Dare piu' potere alle regioni in materie cosi' delicate mi pare pericoloso, se da una parte potrebbe spingere ad un miglioramento, perche' se per curarsi non si puo' piu' andare in un'altra regione si pretendera' di piu' dalla propria, dall'altra si creano troppe differenze fra cittadini, almeno per tutto il periodo che servira' per rendere uguali i livelli di assistenza.
Ma peggio mi pare l'istruzione: quali sarebbero le materie di "interesse specifico regionale"? siamo diversi in Italia ma non cosi' tanto. Io sono per la scuola statale e non privata figuriamoci se mi piace quella regionale!!!
L'ultimo punto poi con la possibilita' del Governo di bocciare le leggi regionali pare una norma che lascia effettiva autonomia solo alle Regioni che esprimono la stessa maggioranza politica del potere centrale.

IL BICAMERALISMO IMPERFETTO
Il Senato sarà eletto su base regionale, in concomitanza con il rinnovo dei singoli Consigli Regionali e dovrà garantire la rappresentanza territoriale di tutte le Regioni. Poiché le elezioni dei Consigli Regionali non avvengono tutte contemporaneamente, il Senato diventerà un organo permanente, soggetto a rinnovi parziali in dipendenza della vita dei singoli Consigli Regionali e non avrà quindi più una durata predeterminata.
È previsto che, a seconda dell’oggetto, vi siano leggi perfettamente bicamerali, per le quali rimane (come oggi) la competenza di entrambi i rami del Parlamento, e leggi solo eventualmente bicamerali, così definite perché sono devolute alla competenza di uno dei due rami del Parlamento e per le quali l’altra Camera ha solo il potere di proporre modifiche.

Su questo fatico ad esprimere un giudizio mi pare pero' una situazione un po' confusa, con due camere diverse che si palleggiano le competenze; il bicameralismo perfetto di ora non e' forse 'perfetto' perche' i due passaggi obbligatori possono aiutare la democrazia ma anche rallentare le leggi. Continuo a non vedere la grande utilita' della devolution ne' quindi l'uilita' di avere un senato con competenze specifiche sulle regioni.

PRIMO MINISTRO E GOVERNO
Il Primo Ministro è designato dagli elettori, non più come capo di una coalizione ma come premier che dura in carica tutta la legislatura (salva l’ipotesi di “sfiducia costruttiva”). A lui spetta il potere di sciogliere le camere, di nominare e di cambiare i ministri, rimanendo al Presidente della Repubblica solo un intervento di ratifica e di presa d’atto delle scelte del premier.
La sfiducia, che può essere votata dalla sola Camera dei Deputati nei confronti del Primo Ministro, lo obbliga alle dimissioni, ma queste determinano lo scioglimento della Camera e la fine della legislatura.
Viene inserita la "sfiducia costruttiva": la Camera vota la sfiducia accompagnata dalla designazione di un nuovo primo ministro, che pero' deve essere votato dagli stessi deputati appartenenti alla maggioranza espressa dalle elezioni in numero non inferiore alla maggioranza dei componenti della camera (norma anti-ribaltone).

Questo e' il punto piu' discusso: il premierato forte. Si dice che c'e' in tutta europa e ammetto che non so come funziona esattamente negli altri paesi. Questa riforma pero' mi pare metta troppo potere nelle mani di un uomo solo, lega troppo il governo al primo ministro rendendo ricattabili i Ministri e il governo stesso. L'unica cosa buona mi pare la norma anti-ribaltone: non avevo votato Prodi per avere D'Alema!!!

CORTE COSTITUZIONALE
Dei quindici giudici che compongono la Corte Costituzionale, 5 sono nominati dal Presidente della Repubblica, 5 da Camera e Senato in seduta comune e 5 dai giudici delle supreme magistrature (Corte di Cassazione, Consiglio di Stato e Corte dei Conti).
La legge di riforma costituzionale prevede: 4 al Presidente della Repubblica, 4 alle supreme magistrature, 7 al Parlamento (tre nominati dalla Camera e quattro dal Senato Federale integrato dai Presidenti delle Giunte delle Regioni e delle Province autonome di Trento e Bolzano).

Non si capisce perche' cambiare un metodo di equispartizione, solo per dare piu' controllo del Parlamento sulla Corte Costituzionale.

OBBLIGHI INTERNAZIONALI
La potesta' legislativa di Stato e regioni deve oggi rispettare la Costituzione, ma anche gli obblighi internazionali: quest'ultimo vincolo sparisce dalla nuova proposta. Fra tali obblighi vi e' la percentuale del Pil per i Paesi poverissimi e l'impegno contro l'inquinamento (Kyoto). Inoltre fra gli obblighi internazionali vi e' anche il trattato e il concordato con la Santa Sede, che in base a questa modifica dell'art. 117 potrebbero essere violati anche da singole regioni.
Chiara modifica anti europea.

mercoledì 21 giugno 2006

Dio e' morto

Ho avuto vari commenti via mail e di persona al post sui pacs (nessuno purtroppo sul blog) e rispondo globalmente col testo di Dio e' morto di Guccini che gia' nel lontano 1965 indicava a causa di quali cose Dio e' morto e a causa di quali e' risorto

Ho visto
la gente della mia età andare via
lungo le strade che non portano mai a niente
cercare il sogno che conduce alla pazzia
nella ricerca di qualcosa che non trovano
nel mondo che hanno già
dentro le notti che dal vino son bagnate
dentro le stanze da pastiglie trasformate
dentro le nuvole di fumo
nel mondo fatto di città
essendo contro ed ingoiare
la nostra stanca civiltà.
È un Dio che è morto
ai bordi delle strade, Dio è morto
nelle auto prese a rate, Dio è morto
nei miti dell'estate, Dio è morto.

M'han detto
che questa mia generazione ormai non crede
in ciò che spesso han mascherato con la fede
nei miti eterni della patria e dell'eroe
perché è venuto ormai il momento di negare
tutto ciò che è falsità
le fedi fatti di abitudini e paura
una politica che è solo far carriera
il perbenismo interessato
la dignità fatta di vuoto
l'ipocrisia di chi sta sempre
con la ragione e mai col torto.
È un Dio che è morto
nei campi di sterminio, Dio è morto
coi miti della razza, Dio è morto
con gli odi di partito, Dio è morto.

Io penso
che questa mia generazione è preparata
a un mondo nuovo e a una speranza appena nata
ad un futuro che ha già in mano,
a una rivolta senza armi
perché noi tutti ormai sappiamo
che se Dio muore è per tre giorni
e poi risorge.
In ciò che noi crediamo Dio è risorto,
in ciò che noi vogliamo Dio è risorto,
nel mondo che faremo Dio è risorto!

lunedì 19 giugno 2006

I Cpt sono ormai solo prigioni, vanno cambiati

Venerdì 16 giugno 2006 il Cardinal Renato Raffaele Martino presidente del Pontificio consiglio Giustizia e Pace parlando a margine della presentazione della Coalizione internazionale sulla detenzione di rifugiati richiedenti asilo, organizzata presso la sede della Radio Vaticana dal Servizio dei Gesuiti per i Rifugiati (JRS) ha detto:
"La detenzione arbitraria avvelena la società umana, danneggia coloro che la praticano e coloro che la subiscono".
"I rifugiati e gli immigrati dovrebbero essere accolti come persone e aiutati, insieme alle loro famiglie, a integrarsi nella società: dobbiamo accoglierli a braccia aperte e con spirito di solidarietà".
"I CPT sono ridotti ormai a vere prigioni dove si violano sistematicamente i diritti dell'uomo e luoghi dove viene umiliata la dignità umana".
"Si tratta di una soluzione che va scoraggiata pensando, invece, a soluzioni alternative dal punto di vista legislativo."
"La Chiesa proclama i diritti umani e quindi se c'è offesa a questi ultimi, le leggi non possono che apparire ingiuste. I rifugiati e gli immigrati rinchiusi in questi centri non hanno commesso nessun crimine se non quello di arrivare in Italia per una speranza di salvezza; la reclusione per loro non mi sembra una pena meritata, il quadro normativo va ripensato"
"Gli sbarchi di clandestini sulle coste italiane e la realta' dei cpt sono solo la 'punta dell'iceberg', la comunita' internazionale dovrebbe mobilitarsi per correre in soccorso a questa gente nei loro Paesi d'origine, esercitando carita' cristiana e quella 'globalizzazione della solidarieta' a cui ha fatto spesso riferimento Giovanni Paolo II, in modo di dotare questi popoli delle capacita' tecnologiche, economiche e culturali per diventare protagonisti del proprio stesso sviluppo".

lunedì 12 giugno 2006

I pacs, la Chiesa e l'eclissi di Dio

Mi e' arrivato l'altro giorno da Masada questo post, e' un po' cattivo ma tutto sommato vero, non saprei che rispondere.

Con un'immagine molto sobria e ricca di understatement, in Vaticano si e'parlato ieri dell'Eclisse di Dio. Dio si e' eclissato e lascia il Mondo al suo sfascio e alle sue miserie, facendoci mancare il suo intervento salvifico e redentore.
In che cosa si vede l'Eclisse di Dio? Nella Shoah? Nei milioni di bambini morti per fame? Nella piaga dell'Aids che sta flagellando tutta l'Africa? Nella miseria? Nel depauperamento ambientale? Nelle 1000 guerre inutili? Nei bambini soldato? Nel consumismo senza principi? Nella perdita di dignita' del lavoro? Nella sopraffazione dei forti sui deboli? Nel traffico di organi? Nel turismo sessuale e nella pornografia infantile? Nei preti o alte figure ecclesiastiche che sono state implicate in storie di pedofilia? Nello scandalo dello IOR e del Banco Ambrosiano?
No, naturalmente. L'Eclisse di Dio e' nei Pacs. C'e' un che di grottesco in questo anziano sacerdote tedesco, che dedica giorno e notte tutte le sue energie e investe la totalita' del suo indubbio ed innegabile ingegno, della sua cultura sconfinata, della sua enorme conoscenza teologica in un solo, unico obiettivo: impedire che magari (anche) due anziani conviventi possano avere la reversibilita' della
pensione!...


Sui pacs dico la mia: non capisco perche' serva un'altro modo di definire la coppia, visto che esiste gia' il matrimonio. Per quanto riguarda le coppie gay, per le quali spesso si pensa servano i pacs, io sono favorevole al matrimonio.
Come sempre mi pare ci siano posizioni preconcette e poca chiarezza: occorrerebbe fare una profonda riflessione su cosa vuol dire Matrimonio, per i credenti, per i laici, per tutte le varie idee che una persona puo' avere. Stabilito questo si vedra' che fare.
Io penso che nella societa' abbia una grande importanza il matrimonio, come base della via stessa della societa', che debba essere un'istituzione solida, quindi appoggiata dallo stato (soprattutto quando e' completata dai figli), con aiuti economici, con leggi chiare per la tutela dei figli e per l'eventuale rottura della coppia. Penso che chi si sposa debba prendere chiari impegni verso il coniuge e gli eventuali figli e ricevere chiari benefici per portare avanti un'istituzione cosi' importante. Chi non si vuole sposare, per qualunque motivo, non ricevera' gli stessi benefici (ovviamente questo discorso non riguarda i figli che non dovranno essere discriminati in base alla famiglia di provenienza). Per le coppie omosessuali non vedo impedimenti ad entrare in questo circuito diritti-doveri. Lo spauracchio delle adozioni ad omosessuali, mi pare ideologico: come per le coppie etero decidera' il giudice, che gia' ora ha il potere di dichiarare adatta o no all'adozione una famiglia. Comunque in questo momento visto che ci sono piu' domande che bambini adottabili, dubito che una coppia gay abbia possibilita' di adottare un figlio.

mercoledì 7 giugno 2006

Aborto umanitario

Copio questo bellissimo articolo da Vita

Quegli aborti nei balcani di Claudio Camarca

C' è il conflitto umanitario. Le bombe intelligenti. I mercenari di pace. Una volta esistevano i campi di lavoro. Sormontati dall'illuministica indicazione, «il lavoro rende liberi». Da ieri qualcuno ha coniato l'ossimoro di «aborto umanitario». Un ulteriore passo in avanti in direzione della dittatura della parola. Quasi che fosse possibile piegare la realtà a verbo. Prendere la verità e farne letteratura. Qualche anno addietro mi trovavo nei Balcani. In giro per campi profughi e villaggi fantasma. Ero lì per scrivere un libro. Su quelli che fuggono e quegli altri che accolgono. Mi imbattei in tante storie. Una, narrava di donne. Un gruppo di venti ragazze stuprate dai serbi bosniaci in nome della pulizia etnica (ci risiamo con gli ossimori). Violentate e messe incinta dagli assassini del padre e dei fratelli. Disperate. Per il presente e per il futuro. Un mostro che pareva ingoiarle senza tributare onori. Ecco, in quei giorni sentii parlare di aborto umanitario. Tra le lacrime e i singhiozzi. I tentativi di suicidio. Perché una cosa deve risultare chiara. L'aborto è un dramma. Sempre. Per ognuna delle donne che prende su di sé la decisione. E per quel piccolo scagliato fuori dai confini del mondo. Non è come cavarsi un dente. L'aborto scava in profondità. E forse sarebbe il caso di finirla di parlarne come una tra le opzioni possibili. Sospesa tra il preservativo e la pillola del giorno dopo. Sarebbe il caso di costruire una società davvero a misura di madre e di bambino. Una società in cui la spesa per i pannolini venga rimborsata, il latte in polvere sia a carico dello Stato, la prima casa agevolata senza costringere a traversare le forche caudine dei mutui bancari a tasso variabile. Sarebbe forse il caso di pensare una politica aperta alla vita. Rifiutare l'opzione di morte. Per i nostri bambini e per i nostri vecchi. Fare comunità. Nel tentativo di essere compassionevoli, e giusti.

Prostituzione (e Mondiali)

Oggi mi e' arrivata una mail sul problema della prostituzione ai prossimi mondiali di calcio in Germania. Il tono era un po' profetico ma il problema reale e non solo ai mondiali. Poco si parla dello sfruttamento delle donne, spesso portate con l'inganno dai loro paesi e poi costrette a prostituirsi. La prostituta alla Pretty woman: bella, allegra, che lo fa per scelta e' un mito. La maggior parte delle ragazze sulle nostre strade sono minorenni, straniere, costrette con la forze, le botte, le minacce a prostituirsi. L'altra sera ho visto alle Iene un servizio sui paradisi del sesso: alla fine faceva vedere alcune ragazze (bambine?) picchiate, stuprate, costrette ad abortire e chiedeva: Volete andare ancora con le prostitute bambine? E' uno dei tanti problemi rimossi della nostra societa': in Italia c'e' sempre piu' richiesta di sesso a pagamento e quindi sempre piu' offerta, le organizzazioni criminali si organizzano e i bravi cittadini utilizzano. Si alzano poche voci: don Benzi e pochi altri, alla politica non interessa, tanto non votano, ai cittadini solo quando scocciano sotto casa, alla polizia solo per rare retate.
Allego due link: uno al sito del C-FAM dove si puo' firmare una petizione per fermare lo sfruttamento della prostituzione ai mondiali di calcio, e uno all'articolo del Corriere: Mondiali, casa del sesso più grande d'Europa

martedì 6 giugno 2006

Quanti morti ancora? (2)

Ancora morti italiani
Linko un bell'articolo da pacereporter
e uno pessimo di Riotta
Che dire? Quando dal rapporot SIPRI (Stockholm International Peace Research Institute) vediamo che la spesa annua militare nel mondo e’ di 975 miliardi di dollari, cosa altro possiamo aspettarci? Siamo ancora lontani da un'economia di pace e non di guerra, anzi siamo tornati indietro: mi ricordo quando facevo il militare io (1989-90) la guerra era una cosa remota, impossibile, che si faceva in qualche stato africano lontano. L'esercito era considerato una struttura obsoleta, inutile e costosa. Poi gia' alla fine del mio servizio militare e' scoppiata la guerra in Iraq e anche noi siamo stati coinvolti. Poi e' stato un crescendo: Kossovo, Afganistan, Iraq; e ora non e' strano che dei nostri soldati non solo siano in giro per il mondo, non solo facciano operazioni di peacekeeping, ma anche che uccidano e muoiano.
Dobbiamo ancora lavorare molto ma dobbiamo rendere la guerra una cosa inaccettabile

lunedì 5 giugno 2006

Di chi mi tocca parlare bene

  
Dopo Rutelli debbo parlar bene di Mastella.
Dall'ANSA:
Il ministro della Giustizia, Clemente Mastella, promuovera' un provvedimento di amnistia e di indulto ''quando il parlamento sara' nel pieno delle sue funzioni con l'istituzione delle commissioni parlamentari''. Il guardasigilli lo ha annunciato ai detenuti di Regina Coeli, ai quali ha fatto visita nel pomeriggio in occasione della festa della Repubblica e della lettura delle lettere da carcere di Alcide De Gasperi. "L'amnistia non e' un atto mio solitario. Fosse stato cosi' l'avrei gia' fatto. Evidentemente posso promuoverlo e lo faro. Se finora non l'ho fatto e' perche' serve la pienezza delle commissioni parlamentari".
L'urgenza, pero' esiste - perche' - fa notare il guardasigilli "bisogna umanizzare le carceri il cui sovraffollamento ha raggiunto l'intollerabile." "Che la popolazione carceraria sia eccedente - aggiunge - e' un fatto su cio' non si pupo far finta di nulla". Mastella, pero', invita i detenuti a "fermare gli entusiasmi": "Proporro' l'amnistia e l'indulto - dice - ma nessuno ipotechi il tempo necessario." "L'impegno c'e' - aggiunge Mastella - applaudite dopo che il provvedimento di clemenza verra' varato."

Fra tutti i ministri da cui mi sarei aspettato uscite positive e ad effetto l'ultimo e' Mastella, ma tant'e', speriamo che alle parole seguano i fatti.
Vorrei ricordare ai miei amici catto-destroidi che il papa si reco ' in parlamento per richiedere l'amnistia ma il governo di destra cosi' vicino alle istanze dei cattolici se ne frego' altamente.

giovedì 1 giugno 2006

...e ora opposizione!!!

Si era detto: Votiamo Prodi e poi facciamo opposizione. Ed eccomi qua: dopo alcune cose positive come il no al ponte sullo stretto, il ritiro delle truppe dall'Iraq, la grazia a Bompressi, Visco che annuncia la fine dei condoni, tavoli di confronto sulla Tav che si riaprono... ecco la prima uscita infelice: Mussi toglie la firma italiana dalla «Dichiarazione etica» con cui insieme ad Austria, Germania, Polonia, Slovacchia e Malta l'Italia aveva espresso una posizione contraria alla ricerca sulle cellule staminali embrionali. Mussi ha aggiunto: «Spero che la legge italiana in materia di ricerca sulle staminali venga cambiata, però finché c'è la si rispetta». Vabbe' che i referendum non sono mai contati nulla, ma ci siamo espressi (o non espressi) proprio su questo con una maggioranza schiacciante. Una volta tanto debbo elogiare Rutelli che dichiara:«Su materie di tanta sensibilità e delicatezza etica, sarà un orientamento collegiale a esprimere la posizione del governo». Speriamo bene

lunedì 29 maggio 2006

L'Europa

  
Ho sentito l'altro giorno alla radio che alcuni paesi hanno raggiunto i parametri per entrare in Europa altri no. Non mi sono molto chiari quali sono questi parametri ma si parlava di deficit, di delinquenza e di gestione dell'agricoltura e mi e' venuto da pensare a quali parametri vorrei io per ammettere in Europa un paese oppure no. Si e' detto molte volte che e' stata fatta l'Europa delle banche e non dei popoli, cosa sentita da molti tanto che dove e' stato fatto il referendum sulla costituzione e' stata bocciata. Anche l'annoso problema se inserire o no le radici cristiane nella costituzione mi trova d'accordo: pero’ non semplicemente citandole ma ponendo delle regole che derivano da esse.
Comincio un mio elenco di parametri
1) Diritti umani: rifiuto esplicito della tortura, standard minimi per le carceri e standard almeno di velocita' per i processi.
Vedremmo allora i nostri politici non correre dietro al pil ma alla ristrutturazione delle nostre carceri, sovraffollate e luoghi di continui suicidi.
2) Lavoro: garantire una salario minimo, un massimo di ore di lavoro, ferie, malattia, maternita'.
Credo che solo cosi' potremmo controbattere i cinesi, non mettendo dazi e barriere doganali, ma imponendo il rispetto di standard minimi per i lavoratori, anche a chi vuole commerciare con noi
3) Energia: stabilire limiti di emissioni tipo quelli di Kyoto, imporre un tetto minimo di energie da fonti rinnovabili.
Nemmeno questo c'e' nei parametri attuali tanto che si sta litigando proprio sull'energia!!! L'Europa non possiede molte risorse l'unica possibilita' e puntare su fonti alternative e fare politiche comuni: ad es. sul nucleare dividere costi e benefici.
4) Agricoltura: favorire le colture biologiche e le specificita' locali.
Anche questo per combattere le importazioni: solo producendo prodotti di qualita' potremo contrastare chi produce a basso costo
5) guerra: come da art.11 della nostra costituzione "ripudio della guerra come metodo per la soluzione delle controversie internazionali"
6) ....(si accettano suggerimenti)

Penso che se avessimo questi come parametri potremmo proporci al resto del mondo con piu' serieta' e potremmo pretendere l'applicazione di alcune regole anche da parte degli altri: come dicevo non commerciare con chi non rispetta i diritti dei lavoratori o i diritti umani, oppure fare fronte comune contro le guerre (il caso dell'Iraq e' emblematico). Questo io ritengo sia inserire le radici cristiane nella costituzione e fare un'Europa dei popoli, e non per un'utopia ma per un nostro vantaggio anche economico.

mercoledì 10 maggio 2006

Begli amici

  
Lo metto solo in risposta a Piergiobbe

Cesare Previti, dopo la condanna a 6 anni per il caso Imi-Sir decisa dalla Cassazione, è nel narcere di Rebibbia. Il mattino seguente alla sentenza, resa pubblica giovedì sera dopo 12 ore di Camera di consiglio, il parlamentare di Forza Italia si è presentato nel carcere romano. Successivamente è stato ammesso nel carcere, dopo che è arrivato da Milano il provvedimento della Procura Generale di esecuzione della pena (sei anni di reclusione) inflittagli a conclusione del processo Imi-Sir.

Berlusconi
Reati estinti per amnistia:
Falsa testimonianza P2
Terreni Macherio, falso in bilancio

Reati estinti per prescrizione:
3 tangenti alla guardia di finanza (attenuanti generiche)
Caso Lentini (depenalizzazione falso in bilancio 2002)
Lodo Mondadori (attenuanti generiche)
SME (legge sulle rogatorie 2001, depenalizzazione falso in bilancio 2002)
Tangenti a Craxi (depenalizzazione falso in bilancio 2002)

Assoluzioni per insufficienza di prove:
Tangente alla guardia di finanza (Telepiu') (assoluzione con formula
dubitativa)
Medusa cinematografica (assoluzione con formula dubitativa)
Sme (secondo capo d'imputazione) (legge sulle rogatorie 2001)
Imputazioni che non costituiscono piu' reato:
Caso All Iberian (depenalizzazione falso in bilancio 2002)

Indagini archiviate:
Traffico di droga
Bilanci Fininvest (depenalizzazione falso in bilancio 2002)
Consolidato Fininvest (depenalizzazione falso in bilancio 2002)
Tangenti fiscali Pay-tv
Stragi 92/93 (scadenza dei termini d'indagine)
Concorso esterno in associazione mafiosa con dell'Utri (scadenza dei termini
d'indagine)

Procedimenti in corso:
Telecinco (sospeso per ovvia questione diplomatica internazionale, in attesa
che Berlusconi non sia piu' Presidente del Consiglio)
Diritti televisivi, falso in bilancio, frode fiscale, appropriazione
indebita (indagini in corso)
Tangenti a David Mills, corruzione giudiziaria (indagini in corso)
Accolto dalla Cassazione il ricorso della Procura Generale di Milano e della
parte civile Cir contro le assoluzioni pronunciate nel processo Lodo
Mondadori (vedi sopra). Il processo dovra' dunque essere rifatto.

Marcello Dell'Utri, fondadatore di FI, parlamentare, stretto consigliere di
Berlusconi
Reati:
Condanna definitiva di 2 anni e 3 mesi di reclusione per frode
fiscale e false fatture.
Condanna di primo grado a 9 anni di reclusione per concorso esterno in
associazione mafiosa.

venerdì 5 maggio 2006

Beata la nazione che non ha bisogno di eroi (Brecht)


BOMBA A KABUL: MORTI 2 MILITARI ITALIANI, 4 SONO FERITI
ROMA - Secondo quanto si e' appreso due dei militari rimasti feriti nell'attentato a Kabul sono morti. Si tratta del tenente Manuel Fiorito e del maresciallo ordinario Luca Polsinelli. Lo ha reso noto lo Stato maggiore della Difesa, dopo che le famiglie sono state avvisate.
Fiorito, in forza al 2/o Reggimento alpini di Cuneo, era nato il 13 febbraio 1979 a Verona, dove era residente. Non era sposato. Polsinelli era invece nato a Orbetello il 20 ottobre 1977 e residente a Sora. Effettivo al 9/o Reggimento Alpini dell'Aquila, anche lui non era sposato.
I feriti sono il caporal maggiore Sc Giarracca, il caporal maggiore Sc Clementini, il caporal maggiore Sc Rivano, il primo caporal maggiore Mastromauro, tutti del secondo reggimento alpini di Cuneo.
L'attentato e' avvenuto nella zona della Musay valley. Sul posto sono intervenuti gli elicotteri del Contingente italiano per l'evacuazione medica d'urgenza del personale coinvolto nell'esplosione.
Secondo quanto si e' appreso, l'attentato e' avvenuto nella zona a sud-est di Kabul dove il convoglio italiano - composto da due veicoli blindati Puma, a bordo del quale c'erano Alpini del II Reggimento di Cuneo - stava svolgendo una attività di pattugliamento.
Riguardo all'ordigno utilizzato due sono le ipotesi: o una mina, oppure un "IED", cioe' una bomba artigianale fatta scoppiare al passaggio del convoglio.
Secondo una prima ricostruzione dello Stato Maggiore della Difesa, l'attentato è avvenuto alle 16:290 ora locale (le 13:50 in Italia). L'esplosione ha investito i due veicoli blindati 'Puma', con a bordo 12 uomini: quello che ha riportato le conseguenze piu' gravi è stato il primo.
Tutti i componenti sono rimasti feriti. Sul posto sono intervenuti immediatamente un elicottero CH-47 dell'Esercito e un Ab 212 dell'Aeronautica militare, che hanno trasportato i feriti all'ospedale da campo tedesco.
Le operazioni di soccorso sono ancora in atto e sono già scattati gli accertamenti per capire la dinamica dell'attentato, la natura dell'ordigno e i responsabili. L'area è stata messa in sicurezza dai militari italiani.

Omelia dell'arcivescovo di Pisa, monsignor Alessandro Plotti

Alcuni brani della dura omelia pronunciata dall'arcivescovo di Pisa, monsignor Alessandro Plotti, in occasione della cerimonia funebre per il maggiore della Folgore Nicola Ciardelli, ucciso nell'attentato di Nassiriya lo scorso 27 aprile.
Nella chiesa di San Nicola di Pisa, sono stati battezzati il figlio del maggiore Ciardelli, il piccolo Niccolo' di due mesi e il cuginetto Matteo, accanto alla bara del maggiore.

«Oggi ha vinto la vita: col battesimo di Niccolò e Matteo è stata battuta la morte».
«Niccolò e Matteo hanno vinto l'odio e il terrorismo, come il perdono vince la vendetta».
"Speriamo che il sacrificio di Nicola serva alla pace, al benessere, alla civiltà, all' uguaglianza tra popoli».

Il vescovo ha poi invitato a «guardare all'innocenza di Nicola e di questi due bambini, di tutti i bambini del mondo, soprattutto di quelli che muoiono a centinaia e migliaia negli innumerevoli conflitti armati che dilagano nel mondo - ha sottolineato - per ribadire, con fermezza e coraggio, che la pace si raggiungerà soltanto quando sapremo mettere al centro del nostro convivere l'innocenza come valore assoluto anche per noi adulti».
«È il trionfo dell'innocenza che vogliamo celebrare oggi. L'innocenza di un soldato buono e generoso che offre la sua vita per la pacificazione di un popolo, e l'innocenza di suo figlio che ha ricevuto il battesimo: tutti e due accomunati in un destino che si trasforma in un accorato appello alla vita e alla speranza».

«La guerra gonfiata per la sete di dominio e di potere e' frutto di scontri tra popoli ricchi e gente costretta a subire l'arroganza di chi ha troppo, e che contrabbandando valori umani e libertari tende a perpetuare situazioni peccaminose di squilibrio economico e sociale, al fine di consolidare il proprio benessere e i propri sporchi traffici.
La morte di Ciardelli e dei suoi colleghi è frutto di questa logica iniqua e perversa».

giovedì 4 maggio 2006

Dues caritas est


Riporto alcuni brani della prima enciclica di Benedetto XVI che mi e' parsa molto bella

La carita' come compito fondamentale
Con il passare degli anni e con il progressivo diffondersi della Chiesa, l'esercizio della carità si confermò come uno dei suoi ambiti essenziali, insieme con l'amministrazione dei Sacramenti e l'annuncio della Parola: praticare l'amore verso le vedove e gli orfani, verso i carcerati, i malati e i bisognosi di ogni genere appartiene alla sua essenza tanto quanto il servizio dei Sacramenti e l'annuncio del Vangelo. La Chiesa non può trascurare il servizio della carità così come non può tralasciare i Sacramenti e la Parola.

L'intima natura della Chiesa si esprime in un triplice compito: annuncio della Parola di Dio (kerygma-martyria), celebrazione dei Sacramenti (leiturgia), servizio della carità (diakonia). Sono compiti che si presuppongono a vicenda e non possono essere separati l'uno dall'altro. La carità non è per la Chiesa una specie di attività di assistenza sociale che si potrebbe anche lasciare ad altri, ma appartiene alla sua natura, è espressione irrinunciabile della sua stessa essenza.

La politica e la giustizia
Il giusto ordine della società e dello Stato è compito centrale della politica. Uno Stato che non fosse retto secondo giustizia si ridurrebbe ad una grande banda di ladri, come disse una volta Agostino: « Remota itaque iustitia quid sunt regna nisi magna latrocinia? ».[18] Alla struttura fondamentale del cristianesimo appartiene la distinzione tra ciò che è di Cesare e ciò che è di Dio (cfr Mt 22, 21), cioè la distinzione tra Stato e Chiesa o, come dice il Concilio Vaticano II, l'autonomia delle realtà temporali.[19] Lo Stato non può imporre la religione, ma deve garantire la sua libertà e la pace tra gli aderenti alle diverse religioni; la Chiesa come espressione sociale della fede cristiana, da parte sua, ha la sua indipendenza e vive sulla base della fede la sua forma comunitaria, che lo Stato deve rispettare. Le due sfere sono distinte, ma sempre in relazione reciproca.

La giustizia è lo scopo e quindi anche la misura intrinseca di ogni politica. La politica è più che una semplice tecnica per la definizione dei pubblici ordinamenti: la sua origine e il suo scopo si trovano appunto nella giustizia, e questa è di natura etica. Così lo Stato si trova di fatto inevitabilmente di fronte all'interrogativo: come realizzare la giustizia qui ed ora? Ma questa domanda presuppone l'altra più radicale: che cosa è la giustizia? Questo è un problema che riguarda la ragione pratica; ma per poter operare rettamente, la ragione deve sempre di nuovo essere purificata, perché il suo accecamento etico, derivante dal prevalere dell'interesse e del potere che l'abbagliano, è un pericolo mai totalmente eliminabile.

In questo punto politica e fede si toccano. Senz'altro, la fede ha la sua specifica natura di incontro con il Dio vivente — un incontro che ci apre nuovi orizzonti molto al di là dell'ambito proprio della ragione. Ma al contempo essa è una forza purificatrice per la ragione stessa. Partendo dalla prospettiva di Dio, la libera dai suoi accecamenti e perciò l'aiuta ad essere meglio se stessa. La fede permette alla ragione di svolgere in modo migliore il suo compito e di vedere meglio ciò che le è proprio. È qui che si colloca la dottrina sociale cattolica: essa non vuole conferire alla Chiesa un potere sullo Stato. Neppure vuole imporre a coloro che non condividono la fede prospettive e modi di comportamento che appartengono a questa. Vuole semplicemente contribuire alla purificazione della ragione e recare il proprio aiuto per far sì che ciò che è giusto possa, qui ed ora, essere riconosciuto e poi anche realizzato.

La dottrina sociale della Chiesa argomenta a partire dalla ragione e dal diritto naturale, cioè a partire da ciò che è conforme alla natura di ogni essere umano. E sa che non è compito della Chiesa far essa stessa valere politicamente questa dottrina: essa vuole servire la formazione della coscienza nella politica e contribuire affinché cresca la percezione delle vere esigenze della giustizia e, insieme, la disponibilità ad agire in base ad esse, anche quando ciò contrastasse con situazioni di interesse personale. Questo significa che la costruzione di un giusto ordinamento sociale e statale, mediante il quale a ciascuno venga dato ciò che gli spetta, è un compito fondamentale che ogni generazione deve nuovamente affrontare. Trattandosi di un compito politico, questo non può essere incarico immediato della Chiesa. Ma siccome è allo stesso tempo un compito umano primario, la Chiesa ha il dovere di offrire attraverso la purificazione della ragione e attraverso la formazione etica il suo contributo specifico, affinché le esigenze della giustizia diventino comprensibili e politicamente realizzabili.

La carita' qui e ora
L'attività caritativa cristiana deve essere indipendente da partiti ed ideologie. Non è un mezzo per cambiare il mondo in modo ideologico e non sta al servizio di strategie mondane, ma è attualizzazione qui ed ora dell'amore di cui l'uomo ha sempre bisogno.
In verità, l'umanizzazione del mondo non può essere promossa rinunciando, per il momento, a comportarsi in modo umano. Ad un mondo migliore si contribuisce soltanto facendo il bene adesso ed in prima persona, con passione e ovunque ce ne sia la possibilità, indipendentemente da strategie e programmi di partito

L'amore è gratuito
La carità, inoltre, non deve essere un mezzo in funzione di ciò che oggi viene indicato come proselitismo. L'amore è gratuito; non viene esercitato per raggiungere altri scopi.[30] Ma questo non significa che l'azione caritativa debba, per così dire, lasciare Dio e Cristo da parte. È in gioco sempre tutto l'uomo.
Chi esercita la carità in nome della Chiesa non cercherà mai di imporre agli altri la fede della Chiesa. Egli sa che l'amore nella sua purezza e nella sua gratuità è la miglior testimonianza del Dio nel quale crediamo e dal quale siamo spinti ad amare. Il cristiano sa quando è tempo di parlare di Dio e quando è giusto tacere di Lui e lasciar parlare solamente l'amore. Egli sa che Dio è amore (cfr 1 Gv 4, 8) e si rende presente proprio nei momenti in cui nient'altro viene fatto fuorché amare.

L'azione pratica resta insufficiente se in essa non si rende percepibile l'amore per l'uomo, un amore che si nutre dell'incontro con Cristo.

A volte l'eccesso del bisogno e i limiti del proprio operare potranno esporlo alla tentazione dello scoraggiamento. Ma proprio allora gli sarà d'aiuto il sapere che, in definitiva, egli non è che uno strumento nelle mani del Signore; si libererà così dalla presunzione di dover realizzare, in prima persona e da solo, il necessario miglioramento del mondo. In umiltà farà quello che gli è possibile fare e in umiltà affiderà il resto al Signore. È Dio che governa il mondo, non noi.

La preghiera
L'esperienza della smisuratezza del bisogno può, da un lato, spingerci nell'ideologia che pretende di fare ora quello che il governo del mondo da parte di Dio, a quanto pare, non consegue: la soluzione universale di ogni problema. Dall'altro lato, essa può diventare tentazione all'inerzia sulla base dell'impressione che, comunque, nulla possa essere realizzato. In questa situazione il contatto vivo con Cristo è l'aiuto decisivo per restare sulla retta via: né cadere in una superbia che disprezza l'uomo e non costruisce in realtà nulla, ma piuttosto distrugge, né abbandonarsi alla rassegnazione che impedirebbe di lasciarsi guidare dall'amore e così servire l'uomo.
La preghiera come mezzo per attingere sempre di nuovo forza da Cristo, diventa qui un'urgenza del tutto concreta.

Si puo' trovare tutta sul sito della Santa Sede

venerdì 28 aprile 2006

Quando lo stato si appresta a uccidere si fa chiamare patria (Malatesta)

  
Questa è la guerra, signori di don Gianfranco Formenton

Primo comandamento di tutti gli eserciti: / tu non avrai altra ragione
/ all’infuori della ragione (impazzita) / di colui che ti manda. / I
soldati devono solo uccidere / ed essere uccisi.
(David Maria Turoldo)

Questa è la guerra, signori, che ora è il dolore della nostra Italia ma che è la quotidiana tragedia di gran parte dell’umanità. Ora siamo noi a piangere perché a morire sono stati i nostri figli ma questa è la guerra, signori. I soldati fanno questo di mestiere: “uccidere ed essere uccisi”. Il dramma è l’ipocrisia degli uomini di stato che prima li mandano ad “uccidere e ad essere uccisi” e poi ostentano un dolore attonito ed ufficiale che non ha nessuna forza morale su di noi che conosciamo i meccanismi di questa come di tutte le altre guerre.
Questa è la guerra, signori, che obbedisce solo alla “ragione (impazzita) di colui che ti manda). Sono i “mandanti” i responsabili di questi morti come di tutti gli altri morti senza onori. Delle migliaia di morti civili che nessuno aveva mandato, senza patrie e senza politici e presentatori televisivi ad ostentare dolori ufficiali. Il “valore aggiunto” di essere italiani (o americani) non toglie alla morte la sua tragicità e il suo carico di dolore. Le madri, i figli, le fidanzate…non hanno patria, non hanno nazionalità. Soffrono tutte allo stesso modo, indicibilmente allo stesso modo, anche le madri, i figli, le fidanzate dei “nemici”.
Questa è la guerra, signori, che sovverte i comandamenti della vita, che tutto distrugge davanti a se, che non sopporta eccezioni “umanitarie”. Perché tutti i soldati sono uguali e tutti i soldati per le proprie patrie sono i migliori ma tutti uccidono e sono uccisi. E tutti sono uomini ingannati dalle bandiere e dalle ideologie e dal fanatismo o dalla necessità economiche che li convincono a buttare la vita per qualche migliaia di dollari al mese.
Questa è la guerra, signori. Ma non raccontate ai nostri ragazzi che questo è un bel morire, che questa è la patria, che questo è un ideale. Il petrolio, il “posto al sole”, i “sacri confini”, la “guerra al terrorismo” non sono ideali. Sono sempre e solo “pretesti” dei furbi governanti di questo mondo per convincere tanti piccoli uomini a morire per loro. Sì, è triste e drammatico dirlo ma questi poveri ragazzi non sono morti per nessuna patria che non siano le menzogne di qualche petroliere americano e le ambizioni di qualche piccolo politico italiano.
Questa è la guerra, signori. E se anche l’ipocrisia del teatrino della politica italiana ha stabilito che ora è il momento del dolore, è un dovere civile gridare l’assurdità di questo dolore e del dolore degli altri, dei troppi, dimenticati… e rifiutarsi di ingrossare le fila delle retoriche e vuote “liturgie” patriottiche che da sempre preparano altre guerre ed altri morti. Questa è la guerra, signori…e noi ci rifiutiamo di servire queste meschine “patrie mercantili”. “Deus non vult!”

E poi sulla terra intera a innalzare
monumenti “Ai Caduti”!
così felici di essere caduti!
Ma provate a fissare quei corpi squarciati,
a fissare la loro smorfia ultima
sulle facce frantumate,
e quegli occhi che vi guardano.
Provate a udire nella notte
l’infinito e silenzioso urlo degli ossari:
“Uccideteci ancora e sia finita”!

(David Maria Turoldo)

Nessuna guerra è giusta da pacereporter
Ciao chirurgo confuso,
resta confuso per favore, abbiamo bisogno di questo genere di caos.
Tanti, troppi continuano la litania del: "Ci sono guerre giuste". Sono le persone che, anche con sincerità, si domandano come fare a fermare qualcosa come un genocidio o una dittatura. Sono quei tanti che poi si lasciano prendere in giro dai paladini della pace, che seminano orrore e guerra.
Come vedi non ti chiedo una risposta per me, ma per il mondo, mi piacerebbe – e forse non sono abbastanza confusa per farlo – avere una risposta, breve secca e inequivocabile da dare a tutti, sia quelli in buona fede che quelli che pensano di poterci prendere in giro.
Mi aiuti tu a trovare le parole?

Roberta

Cara Roberta sarebbe bello avere "una risposta breve secca e inequivocabile". E anche urgente, in questo inizio di millennio segnato delle guerre in atto e con lo spettro di quelle future.
Serve riflettere sulla "questione guerra". Credo, molto semplicemente, che la "voglia di guerra" non stia nella natura umana.
Prova ne sono gli sforzi immensi che deve fare ogni volta il Potere per far accettare ai cittadini l'idea della guerra, la sua necessita'.
La guerra va preparata adeguatamente, i cittadini non sono "naturalmente" portati ad aderirvi. Non stupisca: non si sono mai viste mille volpi attaccare insieme un allevamento di pollame, anche in tempi non sospetti.
Servono bugie, campagne di disinformazione di massa, blandizie e promesse di "green cards", perfino l'arruolamento coatto e la galera per i piu' ostinati. I cittadini vanno "portati" in guerra. Per il re o per la Patria, per Dio o per l'ONU, per la democrazia o per i diritti umani...
Il fatto e' che le guerre non le hanno mai dichiarate "i cittadini" o "il popolo". Sono sempre state volute, osannate, finanziate, decise dalle classi dominanti (chi ha soldi e potere, per intenderci).
Poi, ad ammazzare e farsi ammazzare ci hanno sempre mandato i figli dei poveri. Non a caso, tra le truppe dell'esercito USA in Iraq, il cognome piu' diffuso e' Gonzales.
Una guerra potra' anche apparire legittima, in qualche caso persino inevitabile, comprensibile.
Ma nessuna guerra potra' mai essere "giusta".
Perche' e' portatrice, per natura, di ingiustizia e di degrado.
L' ingiustizia che si abbatte su chi, ogni volta, ne paga il prezzo di morte e di sofferenza, di miseria e di dolore. I civili innanzitutto, vittime nove volte su dieci, segnati dalla poverta' e dalla fame, dalle mutilazioni e dalle malattie. E il degrado di umanita', l'abbrutimento, l'abitudine alla violenza, la perdita di civilta'.
Puo' mai essere "giusto" l'orrore? No, al punto che ogni volta il vero problema e' di "giustificare" una guerra.
Da molti, troppi anni abbiamo sotto gli occhi le conseguenze di rapporti tra gli uomini basati sulla sopraffazione e sullo sfruttamento, sull'uso della forza.
Visti i risultati, e' cosi' folle, o utopico, cercare una via diversa?
E' cosi' mostruoso pensare a come rendere possibili rapporti umani fondati sull'eguaglianza e sulla solidarieta', rapporti dai quali sia escluso l'uso della violenza di massa, che la si chiami terrorismo oppure guerra?
Dobbiamo capire in fretta quali potrebbero essere le condizioni necessarie per disegnare non solo una politica di pace, ma addirittura la pace come politica, perche' possa avviarsi il processo di espulsione della guerra dalla Storia.

Gino Strada

Guantanamo

  Il Pentagono ha pubblicato la lista
delle persone detenute nella base americana di Guantanamo. 558 prigionieri in tutto, i cui numeri di immatricolazione, nomi e nazionalità di origine sono stati rivelati al pubblico per "fare luce" sul campo di detenzione più contestato al mondo.
I detenuti provengono da oltre 40 paesi del Medioriente, dell'Africa, dell'Asia centrale e dell'Europa. Con 130 prigionieri, l'Arabia Saudita è la nazione più rappresentata a Guantanamo, seguita da Afghanistan (122), Yemen (un centinaio), Algeria (25), Cina (22), Pakistan (13) altri paesi quali il Ciad, le Maldive, la Russia o l'Uzbekistan. Solo 10 dei detenuti sono stati incriminati e nessun processo è ancora terminato. Per lo più i prigionieri di Guantanamo sono stati catturati in Afghanistan, e il Pentagono accusa molti di loro di complicità con Al Qaida e i talebani.


Penso che Guantanamo sia una delle peggiori infamie dell'occidente: la base venne creata nel 2002 dopo la guerra in Afghanistan e solo adesso vengono divulgati i nomi dei detenuti alla faccia della legge e della superiorita' morale dell'occidente. Provengono poi da 40 paesi!!! in testa l'alleata Arabia. La guerra al terrorismo non conosce confini! La maggior parte dei detenuti sono stati catturati in Afghanistan gli altri chissa', forse prelevati di nascosto dai loro paesi come e' avvenuto in Italia e Germania.
Finche' ci comporteremo cosi' non vedo coma le guerra al terrorismo possa essere vinta. Penso che cose come questa possano solo aumentare l'odio per gli USA e tutto quello che rappresentano proprio perche' va contro tutti i nostri ideali e le conquiste di secoli di civilta'. Rinnegare le proprie idee per la guerra e' il peggiore dei modi per vincerla.
Allego il link ad un articolo di Repubblica del 25/01/2002 che descrive il campo.

giovedì 27 aprile 2006

Quanti morti ancora?

  

 


 


 


 


Quello italiano e' il terzo contingente per perdite
Assomma a 29 caduti il totale delle perdite militari italiane in Iraq, che fa del nostro Paese il terzo Paese per contributo di sangue dopo Stati Uniti e Gran Bretagna. Il contingente Usa - stando alle cifre ufficiali del pentagono aggiornate al 25 aprile citate dal sito online della Bbc - dall'inizio della guerra fino ad oggi ha infatti perso 2.391 soldati; quello britannico, secondo la Bbc, è a quota 104 mentre l'Italia, al terzo posto, precede l'Ucraina, che a dicembre ha ritirato il proprio contingente dopo aver perso 18 uomini.
Il totale delle vittime militari della coalizione internazionale in Iraq ammonta a 2.601 morti. Di questi, quelli che non appartengono né alle forze Usa né a quelle britanniche - comprendendo dunque anche i morti italiani - sono in totale 106.

venerdì 21 aprile 2006

Finalmente una discussione seria

Copio da Piergiobbe (cambiando titolo) il link al dialogo sulla vita tra il cardinale Martini e lo scienziato Ignazio Marino domani in edicola su L'Espresso.
Mi pare molto interessante e un buon inizio per parlare seriamente di temi molto delicati
Qui l'intervista

martedì 11 aprile 2006

Abbiamo vinto! (o perso?)

Non so che dire, sono davvero perplesso: o hanno fatto brogli, o la tv ha un potere che noi non percepiamo del tutto, o la gente e' diversa da come la pensiamo... sono davvero stupito, mi sembra di muovermi su direzioni parallele a quelle comuni, io penso alla decrescita, alle energia rinnovabili, a modificare l'economia di guerra e di sfruttamento...e mi pare che tanti pensino come me, poi si vota e tanti danno ancora fiducia a una coalizione non molto peggiore dell'altra ma sicuramente piu' conservatrice, piu' liberista, meno interessata ai problemi della gente e con cui fare qualcosa di nuovo e' impossibile. Prima rieleggono Bush, poi Ratzinger, poi Forza Italia e' il primo partito in Italia... penso che il nuovo non riesca piu' ad uscire dall'Europa, troppo legati ad antichi schemi, a vecchie paure e a vecchie divisioni ideologiche; troppo preoccupati di perdere i nostri privilegi ottenuti a danno degli altri: sappiamo solo fare frontiere, speculazioni finanziare e a distruggerci con le nostre mani (ambiente distrutto ed economia fallimentare): non produciamo piu' nulla. Forse dal sud del mondo arrivera' qualcosa, da Brasile, Venezuela ecc. dove si affermano governi di "sinistra" nel senso di riformisti, aperti ad idee nuove, con tentativi di uscire dall'egemonia occidentale per proporre nuove forme di economia; governi populisti e demagogici, con ex-militari al potere, ma almeno nuovi e alternativi.
Comunque....salvi per un soffio!!!! speriamo negli italiani all'estero e cosi' forse si potra' governare e ricordiamo.....Rifondazione al 7%!!!

mercoledì 29 marzo 2006

Alcune considerazioni politiche in vista delle elezioni

Parto da Berlusconi: non riesco a capire il suo comportamento di questi giorni, cosi' all'attacco, cosi' duro con tutti a limite della follia: le possibilita' sono due: o e' una strategia studiata, che cerca di prendere voti mostrandosi forti e decisi oppure, cosa secondo me piu' vera, il premier 'gliel'ha data su', ormai sa di aver perso e si toglie qualche sassolino dalla scarpa. Questa seconda ipotesi secondo me e' piu' realistica anche alla luce della considerazione fatta non so piu' da chi per cui queste elezioni le deve vincere la sinistra perche' e' l'unica che puo' fare le politiche impopolari che serviranno per rilanciare l'Italia, la destra sarebbe troppo osteggiata, la sinistra invece puo' permettersi piu' cose potendo contare sull'appoggio (piu' o meno consapevole) di sindacati e associazioni.
Passo ora a Prodi: mi pare sia migliorato dal lato dell'immagine: il suo messaggio di serenita' e rilancio dell’Italia mi pare possa attirare voti, anche il non rispondere ai vaneggiamenti di Berlusconi denota lucidita' politica. Detto questo pero' il suo messaggio reale, politico, mi pare poco convincente e troppo simile a quello della destra. Prodi promette di rilanciare l'Italia, ma come? non e' ben chiaro e per quello che si puo' capire le ricette sono sempre le stesse: ad es. nel confronto televisivo ha detto di voler rilanciare le scuole tecniche come se nel futuro noi avessimo bisogno di operai specializzati, io penso che o facciamo qualcosa per la globalizzazione, il super liberismo che permette alla Cina di produrre sottocosto sfruttando gli operai e alle nostre industrie di delocalizzare in Thailandia, oppure a che ci servono? per quanto riguarda il problema energetico quali soluzioni vengono proposte? io penso che sia ora di ragionare seriamente sulla nostra dipendenza dal petrolio che non abbiamo, abbiamo toccato con mano il problema quando per una piccola crisi Russia-Ucraina in cui non c'entravamo affatto e che si e' risolta in breve tempo, abbiamo rischiato di restare senza riscaldamento, allora che si fa? si ritirano le truppe dall'Iraq, si dice a Putin di rispettare i diritti umani in Cecenia? e poi il petrolio da dove lo prendiamo? Mi pare manchi a Prodi e alla sinistra una visione mondiale o almeno europea dei problemi: l'economia di guerra che ci governa andrebbe modificata, il lavoro non potra' essere assicurato agli italiani finche' altri stati possono sfruttare i lavoratori, l'energia restera' un problema se non lo affrontiamo con gli altri paesi europei. Non penso a una sinistra rivoluzionaria, ma a una sinistra con idee un po' piu' nuove, alternative, che cerchi davvero di cambiare quello che non va in Italia e nel mondo, che si ponga il problema dello strapotere Usa e del terrorismo, dei diritti umani, dell'economia per l'uomo e non viceversa, dello sviluppo sostenibile.
Si parlava l'altro giorno con un mio collega e si e' giunti a questa conclusione: la sfida a queste elezioni e' fra una destra impresentabile (Berlusconi) e una destra presentabile (Prodi).

lunedì 27 marzo 2006

Qualche buona notizia da Bologna

Questa mattina al Cafè de la Paix a Bologna si sono
incontrate 6 famiglie italiane e 6
famiglie di immigrati con i loro figli e figlie, in
particolare quelli nati nell'ultimo anno.

E' stato un momento sereno di incontro e conoscenza
reciproca: le famiglie immigrate erano
state contattate da alcuni amici del Servizio
Accoglienza alla Vita, della Caritas e
della GGIL che si occupano anche di sostegno alle
giovani coppie immigrate con bambini.

Tutte le 12 famiglie avevano ricevuto la lettera del
"Bonus dei 1000 euro" del governo, ma
solo quelle italiane avevano potuto ritirarlo.
I complessivi 6000 euro raccolti sono stati equamente
divisi in 12 buste, quindi la Sig.ra Gualandi,
presidentessa del Servizio Accoglienza alla Vita ha
distrubuito le buste alle 12 famiglie presenti.

Abbiamo letto ai giornalisti presenti il comunicato
stampa che allego ed abbiamo tutti
brindato al comune futuro dei nostri figli. (Ho tolto l'allegato per non appesantire troppo)

E' una iniziativa che vorremmo far conoscere perchè
altre famiglie in Italia facciano gesti simili,
dividendo il bonus con famiglie immigrate residenti o
sostenendo le associazioni e gli enti che
si occupano di aiuto a queste famiglie.

Quindi vi preghiamo di passare parola, grazie

Franco Valentini

Sul perche' le famiglie extra comuitarie non abbiano ricevuto il bonus ma solo la lettera giro questa mail mandatami dagli organizzatori dell'evento:

...la lettera è stata mandata a tutti i bambini nati e registrati nell'anno 2005, senza fare un semplice incrocio di dati anagrafici che permettesse di escludere dall'invio le famiglie che non hanno diritto al bonus. Così sono state spedite le lettere anche a tutte le famiglie che hanno più di 50.000 euro annui di reddito e che non riceveranno il bonus (ma sarebbe stato complicato risalire ai redditi delle singole famiglie italiane) ma anche a tutti i figli di cittadini stranieri regolari nati in Italia. Semplicemente "non ci hanno pensato". Quindi, oltre al danno la beffa! Non solo, sta emergendo in questi giorni la notizia di persone immigrate che hanno autocertificato alle poste di essere italiani, per poter avere i soldi. I soldi in effetti se li sono presi, ma questo, in caso di denuncia, è un reato penale! A Varese hanno già denunciato 41 immigrati. Si può pensare che qualcuno fosse in malafede, ma anche che altri semplicemente non abbiano capito bene. Del resto chi non capisce bene l'italiano come può pensare di non avere diritto a dei soldi che sono stati annunciati con una lettera arrivata direttamente a casa e in cui si parla direttamenete al proprio bambino appena nato, chiamandolo per nome? Quindi oltre il danno e la beffa, il tranello!


COMUNICATO STAMPA
Alcune famiglie bolognesi hanno deciso di condividere i mille euro
ricevuti dal governo per il figlio neonato con famiglie immigrate
Siamo sei famiglie che hanno ricevuto la lettera dal Governo che annuncia il bonus di 1.000 euro
per i nostri figli neonati.
Il crollo del nostro potere d’acquisto, i tagli ai servizi pubblici, una politica per le famiglie debole se
non assente, ci obbligheranno a spendere cifre molto più alte di 1.000 euro per i nostri bambini e
bambine.
Abbiamo l’impressione che ci sia stato tolto 10 e ci venga regalato 1, propagandando questo scippo
come un aiuto. Ci sembra che sarebbe molto più utile una politica di sostegno delle famiglie più
seria: concentrare le poche risorse in servizi veramente utili gestiti con efficacia ed efficienza.
In più, siamo rimasti colpiti dall’imperdonabile leggerezza commessa dal Governo nei confronti dei
figli dei residenti immigrati: riceveranno la lettera di assegnazione, ma non il “dono”.
Perché?
Perché mai sono state spedite decine di migliaia di lettere inutili, che creano solo una falsa
aspettativa?
Oltre il danno, la beffa. Una beffa crudele ed irresponsabile, frutto della leggerezza di chi non si
rende minimamente conto cosa significhi dire ad una famiglia immigrata “tieni, il Governo ti regala
mille euro”, e poco dopo “ma dai, scherzavo!”. Eppure pagano le tasse, come noi.
Si arriva quindi al paradosso che gli immigrati contribuiscono con le loro tasse al bonus-bebè
destinato ai figli degli italiani.
Insomma, Robin Hood al contrario. Bel concetto di Welfare.
Vogliamo invece pensare che possiamo costruire una società nuova e diversa, di cui l'immigrato fa
parte e che contribuisce a rendere migliore. Dove essere stranieri non significa “avere meno diritti”
e solo “doveri”. Vogliamo pensare che i nostri figli avranno la fortuna di vivere assieme a bambini
dalle origini più varie. Bambini con i quali costruire solide amicizie, capaci di rompere pregiudizi e
stereotipi. Siamo convinti che siano queste opportunità vere e concrete a preparare un mondo più
pacifico e di pieno rispetto di ogni persona.
La nostra delusione e l'indignazione si trasformano in un gesto di speranza, un segnale concreto che,
almeno simbolicamente, intende mettere in pari i piatti della bilancia: grazie alla collaborazione di
nostri conoscenti che da anni si occupano di immigrazione a Bologna, ci incontriamo oggi con
alcune famiglie straniere ad Equinozio-Café de la Paix per conoscerci, per dividerci equamente il
“dono” e per brindare insieme al futuro comune dei nostri figli.
Ci teniamo che questa iniziativa non venga “bollata” in alcun modo: siamo cittadini che compiono
un gesto da cittadini.
Ci piacerebbe che altre famiglie potessero ripetere lo stesso gesto, a Bologna come in altre città
italiane.
Abbiamo chiesto la collaborazione di Equinozio-Café de la Paix per un servizio di segreteria
organizzativa: le famiglie che hanno ricevuto il bonus o che comunque vogliono ripetere gesti simili
perché ne condividono le motivazioni possono telefonare allo 051/2750233.

lunedì 20 marzo 2006

mercoledì 1 marzo 2006

La Polizia

Partendo dall'episodio di Sassuolo del pestaggio di un marocchino da parte di 3 carabinieri che potete vedere nel filmato faccio alcune considerazioni sulla polizia.
Inizio con una premessa dovuta: sono dalla parte dei poliziotti che penso facciano un lavoro duro, pericoloso e sottopagato. Credo che la polizia sia un'istituzione fondamentale per uno stato civile e proprio per questo deve funzionare bene. Sono contrario all'ultima legge sulla difesa personale perche' penso che sia la polizia a dover intervenire se qualcuno viola i miei beni o la mia liberta': io pago delle persone, addestrate appositamente e armate, per difendermi. Permetto ad alcuni di portare ed usare un'arma da fuoco o un manganello, delle manette, gli consento di usare la forza per prevenire o reprimere i reati, ma proprio per questo non ammetto che usino queste cose in modo improprio, che picchino senza motivo, che uccidano senza regole. Nelle polemiche sulla polizia, ad es. dopo Genova, come sempre ci si blocca su posizioni preconcette e di comodo: la destra ama far vedere che la polizia e' dura cosi' la gente si sente sicura e chi vuole fare il furbo (anche solo vuole protestare) sa a cosa va incontro; la sinistra dal canto suo ama la stessa cosa per poter dire: poliziotti fascisti! governo illiberale! ci privano della nostra liberta' di manifestare! Io penso che la polizia ci debba essere ma debba essere controllata in modo molto rigido, non accetto certi commenti comprensivi verso le violenze come dopo Genova o dopo il fatto di Sassuolo: cittadini che raccolgono firme a favore dei carabinieri, ma a favore di cosa? non si vede che picchiano uno ammanettato? e volete che facciano questo? e se un giorno lo facessero a voi? ancora peggio il sindaco di Sassuolo (Margherita) che alla domanda: "ma se qualcuno raccogliesse firme per il marocchino?" risponde "sono contrario, in fondo questo era un pluri pregiudicato" quindi puo' essere picchiato! oppure dopo i fatti di Napoli (al governo la sinistra) quando alcuni poliziotti accusati da una sessantina di persone di violenze, messi agli arresti domiciliari ricevono la solidarieta' dei colleghi che protestano in piazza. Capisco se fossero stati incarcerati: mettere in galera un poliziotto prima di sapere se e' colpevole e' pericoloso per la sua stessa incolumita', ma mettere agli arresti domiciliari uno con 60 denunce... Io, se fossi un poliziotto, pretenderei dei controlli molto severi sull'operato mio e dei miei colleghi, non vorrei ci fosse la possibilita' di parlare male di me. Da tempo si parla di mettere telecamere nei commissariati: e perche' non ci sono? perche' debbo essere trattenuto da persone che possono usare la violenza e nessuno puo' sapere cosa mi fanno? io gli ho dato il permesso e io voglio che siano controllati. Ci sono tanti poliziotti per bene (lo dimostra il fatto che i carabinieri implicati nel pestaggio sono stati subito indagati dai loro stessi colleghi) che rischiano la vita tutti i giorni e rendono la nostra vita piu' sicura, per loro dobbiamo chiedere piu' controlli. Un'altra considerazione guardando il video: ma voi fareste mai delle cosa cosi'? picchiereste uno a terra e in manette? io capisco la tensione, l'uso della forza, ma la violenza gratuita no. Quello che mi aveva colpito di piu' nei fati di Genova era proprio questo uso indiscriminato ed esagerato della forza: vi ricordate la Diaz? decine di persone picchiate a sangue nei sacchi a pelo, una specie di missione punitiva, con prove false ma comunque insufficiennti a giustificare un pestaggio: alcune moltov e una coltellata, e per questo prendi a manganellate tutti quelli che trovi? Capirei se la scuola fosse stata occupata abusivamente, da persone che stavano distruggendo tutto, la polizia veniva inviata a sfollarli e l'intervento era indiscriminato, ma non era questo il caso. Io non voglio che succedano piu' cose di questo tipo, voglio poter manifestare e pensare che i poliziotti sono li per difendermi, voglio andare in centro e sapere che anche se c'e' una manifestazione i poliziotti impediranno ai violenti di assalirmi o di sfasciare i negozi, non voglio avere paura di persone che pago con parte del mio stipendio. Non voglio aver paura della polizia ma esserne fiero.
L'unica cosa buona di tutta la faccenda (che i media ufficiali ovviamente hanno tralasciato) e' che il video era apparso sul sito dei giovani islamici; questi dopo poco si sono autocensurati togliendo il video perche' hanno detto che ci sono tanti carabinieri bravi e per l'errore di pochi non volevano generare odio e violenza sapendo bene cosa vuol dire essere condannati per le colpe di pochi.

venerdì 24 febbraio 2006

Comunisti e no global

Da Masada

Una volta si chiamava comunista chi intendeva fare una rivoluzione forte, anche armata, per togliere il potere economico alla borghesia e dare il possesso di tutti i mezzi produttivi e delle risorse allo stato, ovvero a una nomenclatura che instaurasse il partito unico e prendesse il comando assoluto. E' inteso che con questa sorta di comunismo al potere, sarebbe sparita ogni traccia di democrazia per lasciar luogo a una dittatura. Il risultato era una piramide col potere in alto, un sistema che non comprendeva alcun volontariato, ed era, per definizione, ateo e materialista.
Oggi c'è chi ha interesse a confondere questa ideologia arcaica col pensiero no global, che e' il pensiero del mondo attuale.
Eppure e' ovvio che un no global e' innanzitutto un pacifista, non accetta che si usino mezzi violenti, non vuol fare alcuna rivoluzione armata ne'prendere alcun potere. Il comunismo parte con valori universali ma finisce col consolidarli in uno stato nazionalista, Il pensiero no global non ha intenti nazionalistici ma e' universale, non opera attraverso la distruzione ma soprattutto attraverso uno stile di vita non consumistico, non inquinante e soprattutto sostenibile; usa un'economia diversa e controllata, esercita l'etica della carita' e della responsabilita': la diversificazione dei consumi e degli acquisti, l'informazione, la compassione, la sobrieta', la condivisione, l'accoglienza.
Un no global non si serve di categorie obsolete come 'borghesi' o 'lotta proletaria’, non implica classi e avvicendamento di classi...
La sua attivita' e' contro il neoliberismo come economia e come cultura,basata sul consumo, l'avidita', la riduzione di ogni cosa o essere o bene a merce; e' percio' ogni sorta di dittatura, di pensiero come di mercato come di potere, e' contro le corporation, il colonialismo, l'imperialismo, il cesarismo, il confessionalismo; e si avvale dell'informazione, il confronto,l'aiuto, la partecipazione.
Sta dalla parte degli esclusi.
Cerca una maggiore democrazia dal basso, attraverso comitati, associazioni,quartieri, nuovi municipi, consultazioni popolari, reti.. Fatica a riconoscersi in un partito. Non predica l'ateismo ma e' agnostico e considera la posizione religiosa un fatto personale e privato, purche' non leda i diritti di altri. E' idealista e non materialista, anzi e' utopista ma lavora attivamente per realizzare la sua utopia, partendo da se stesso. Vuole una piramide dove il potere stia alla base e aumentino le consultazioni, i controlli, i ricambi, ma soprattutto la responsabilita' di ognuno.
Sembrerebbe facile vedere che ci sono delle similitudini col marxismo come col Vangelo, come l'indignazione per i soprusi ai deboli, il desiderio di equita' e uguaglianza, ma ci sono anche molte differenze, negli strumenti della lotta che escludono la violenza, nell'analisi economica che non procede nella dialettica di classe, nei risultati che si vogliono conseguire che non implicano la presa del potere ma il cambiamento dello stile di vita, nell'attenzione al pianeta, nella cura per la democrazia che si vuole allargata non accentrata.
Solo per semplificazione il pensiero no global si situa a sinistra ma, al momento, nessun partito lo rappresenta veramente, anche perche' ogni partito e' frutto di scambi, compromessi e patti scellerati che un no global non potrebbe accettare mai.

martedì 14 febbraio 2006

La Chiesa

 
 Non è odio che predica la Chiesa, ma amore. E se talvolta la parola è violenta, è per sradicare dal regno del peccato e convertire al Signore.
Non è marxista la Chiesa, e non si è impegnata a favore di nessun sistema sociale. Nei sistemi, la Chiesa solo difende la sua etica religiosa, e così come dice che il comunismo ateo è incompatibile con la trascendenza e la fede in Dio, anche ha detto che il materialismo del capitalismo liberale è ateo, idolatra, perché adorando il proprio denaro e difendendo il proprio denaro calunnia senza riguardo la dignità altrui.
Oscar Romero

mercoledì 4 gennaio 2006

S-21 la macchina di morte dei khmer rossi

 
Dal libro di Rithy Panh e Christine Chaumenau

Man, membro delle forze speciali racconta qual e' stata la sua formazione.
"Prima ero un ragazzo molto buono. Quando sono partito per fare il soldato il mio capo m ha detto: "Compagno, se sei buono gli altri ti disprezzano. Quando imbracci il fucile, quando lo punti contro qualcuno , non mettere la sicura. Altrimenti la gente ti prende sottogamba, devi sparare. Se non vuoi sparare a qualcuno, spara in aria, a un albero o nel cielo. Cosi' fa un uomo deciso".
Allora ho imparato a essere deciso e a poco a poco sono diventato cattivo. Non avevo paura di nessuno. Se parlavo e qualcuno non mi ascoltava, avevo il diritto di picchiare. Se qualcuno nella mia unita' non mi rispettava, prendevo il fucile e gli sparavo alle gambe. E il mio capo non diceva niente. Non ero colpevole perche' il capo mi aveva detto che dovevo essere deciso, era lui che mi aveva insegnato a essere cattivo. Mi aveva detto che quando si toglieva la sicura non bisognava rimetterla senza avere sparato, altrimenti avrebbe portato sfortuna.
E sono diventato cattivo, un po' per volta. Ogni giorno, un po' di piu'. Perche' non avevo paura di nessuno. Non sentivo nostalgia di casa ne' dei miei genitori, mai. Restava solo una cosa: avevo voglia di essere cattivo perche' non avevo paura di nessuno. Di chi avrei dovuto aver paura? Nell'esercito eravamo lontani dai genitori. C'erano solo i compagni, e il gruppo continuava a educarci. E poi, per forza, non sapevamo piu' che cos'era la colpa.
Sapevamo solo essere cattivi.
Cominciavo a osare sparare, arrestare, legare.
Se uccidevo qualcuno qual era il problema? Non c'era colpa e io avevo sempre ragione, ero nel giusto. Poco importava che gli altri morissero. Io dovevo vivere. E' il mio capo che mi ha educato cosi'. Non importava la morte degli altri, purche' io restassi vivo. E poi mi diceva che chi spara per primo vince, chi uccide per primo continua a vivere. Se si spara per primi, si vince. Ecco: e' questo che conta. Applicavamo questa regola. Sparavamo per primi, l'altro moriva; se l'altro avesse sparato per primo, saremmo morti noi. Se vincevamo, continuavamo a vivere; se perdevamo, morivamo. C'erano solo due possibilita'. Sono affondato sempre piu' nella cattiveria.
Per esempio, quando prendevano un nemico e lo portavano da me per essere interrogato, io lo picchiavo prima ancora di fargli delle domande. Il capo mi aveva insegnato questo: per prima cosa bisogna picchiare. Diceva cosi': quando si prende qualcuno lo si lega, quando lo si lega, bisogna picchiare. Io non legavo, ma picchiavo. Quando picchiavo, se il prigioniero mi supplicava di lasciarlo in vita non dovevo avere pieta'. No perche' la legge era cosi', bisognava picchiare. Anche se mi implorava con un sampeah (saluto tradizionale khmer), lo colpivo sulle mani. Era molto crudele. Ma se non si faceva cosi' non si poteva essere yothea (soldati). Sprofondavo sempre piu' nella cattiveria. Ho cominciato con lo sparare, poi sono arrivato a torturare senza compassione. La mia mano non conosceva esitazioni. Ero senza pieta'. Se mi dicevano che dopo l'interrogatorio, dopo aver picchiato, bisognava uccidere, io uccidevo con il fucile. Se dopo il primo colpo non era morto, sparavo ancora finche' non moriva. Non doveva restare vivo.Quando arrivavi a fare questo una volta, due volte, diventavi ancora un po' piu' cattivo. La crudelta' era cosi', Angkar viney, "la disciplina dell'Angkar". L'Angkar diceva: "Compagno, ti viene assegnata l'esecuzione del prigioniero". Se non lo giustiziavi, ti opponevi all'Angkar, passavi guai.
Io osavo sempre di piu'. Non avevo piu' paura di nessuno. La crudelta' si annidava sempre di piu' in me. Non provavo pieta' nemmeno per una donna, non la lasciavo vivere. Se bisognava sparare, si sparava. Perche' veniva chiamata khmaling, nemico, CIA. Ero crudele, e i miei compagni ammiravano la mia cattiveria. Non dovevo provare rispetto, amore, ne' compassione.
Si uccideva, non si era in torto. Perche' chi veniva ucciso non aveva nessun diritto. Quando si uccideva qualcuno, si faceva un passo avanti nella cattiveria. Si uccideva chi si voleva, perche' l'altro non aveva dritti.
Io non riconoscevo agli altri alcun diritto.
Era il fucile che imbracciavo che mi rendeva crudele. Tanto che non riconoscevo piu' nessuno, talmente ero crudele.
La cosa piu' importante era avere tra le mani un fucile. Non avevo paura di nessuno. Anche quando sparavo e per questo qualcuno moriva, io ero contento.
Il cuore era crudele. Il mio cuore era deciso, piu' ancora di quanto mi era stato insegnato. Allora non sapevo come fosse questo cuore. Non ho mai pensato che la persona che picchiavo aveva un fratello e una sorella. Picchiavo la gente, cosi', e quando sono tornato a casa, altri avevano colpito i miei genitori, come io avevo colpito gli altri".