E io ti ho sollevata figlia per vederlo megilo, io che non parto e sto a guardarti finche' rimango sveglio R.Vecchioni - Stranamore Appartengono alla letteratura tutti i libri che si possono leggere due volte. Nicolás Gómez Dávila Anche un orologio rotto segna l'ora giusta due volte al giorno N.N. Ho una collezione di conchiglie immensa. La tengo sparsa per le spiagge di tutto il mondo. Steven Wright Mettere in ordine la casa mentre i tuoi figli sono ancora piccoli è come spalare il viale prima che smetta di nevicare. Phyllis Diller Le mie opinioni possono essere cambiate, ma non il fatto che ho ragione Ashleigh Brillant Non voglio raggiungere l'immortalità con il mio lavoro. Voglio arrivarci non morendo Woody Allen Non temere che la fine del mondo arrivi oggi. In Australia è già domani Charles Schultz Prima vennero per i comunisti, e io non dissi nulla perché non ero comunista. Poi vennero per i socialdemocratici io non dissi nulla perché non ero socialdemocratico Poi vennero per i sindacalisti, e io non dissi nulla perché non ero sindacalista. Poi vennero per gli ebrei, e io non dissi nulla perché non ero ebreo. Poi vennero a prendere me. E non era rimasto più nessuno che potesse dire qualcosa. Martin Niemöller I vescovi cubani a Roma, striscione in piazza San Pietro: Dio c'e' guevara Fiorello Baldini - Viva Radio 2 Senti che fuori piove, senti che bel rumore V. Rossi - Sally La Terra possiede risorse sufficienti per provvedere ai bisogni di tutti, ma non all’avidita’ di alcuni. Ghandi Sei cattivo? Mangia le cipolle Gioia "Come... Come ho fatto ad arrivare qui?" "Ci vorrebbe un altro terrestre per spiegarlo. I terrestri sono bravissimi a spiegare le cose, a dire perchè questo fatto è strutturato in questo modo, o come si possono provocare o evitare altri eventi. Io sono un talfamadoriano, e vedo tutto il tempo come lei potrebbe vedere un tratto delle Montagne Rocciose. Tutto il tempo è tutto il tempo. Non cambia. Non si presta ad avvenimenti o spiegazioni. E' e basta. Lo prenda momento per momento, e vedrà che siamo tutti, come ho detto prima, insetti nell'ambra." "Lei mi ha l'aria di non credere nel libero arbitrio" disse Billy Pilgrim Kurt Vonnegut - Mattatoio N. 5 Gli aerei americani, pieni di fori e di feriti e di cadaveri decollavano all'indietro da un campo di aviazione in Inghilterra. Quando furono sopra la Francia, alcuni caccia tedeschi li raggiunsero, sempre volando all'indietro, e succhiarono proiettili e schegge da alcuni degli aerei e degli aviatori. Fecero lo stesso con alcuni bombardieri americani distrutti, che erano a terra e poi decollarono all'indietro, per unirsi alla formazione. Lo stormo, volando all'indietro, sorvolò una città tedesca in fiamme. I bombardieri aprirono i portelli del vano bombe, esercitarono un miracoloso magnetismo che ridusse gli incendi e li raccolse in recipienti cilindrici d'acciaio, e sollevarono questi recipienti fino a farli sparire nel ventre degli aerei. I contenitori furono sistemati ordinatamente su alcune rastrelliere. Anche i tedeschi, là sotto, avevano degli strumenti portentosi, costituiti da lunghi tubi d'acciaio. Li usavano per succhiare altri frammenti dagli aviatori e dagli aerei. Ma c'erano ancora degli americani feriti, e qualche bombardiere era gravemente danneggiato. Sopra la Francia, però, i caccia tedeschi tornarono ad alzarsi e rimisero tutto a nuovo. Quando i bombardieri tornarono alla base, i cilindri d'acciaio furono tolti dalle rastrelliere e rimandati negli Stati Uniti, dove c'erano degli stabilimenti impegnati giorno e notte a smantellarli, a separarne il pericoloso contenuto e a riportarlo allo stato di minerale. Cosa commovente, erano soprattutto donne a fare questo lavoro. I minerali venivano poi spediti a specialisti in zone remote. Là dovevano rimetterli nel terreno e nasconderli per bene in modo che non potessero mai più fare male a nessuno. Kurt Vonnegut - Mattatoio N. 5 La violenza è l'ultimo rifugio degli incapaci I. Asimov - Salvor Hardin, Foundation Col. Kurtz: Lei e’ un assassino? Cap. Willard: Sono un soldato. Col. Kurtz: Ne’ l' uno ne’ l' altro. Lei e’ un garzone di bottega che e’ stato mandato dal droghiere a incassare i debiti sospesi Apocalypse Now Se voi avete il diritto di dividere il mondo in italiani e stranieri allora vi diro’ che, nel vostro senso io non ho Patria e reclamo il diritto di dividere il mondo in diseredati ed oppressi da un lato, privilegiati e oppressori dall’altro. Gli uni sono la mia Patria, gli altri i miei stranieri. don Milani La guerra è pace, la libertà è schiavitù, l’ignoranza è forza G. Orwell - 1984 Purtroppo, oggi, sul palcoscenico del mondo noi occidentali siamo insieme i soli protagonisti ed i soli spettatori, e così, attraverso le nostre televisioni ed i nostri giornali, non ascoltiamo che le nostre ragioni, non proviamo che il nostro dolore Tiziano Terzani La religione non e' verita', la verita' e' religione Ghandi Avete notato che tutti coloro che sono a favore del controllo delle nascite sono gia' nati? Benny Hill E risuona il mio barbarico yawp sui tetti del mondo W. Wytman - Leaves of grass C'è chi sale e c'è chi scende e c'è chi, come me, sta sdraiato in mezzo a una strada N.N Sono rimasto con un pugno di mosche morte in mano Steve I believe in God And I believe that God Believes in Claude Hair - Manchester England England Come ti senti ragazzo? Cattivo e figlio di puttana signore! Apocalypse now Dio interamente si fece uomo, ma uomo fino all'infamia, uomo fino alla dannazione e all'abisso. Per salvarci, avrebbe potuto scegliere uno qualunque dei destini che tramano la perplessa rete della storia; avrebbe potuto essere Alessandro o Pitagora o Rurik o Gesù; scelse un destino infimo: fu Giuda J.L. Borges - Finzioni: Tre versioni di Giuda Poi riflettei che ogni cosa, a ogniuno, accade precisamente, precisamente ora. secoli e secoli, e solo nel presente accadono i fatti; innumerevoli uomini nell'aria, sulla terra e sul mare, etutto ciò che arealmete accade, accade a me J.L. Borges - Finzioni: Il giardino dei sentieri che si biforcano Richy: Ho preso 8 nel compito di francese, per questo ho studiato tutta notte Potsy: Io invece sono andato male, ma ho dormito benissimo Happy days Egoista, certo, perchè no, perchè non dovrei esserlo, quando c'ho il mal di stomaco con chi potrei condividerlo? V. Rossi - Cosa succede in città Gli uomini di Bologna sono i più gentili, mordaci e dabbene di tutta Italia, per cui anche avendoli amici, e amici di tutita prova, bisogna permetter loro di dir male e di prendersi beffe di voi, almeno un paio di volte al mese. Senza questo sfogo creperebbero; voi ne perdereste degli amici servizievoli e devoti, ed il mondo degli spiritni allegri e frizzanti. Quanto alle donne sono le più liete e disimpacciate che si possono desiderare.... I. Nievo - Le memorie di un ottuagenario Umano è quello che fannno gli uomini Soprannaturale è quello che fanno i santi No Umano è quello che fai tu Soprannaturale è quello che dovresti fare tu Kyra Bene, voi lo spate quanto me, le ragazze non sono realmente morali. Sa il cielo che noi abbiamo abbastanza nella testa per riuscire ad essere a un tempo queste due difficili cose: pratiche e romantiche. Sono assolutamente certa che non è mai vissuta una sola ragazza in possesso di una vera coscienza. I ragazzi hanno una morale, le ragazze hanno canoni standard. Questa è pressapoco l'unica grande e profonda differenza che esiste fra ragazzi e ragazze. Forse ecco perchè tutte le grandi religioni le hanno inventate i ragazzi, mentre le ragazze, a quanto pare, non sono destinate a inventare altro di più bello delle lettere d'amore e delle liste della spesa! D.Grubb - Le voci di Glory La donna non è una fortezza da espugnare, ma un giardino in cui passeggiare Kyra Ciò che apparente non ha senso è un po' difficile da spiegare, ma forse solo perchè ha ragioni più profonde di ciò che apparentemente il senso ce l'ha M.di Franco - 54 giorni sulla cima del monte bianco Il prossimo sono quelle persone che Dio ha mandato sulla terra per ricordarci che siamo soli Frate indovino Sono cose che si possono perdonare ma non dimenticare Kyra Lontano è ciò che lo è e profondo il profondo chi lo può toccare? Ecclesiaste 7-24 NULLI SE DICIT MULIER MEA NUBERE MALLE QUAM MIHI NON SE JUPITER IPSE PETAT DICIT: SED MULIER CUPIDO QUOD DICIT AMANTI IN VENTO ET RAPIDA SCRIBERE OPORTET AQUA La mia donna dice che preferisce concedere il suo amore a me che a chiunque altro, anche se la richiedesse lo stesso Giove. Dice: ma ciò che una donna dice all'amante impazzito di amore è meglio scriverlo nel vento e nell'acqua che scorre Catullo - Poema 70 Dopo un viaggio lungo e duro sono come una corda sfibrata e logora. Mi siedo e mi intreccio con nuovi fili... restando immobile sogno e ricordo i consigli di mio padre e le parole dei canti e le grida di tutti gli uccelli. Non parlo perchè ogni parola è una fibra che si strappa. Nessuno mi può toccare perchè ogni contatto porta via un pezzo di me. Anche tu devi imparare a fare altrettanto. Impara a stare in silenzio. Tracciati attorno un cerchio e non permettere anassuno di entrarvi M. West - Il navigatore Mi dici di avere pochi amici ma buoni. La dichiarazione, sta pur certo, è per la massa e per i bambini. E' una dichiarazione che vale per tutti quelli che non possono imporsi all'ambiente che li circonda. Per te, uomo valoro, apostolo deciso, la consegna è quest'altra: molti amici e cattivi- uanti umoni "cattivi" devono tornare a Cristo per l'amicizia di un apostolo di Dio J.U. Loidi - Il valore divino dell'umano ...ma lei non capì cosa intendevo e io detesto spiegare una metafora. O mi si capisce oppure no. Non sono mica un'esegeta H. Boll - Opinioni di un clown Quello che sta fuori, a questo mondo ciascuno "sta fuori" rispetto agli altri, trova una cosa sempre peggiore o migliore di quello che ci sta dentro, sia la "cosa" felicitrà o infelicità, pena d'amore o "decadenza artistica" H. Boll - Opinioni di un clown il suo sguardo, al risveglio, è come un uccello che muore all'improvviso in pieno volo e precipita, precipita nell'iimensità delle disperazione H. Boll - Il treno era in orario "Senza di me non potresti più vivere?" "Si" risponde lui, e il suo cuore è così pesante che non ce la fa a ridere, e pensa: ora dovrei aggiungere perchè ti amo, il che sarebbe vero e non vero. Se lo dicessi dovrei baciarla, e sarebbe una menzogna, tutto sarebbe una menzogna, eppure potrei dire in piena coscienza: Ti amo, ma dovrei poi dare una lunga, lunga spiegazione, una spiegazione che non conosco ancora io stesso. Ecco ancora i suoi occhi, molto dolci e amorevoli e felici, il contrario degli occhi che ho tanto desiderato... che tanto desidero... e ancora una volta egli dice, guardando in fondo a quegli occhi: "Senza di te non potrei più vivere" e adesso sorride... H. Boll - Il treno era in orario Io le cose, forse, le vedo troppo oggettivamente in astratto e troppo soggettivamente in concreto Kyra Si può realizzare qualcosa di veramente serio con uomini che hanno paura dell'acqua fredda in una mattina d'inverno? J.U. Loidi - Il valore divino dell'umano ...ma non si è soli quando un altro ti ha lasciato, si è soli se qualcuno non è mai venuto R. Vecchioni - Ultimo spettacolo Je ne cherche pas. Je trouve N.N. VOCATUS ATQUE NON VOCATUS, DEUS ADERIT Chiamato o no (il) dio sarà presente M.West - Un mondo di vetro Je crie l'amour sur le mur N.N. Io vorrei rivederti per fare l'amore, non sognarti quando il sogno comincia a finire R.Vecchioni - Vorrei Ma anche nel peccato, l'atto dell'amore, compiuto con amore, si adombra della divinità M.West - L'avvocato del diavolo (Noi) trascendiamo dai limiti umani per svaporare nella sfera dell'infinito e dell'indefinito ORA CI CHIAMIAMO SPAZIO la luce della rivelazione dell'Uno ci ha resi non più uomini della terra, ma componenti peculiari dell'incommensurabile infinità dello spazio Kyra

lunedì 28 dicembre 2009

Auto-esaltazione


E' uscito un libro che si chiama aNobii il tarlo della lettura.

Dalla quarta di copertina: Il tarlo della lettura raccoglie il meglio del meglio di aNobii, il social network esclusivamente dedicato alla lettura: 600 recensioni scritte da 333 autori diversi; i cento libri più votati dagli utenti con le cinque recensioni più votate per ciascuno, e poi le playlist dei recensori, cento bonus track e tantissime «rotte per i naviganti» per attraversare questo libro in molti modi, viaggiando tra le pagine un po’ come si naviga nel web. Per scoprire così autori nuovi o nuovi punti di vista su libri che conosciamo (o credevamo di conoscere) da una vita. Qui leggerete cose arbitrarie e urticanti, del tutto personali, talvolta folgoranti nella loro immediatezza: così è la vita, così sono i libri, e i Lettori. A proposito: troverete, soprattutto, cose che si capiscono, dette con una voce in cui il parlare è davvero "sì, sì, no, no", perché il di più, per gli aNobiani militanti, viene dal Maligno.


Come i più sapranno da 2 anni e mezzo sono stato inghiottito da questo social netwrk per me fantastico. Su aNobii si crea la propria libreria virtuale e si inseriscono i libri letti o che si desiderano. Ricercando tramite titolo o ISBN si caricano: titolo, autore, editore, numero di pagine, copertina ecc. Si possono segnare le date di lettura, le ri-letture, commentare, votare, etichettare e annotare.
Il tutto poi e' molto orientato alla condivisione per cui di ogni libro inserito viene segnalato quante persone lo hanno e andando sulla pagina specifica si possono vedere tutti i voti e i commenti. Esistono poi innumerevoli gruppo di discussione.

Tutto questo pe dire che mi piace molto aNobbi, ma anche per fare un po' di auto-esaltazione:
Nel libro sopra citato c'è anche una mia recensione (Harry Potter e la camera dei segreti) !!!!
Non una delle migliori, ma bisogna sottostare al giudizio dei lettori.

Il libro mi è stato regalato per Natala da mia moglie ed è veramente ben fatto, probabilmente se non ci fosse stata una mia recensione non l'avrei comprato, ma avrei perso qualcosa perchè è veramente ben realizzato e le recensioni non condizionate da logiche di mercato sono davvero interessanti: caustiche alcune, divertenti altre, dettagliate altre ancora.

Insomma i mie due minuti di celebrità li ho avuti!!!!

mercoledì 28 ottobre 2009

La caricatura di sè stesso


Ormai Berlusconi è la caricatura di se stesso.

Ieri seguivo distrattamente Ballarò: rappresentanti di governo e opposizione si azzuffavano, si parlavano uno sopra l'altro, minacciavano di andarsene dallo studio, finchè è intervenuto Lui: e sembrava uno dei comici che lo prendono in giro.
Anzi io penso che non li faccia davvero lui questi interventi al telefono, sarà qualche attore che dice le solite tre cosette mentre Berlusca tromba sul mitico lettone di Putin.

Lui non discute, non polemizza, non si confronta, lui parla, pontifica, dice verità assolute a cui non si può rispondere.
Pare uno scappato dal manicomio, un disadattato sociale che non sa rapportarsi agli altri, non conosce l'educazione, il confronto, le differenze.
C'è solo lui. C'è solo la sua verità, la sua visione delle cose.
Il resto non esiste.

Ha iniziato con:
«Lei fa dei processi pubblici nei miei confronti e senza contraddittorio nella tv pagata da tutti i cittadini. Le ricordo che la televisione non è sua. Ho assistito agli interventi degli esponenti della sinistra, ho assistito al festival delle falsità e della calunnia. La tv pubblica italiana ha una prevalenza assoluta di giornalisti di sinistra e di programmi di sinistra e attacca il governo» E perfino Floris ribattere ironicamente: "Mi domando quale sia il ruolo dei suoi ministri, visto che sono qui e avrebbero potuto replicare...".

Poi riparte con la solta tiritera dei giudici comunisti e di Berlusconi (perchè parla in terza persona) perseguitato:
«L'anomalia italiana non è Silvio Berlusconi, ma sono i pm e i giudici comunisti di Milano che da quando Berlusconi è sceso in politica lo hanno aggredito in tutti i modi. I pm sono la vera opposizione nel nostro Paese»

E infine come al solito i sondaggi!!!!
«L'ultimo sondaggio che ho qui davanti a me dice che il governo è al 54%, il presidente del Consiglio è al 68% e il Pd, che è tornato Pci con l'elezione di Bersani, è al 25%».
Gli stessi sondaggi che alle europee davano il PDL al 45%, il governo al 51% e Berlusconi al 75%! Peccato abbia poi avuto 2 milioni e 706 mila preferenze non poche ma circa il 25% dei voti ottenuti dal PdL e circa l'8% dei voti totali.
Ma l'importante si sa è sparare alto!

Tutto questo sarebbe divertente se non fosse tragico: quest'uomo è il capo del governo, il proprietario di 3 televisioni e di innumerevoli giornali. Quest'uomo fa il bello e il cattivo tempo. 13 milioni di persone lo hanno votato!

E per finire con qualcosa di positivo:
Cei: "Basta pacchetto sicurezza è ora del pacchetto integrazione"

Immigrati, oltre 4 milioni i regolari - L'Italia supera la media europea

martedì 27 ottobre 2009

3 milioni


La vocazione minoritaria e' stata confermata!!!!

Bersani 53,3%
Franceschini 34,4%
Marino 12,3%

Peccato, davvero mi spiace, ma effettivamente sperare di cambiare un partito di lunga storia alle prime elezioni a cui ci si presente forse era un po' troppo.

Comunque davvero esaltante l'affluenza: 3 milioni di persone che vanno a votare il segretario di un partito: una bella prova di democrazia e di maturità politica. Alla faccia del padre-padrone del PdL.

Grandissima
come sempre Debora Serracchiani eletta segretaria regionale in Friuli dove come segretario nazionale ha vinto Bersani.
E questo mi fa pensare che un po' più di coraggio non avrebbe guastato.
Probabilmente Franceschini si sarebbe dovuto fare da parte e appoggiare la Serracchiani alla segreteria nazionale.

Forse non avrebbe vinto, ma penso avrebbe preso più voti: una donna, giovane, nuova, con le idee chiare, già premiata con 144.000 preferenze alle europee avrebbe potuto raccogliere molti voti, lo si vede in Friuli dove vince alla grande (51,5%), mentre Franceschini arriva solo 39%.

Così invece sconfitto Franceschini anche la corrente Semplicemente Democratici di cui fa parte Debora perde un po' di peso, certo lei personalmente può far pesare la sua vittoria, ma resta un fatto personale e molto si dovrà lavorare per rinnovare il partito.

Comunque io ci sono, ci voglio provare, per quel poco che posso fare fra tempo e voglia, mi sembra giunto il momento di un impegno un po' più in attivo in politica

In fine una buona notizia: Rutelli lascia il PD!!!!

mercoledì 21 ottobre 2009

Perchè ho scelto il PD. Perchè ho scelto Franceschini


Perchè ho una vocazione minoritaria.

Ora che il PD non se lo fila quasi più nessuno, e che Franceschini parte svantaggiato nella corsa alla segreteria, io mi iscrivo e appoggio il ferrarese.

Ma anche per altri motivi.

Io credo che l'alternativa al sistema attuale, non solo italiano, ma mondiale, sia quella che si può definire socialdemocratica: un governo leggero, che garantisce le fasce più deboli, si affianca ai privati quando non riescono da soli, incentiva la libera iniziativa e cerca di fare politiche di lungo termine. Pensa all'ambiente, alle modifiche del lavoro e dell'economia mondiale, ai flussi migratori, vedendoli come risorsa e non come minaccia, rifiuta logiche di profitto assoluto, di guerra come mezzo per risolvere le controversie e per fare business, investe in energie pulite cercando di affrancarsi dalla dipendenza dal petrolio (che non abbiamo)...

Il progetto politico che più poteva rispecchiare queste istanze è stato, secondo me, l'ulivo.
Una grande forza di centro-sinistra che riuniva forze di centro, di sinistra e di estrema sinistra, con un premier cattolico-progressista.
Progetto purtroppo fallito, tradito dai suoi stessi fondatori, da D'Alema a Bertinotti.

Ora cosa resta?

Del centro solo l'UDC. Un partito non male ma troppo conservatore per i miei standard e purtroppo troppo infiltrato da poteri iniqui.
L'estrema sinistra mi ha deluso molto. Non è riuscita a realizzare nulla di quello che aveva promesso, ed è riuscita a suicidarsi sia a livello nazionale che europeo.
Entrambi questi schieramenti poi al di fuori di un progetto unitario di centro sinistra sono troppo schierati rispetto alle mie idee.
All'interno di una coalizione possono spostare l'asse da una parte o dall'altra a seconda dei temi trattati, ma da soli hanno troppe divergenze rispetto al mio pensiero.
Resta il PD.

A me come a molti pare una prosecuzione del PCI-PDS-DS, un carrozzone che cerca di conciliare più pensieri ma che resta fondamentalmente un apparato chiuso e mastodontico.
Questo è vero solo in parte e se lasciamo che continui ad essere così.

In realtà il PD nasce dalla fusione di DS e Margherita, dovrebbe quindi rappresentare proprio quella forza di centro sinistra da me auspicata. Il problema è che i DS per quanto in rotta provenivano da una lunga storia di partito forte, radicato sul territorio e ben strutturato (anche troppo). La Margherita invece era un partito nuovo che ancora non aveva espresso personalità forti ed è quindi stata assorbita lasciando poca traccia.

In questo periodo
politico dominato dal berlusconismo, credo che l'unica alternativa possibile sia quella offerta dal PD.
Non certo il massimo, non il mio ideale, ma una buona base da cui partire.
Occorre però decidere bene cosa vogliamo che diventi.

Bersani
mi pare rappresenti proprio quello che del PD non mi piace: il partito come appartato mastodontico, la nomenklatura forte e decisionista, la lontananza dalla gente.
Franceschini invece mi pare rispecchiare le mie aspettative: un partito agile, aperto al dibattito interno, che si propone come valida alternativa di governo. Laico, ma non anti-clericale, aperto al dialogo, ma deciso quando si è giunti ad una conclusione, attento alle problematiche attuali quali ambiente, lavoro, immigrazione.

Da qui la mia scelta.

Voterò quindi (per la prima volta) alle primarie, perchè credo che siano davvero importanti per il paese.
Spero che da queste nasca un partito nuovo o comunque una corrente agguerrita che cercherà in tutti i modi di cambiare qualcosa e portare finalmente un po' di civiltà, di onestà, di buon governo nel nostro povero paese.

martedì 20 ottobre 2009

A i'ò cher per chi ragaz (2)


Il vecchio Piergiobbe risponde al mio post di ieri linkando questo intervento di Messori sul Corriere.

Faccio alcune considerazioni:

Prima di tutto non mi pare molto inerente alle mie argomentazioni.

Messori parla dell'inutilità di "Un'ora di..." cioè di quei tentativi di risolvere le cose facendo “un'ora di...” a scuola. Affronta il tema come una lezione da aggiungere alle altre, cioè un'ora di islam presentato dallo stato italiano, parla infatti di madrasse della Repubblica italiana, ma io parlavo di fare un'ora di religione islamica in contemporanea a quella di religione cattolica, cioè di riconoscere a tutti il diritto all'istruzione nella propria fede.

Entrando più nel merito del testo, concordo su alcune cose ad esempio questa:

Per quanto importa, sono tra i convinti che, sulla lunga durata, l’Occidente si rivelerà per l’islamismo una trappola mortale. I nostri valori e, più ancora, i nostri vizi, corroderanno e, alla fine, faranno implodere una fede il cui Testo fondante non è per nulla in grado di affrontare la critica cui sono state sottoposte le Scritture ebraico-cristiane. Una fede che, in 1400 anni, non è mai riuscita ad uscire durevolmente dalle zone attorno ai tropici, essendo una Legge nata per remote organizzazioni tribali. Una fede che, priva di clero e di un’organizzazione unitaria, impossibilitata a interpretare il Corano — da applicare sempre e solo alla lettera — è incapace di affrontare le sfide della modernità e deve rinserrarsi dietro le sue mura, tentando di esorcizzare la paura con l’aggressività. Ma poi: panini al prosciutto, vini e liquori, minigonne e bikini, promiscuità sessuale, pornografia, aborti liberi e gratuiti, «orgogli» omosessuali, persino la convivenza con cani e gatti, esseri impuri, e tutto ciò di cui è fatto il nostro mondo — nel bene e nel male — farà sì che chi si credeva conquistatore si ritroverà conquistato. Ma questo, dicevo, in una prospettiva storica: per arrivarci passerà molto tempo e molti saranno i travagli, magari i drammi.

Che mi porta a non temere l'invasione mussulmana.

Ma trovo invece contraddittorio quando dopo aver parlato male di giacobini e girondini, del fervoroso Rousseau, dell’Occidente laicamente formato, (dove hanno) trovato folle entusiaste le ideologie mortifere che hanno devastato i due secoli seguiti al trionfo delle utopie roussoiane, finisce con Non sanno che relativismo e neutralità religiosa sono frutti dell’illuminismo europeo, ma bestemmie per il credente coranico? Allora non sono tutti da buttare gli ideali laici!!!

Ma più di tutto trovo quasi ridicolo quando afferma: Ignorano che incorrerebbe in una fatwa di morte il muslìm che presentasse la sua religione come una verità tra le altre? (...) Non sanno che è impensabile il concetto stesso di «storia delle religioni» per chi è convinto che c’è una sola fede e le altre sono o incomplete o menzognere?

Ma questo è esattamente l'atteggiamento che io critico nella Chiesa cattolica! Chi insegna religione a scuola non deve presentare la sua religione come una verità tra le altre nè parlare di storia delle religioni.

Il punto secondo me è proprio questo (e so che Messori non risponde a me, quindi non rispondo a lui ma a Piergiobbe): fare delle ore di religione specifica crea divisioni, è più dannoso che utile. Fare delle lezioni di storia delle religioni invece supererebbe proprio i problemi che pone Messori, creerebbe cultura, conoscenza, quindi tolleranza e integrazione

lunedì 19 ottobre 2009

A i'ò cher per chi ragaz


Fini (grandissimo: mi toccherà votare per lui) propone l'ora di religione islamica e pensando a quei geni della CEI io non posso che fare mia la frase che ripeteva spesso mio nonno: A i'ò cher per chi ragaz!!!!
Che potremmo tradurre: Ho piacere per quei ragazzi!!! anche se a i'ho cher è più forte di ho piacere è proprio un: ho a cuore, ho caro.
Saranno contenti ora della loro ora di religione cattolica che non può essere (cito): lo studio del fatto religioso di natura multiconfessionale o di etica e cultura religiosa.
Bene quando tutte le religioni avranno la loro ora (come impedirlo?) cosa avremo creato?
Muri e non ponti, come si dice.

Ora cercheranno di bloccare la proposta ma non so con quali argomenti.
Esiste un'ora facoltativa di religione cattolica e chi non la fa, può fare una materia alternativa, perchè non un'altra religione?
Infatti le dichiarazioni di chi è contro sono alquanto vaghe.
Calderoli dice che la scuola ha ben altri problemi.
Casini
che lo stato deve garantire lo studio della cultura e religione cattolica.
Bertone
che non è previsto nel concordato.
oltre a chi afferma ancora una volta:"Prova ad andare alla Mecca a insegnare religione cattolica!!!"

Comunque anche chi è a favore mi pare non inquadri bene il problema che è di laicità dello stato.
Di Pietro dice che così ci sarà più integrazione e meno pericolo che gli islamici vengano avviati all'estremismo,
altri dicono che è meglio che si studi a scuola piuttosto che da imam integralisti.

Ma il problema non è solo di integrazione è un problema di cultura religiosa e di laicità:
Perchè le religioni debbono essere considerate un fatto privato e non culturale?
E di contro, Perchè la religione cattolica deve avere un ruolo predominante?

Mi spiego: la religiosità è un fatto comune a tutte le persone (anche agli atei), è un qualcosa che attraversa tutta la storia dell'uomo, è una delle caratteristiche che ci distingue dagli animali.
Come tale va studiata, approfondita e non ostracizzata
. Chiaramente occorre evitare i settarismi, gli indottrinamenti, le posizioni di parte, tutte cose però che valgono anche per le altre materie.
Invece sempre ci si arrocca su posizioni laiciste o clericali.
In uno stato sanamente laico ci sarebbe il riconoscimento di tutte le religioni e di tutti gli influssi che queste hanno sulla vita sociale: feste, tradizioni, usi ecc. ecc.
Invece in Italia ho si è contro tutte le religioni e si finge non esistano, o si è a favore di quella cattolica che deve essere più importante delle altre.

Ho già detto più volte che io gradirei un insegnamento di Religioni in generale e non di ogni religione in particolare. Nella situazione attuale ogni scolaro avrà la SUA lezione sulla SUA religione.
E' lo stesso problema della scuola privata: ogni gruppo per se. E la chiesa la appoggia perchè è in gran parte cristiana, ma quando i mussulmani o gli ebrei o altri vorranno la loro scuola saremo ancora così favorevoli?


Linko un intervento di Andrea de Pasquale (il mio clone politico) dal numero 14 de il Mosaico sulla scuola privata che già nel1999 scriveva cose con cui mi trovo perfettamente d'accordo (e c'era da dubitarne?)

e un articolo dal sito Antefatto che ben mostra l'effetto che ha sui non credenti l'atteggiamento della chiesa ufficiale

giovedì 8 ottobre 2009

Berlusconi: Basta!!!


Perchè sono/siamo cosi' contenti della bocciatura del Lodo Alfano?

Perchè mi/ci siamo stancati di Berlusconi e della sua banda di cialtroni, ladri, ruffiani e prepotenti. So che subito mi si dirà che i radical-chic, fighetti, sinistrorsi, che si sentono superiori a tutto e non fanno nulla non sono molto meglio.

Ma io sono per l'alternanza: un po' di cialtroni un po' di fighetti.

Lo stile arrogante del premier non va bene: l'educazione, il politically correct (di cui tanto si e' parlato male), l'ottenere le cose col proprio lavoro, l'impegno, l'accettare le sconfitte e combattere l'ingiustizia sono valori.

Come potranno crescere i giovani e come potremo vivere noi meno giovani se il presidente del consiglio si sente sempre superiore a tutto, se può fare dire tutto quello che vuole, se pretende un'impunita' assoluta (vedi appunto il lodo)?

Anche le reazioni a quest'ultima vicenda sono sempre le stesse: grida (non in senso metaforico) al complotto, insulta il presidente della repubblica (altro che Grillo!), offende con una battuta da bar una esponente dell'opposizione (è più bella che intelligente), afferma che non gli interessa quello che dicono, lui va avanti, dice che Napolitano avrebbe dovuto fare pressioni sulla consulta per non bocciare il Lodo(!!!). E poi snocciola cifre a caso: il 72% dell'informazione e' di sinistra, il 110% della gente e' con me. ecc. ecc.

Si dice: il paese gli ha dato una maggioranza forte!

Intanto la maggioranza assoluta gliel'ha data la legge porcata di Calderoli: il Pdl ha avuto il 37% dei voti significa che il 63% degli italiani ha votato altro, certo anche dei suoi alleati ma non lui, e comunque anche sommando tutto il centro destra si arriva al 46% cioè sempre una maggioranza relativa, cioè la maggioranza assoluta ha votato diversamente. Per questo la democrazia non e' la dittatura della maggioranza ma la valorizzazione delle minoranze.

Berlusconi comunque e' sempre più intelligente di quello che sembra e sa che il suo elettorato lo vuole cosi': duro, strafottente, irriverente. Sembra sempre che straparli, dice cose che non dicono nemmeno al bar sport, ma ottiene sempre consensi.

Ed e' proprio questo che spero finisca: le parole sono importanti, la correttezza per nascondere le magagne e' certo orrenda, ma affermare cose negative ha i suoi strascichi, si diventa tutti più cattivi.

Lo si vede già bene nella nostra società divenuta molto più dura, certo per colpa della crisi, dell'immigrazione, della delinquenza, ma anche dei continui allarmismi, della caccia alle streghe che scatta ad ogni fatto di cronaca nera, delle parole a vanvera dei nostri rappresentanti politici. Per creare pace ed armonia occorre l'impegno di tutti, e' un lavoro difficile e lungo. Per distruggere occorrono pochi minuti.

Sono contento della bocciatura del Lodo Alfano? Si sono davvero contento

lunedì 28 settembre 2009

Le Primarie del PD


CopioIncollo un messaggio giuntomi da Andre De Pasquale sulle primare: lo condivido interamente e mi fa piacere che qualcuno piu' dentro di me al partito e alle sue logiche abbia idee che coincidono con le mie che sono frutto piu' di impressioni e di informazione parziale che di vero e proprio approfondimento.

Ecco il testo:
Durante l'estate ho avuto occasione di leggere, riflettere e quindi collegare fatti e dichiarazioni apparentemente distanti, componendo un quadro che oggi mi sembra abbastanza chiaro.

Premesso che nella mia cerchia di amici aderenti al PD noto una distribuzione molto equilibrata tra le 3 mozioni (detta diversamente: se il congresso si limitasse ai miei amici, Marino sarebbe circa pari agli altri due), e che rispetto come sempre le scelte diverse dalla mia, non ritenendo ora come in passato di essere davanti ad uno scontro tra bene assoluto e male assoluto, desidero spiegare perché ho deciso di orientarmi per Dario Franceschini e Mariangela Bastico.


Su Marino, lo stimo come uomo di punta sui temi di sua competenza, ma non lo ritengo adatto a tenere in equilibrio il partito. Mi sono concentrato quindi sulle due mozioni Bersani e Franceschini, trovando molte similitudini sui punti programmatici (le cose da fare), ma differenze profonde ed evidenti sull'idea di partito e dei rapporti tra questo e la società. Provo ad argomentarle citando brani delle due mozioni


1) Il rapporto tra partito e società


Franceschini: Rinnovamento e rappresentanza (funzione di ascolto)


"E' urgente il rinnovamento dei partiti, per valorizzarne la funzione di rappresentatività nei rapporti con i cittadini, anche sulla base di una riforma che dia finalmente attuazione all'articolo 49 della nostra Costituzione. La riforma delle istituzioni da sola non basta: deve appoggiarsi sull'empowerment dei cittadini, cioè sulla loro possibilità di influire individualmente e collettivamente sulle decisioni.

La riforma federalista ... deve costituire l'occasione per ripensare il rapporto cittadino - autorità nel nostro sistema. Questo è il senso della regola di sussidiarietà cui ispiriamo la nostra azione politica: allargare gli spazi di partecipazione, non solo istituzionale ma sociale. (...) Circoli che non siano solo luoghi per misurare i rapporti di forza nei congressi o per comporre organi e giunte, ma che si occupino del territorio e dei problemi delle comunità locali in cui sono. Questo è il radicamento. Circoli come antenne per ascoltare e capire l'Italia."


Tradotto: il partiti attuali non vanno bene, i cittadini devono contare di più. Consapevolezza che nei meccanismi attuali di selezione dei dirigenti prevalgono criteri non virtuosi, spesso clientelari, con pacchetti di voti controllati, dove la fedeltà a un capo è ripagata con distribuzione di lavoro e potere, e dove le scelte sono ispirate alla totale prevedibilità di carriere predeterminate. Idea di un partito che deve relazionarsi costantemente con l'esterno, perché non "contiene" la società, non ne conosce in partenza le domande. Di qui la sussidiarietà e l'ascolto.


Bersani: Rafforzamento e organizzazione (funzione dirigista).


"I partiti sono strumenti di partecipazione, di formazione civile, di impegno individuale e collettivo, di mediazione virtuosa tra società e istituzioni, di selezione democratica della classe dirigente. Un partito si organizza in circoli presenti in ogni comune o quartier, nei luoghi di lavoro e di studio (...) Si apre alle energie più fresche della società tramite una forte organizzazione giovanile. Il PD ha deluso le aspettative... perché la vocazione maggioritaria si è ridotta alla scorciatoia del nuovismo politico. La questione non è se essere un partito 'vecchio' o un partito 'nuovo', ma se essere davvero un partito".


Tradotto: i partiti che ci sono vanno bene (dice "sono" virtuosi, non "dovrebbero essere" virtuosi), il rischio piuttosto è il "nuovismo". Bisogna migliorare l'organizzazione, il radicamento, fare più circoli. Il partito conosce già la società, i circoli non funzionano da antenna ma da ripetitori del messaggio elaborato dai dirigenti. Non c'è bisogno di consultare nessuno. Traspare una concezione deterministica della storia: il corpo sociale si guida con l'organizzazione, non si tratta di ascoltare e di convincere, ma di dirigere e guidare. Con buona pace della sussidiarietà.


Quanto alle organizzazioni giovanili, nella mia esperienza si rivelano talvolta una palestra per cordate e capicordata, un vivaio di relazioni clientelari e di scambi opachi, insomma un luogo triste, dove la politica diventa essenzialmente scorciatoia rispetto alla fatica di un percorso professionale serio, dove trionfa la fedeltà personale a discapito del merito e del talento.


2. Il rapporto tra iscritti ed elettori.


Franceschini: apriamo le porte agli elettori (sistema di selezione).


"Mettiamo un po' d'ordine nelle regole ma non rinunciamo alla scelta che abbiamo fatto alla nascita del Pd, di affidare agli iscritti le scelte del partito e l'elezione degli organi territoriali, affiancando a loro gli elettori, da chiamare nei momenti delle grandi scelte, com'è certamente l'elezione di un segretario nazionale. Non alziamo barriere. Gli elettori del Pd non sono estranei, sono parte di noi. Sono quelli che arrivano nelle grandi mobilitazioni civili, che ci sostengono nelle campagne elettorali, che riempiono le piazze e i comitati. Ecco perché difendo questo equilibrio e perché penso che le primarie del 25 ottobre saranno un'altro momento importante per noi e per la democrazia italiana. Io voglio un partito solido.Ma fare un partito solido nel 2009 non significa rispolverare i modelli di cinquant'anni fa."


Tradotto: le primarie come strumento di consultazione dei cittadini elettori, per orientare le scelte dei dirigenti. Risultato aperto, il partito chiede e il corpo sociale risponde, la risposta non è nota in partenza.


Bersani: decidono iscritti e dirigenti (sistema di cooptazione).


"La sovranità appartiene agli iscritti, che la condividono con gli elettori nelle occasioni regolate dallo statuto. Agli iscritti sono riconosciuti diritti fondamentali come la partecipazione alle decisioni ai vari livelli, e l'elezione degli organismi dirigenti. Il PD partecipa alle primarie di coalizione con un proprio rappresentante scelto da iscritti e organismi dirigenti".


Tradotto: Le primarie come ratifica di decisioni prese dai dirigenti. Risultato prevedibile, il partito decide e il corpo sociale si adegua. Le primarie di coalizione diventano una conta tra il candidato PD scelto dai dirigenti e i candidati delle forze alleate, tipicamente minoritari. D'altronde D'Alema ha definito "invasori" gli elettori che vogliono influire sugli assetti interni al partito.


Mia esperienza: in un partito "degli iscritti" è più facile da controllare per i politici di professione, ma anche più esposto alle cordate organizzate dall'esterno: con qualche migliaio di tessere direttamente controllate (non di libere teste pensanti, ma di truppe fedeli e obbedienti, talvolta condizionate anche sul piano economico) in alcune zone d'Italia prendi in mano una città. Questo è molto più difficile allargando le consultazioni ai cittadini elettori: un capobastone locale è in grado di pagare qualche migliaio di tessere, ma non di controllare qualche decina di migliaia di elettori.


3. Bipolarismo e democrazia dell'alternanza o alleanze con un centro variabile?


Franceschini: bipolarismo e alternanza.

"Non torneremo nemmeno indietro a scelte politiche né accetteremo leggi elettorali che spostino a dopo il voto la scelta delle alleanze, sottraendo ai cittadini il diritto di conoscerle e sceglierle prima."


Bersani: alleanze variabili contro la destra.

"La legge elettorale dovrà essere coerente con la forma di governo, dovrà evitare quindi ogni ritorno al proporzionalismo puro e perseguire un buon equilibrio fra rappresentanza, stabilità, governabilità, muovendosi nell'ambito di un bipolarismo nel quale l'elettore pretende di avere visibilità del quadro di alleanze e della loro stabilità. Questo equilibrio si può ottenere attraverso sistemi misti, ma la chiave politica è questa: la misura di questo equilibrio dovrà essere ricercato dialogando con tutte le forze politiche e parlamentari interessate a opporsi ai rischi di deformazione della democrazia, insiti nel modello della destra."


Tradotto: col modello Bersani-D'Alema ci avviamo, in caso di caduta di Berlusconi, ad un governo Casini (UDC) sostenuto dalla sinistra. Che rinuncia così ad elaborare una propria sintesi originale di partito riformista (da centrosinistra appunto), preferendo ripiegare sul vecchio schema di una sinistra identitaria (tendenzialmente post comunista) che si allea ad un centro identitario (tendenzialmente cattolico): il centro-sinistra col trattino. I temi verranno affrontati (o meglio aggirati) di volta in volta, tatticamente.

4) Le mie conclusioni.


Alla fine, come ho già avuto modo di anticipare ad alcuni amici, traggo queste conclusioni.


- Bersani sarebbe stato un candidato interessante se si fosse per tempo svincolato dall'abbraccio di D'Alema, al quale imputo l'incapacità dei DS prima e del PD ora di assumere posizioni nitidamente alternative a Berlusconi, in nome di un tatticismo politico indifferente ai contenuti, che prevede di mettersi comunque d'accordo con chi è al potere (la Bicamerale, le rassicurazioni a Mediaset, lo stop alla legge sul Conflitto di interessi...) Ora invece Bersani si presenta come uomo d'ordine che intende riportare disciplina in un partito che di democratico ha ancora poco e rischia di avere ancor meno in futuro. Le recenti prese di posizione del gruppo bersanian-d'alemiano contro Di Pietro e contro quello che loro chiamano il rischio del "moralismo" e dell'"antipolitica" (che io invece chiamo domanda di trasparenza e pulizia), e il dichiarato fastidio verso le primarie, unito all'appello per la restituzione della politica ai "professionisti" (è questo tra l'altro uno dei pochi temi che riscuote ed appassiona l'altrimenti glaciale Caronna...), credo debbano fare riflettere tutti coloro che hanno a cuore la partecipazione e la democrazia interna al nostro partito.


- Franceschini, di cui all'inizio non avevo particolare considerazione, se non per il fatto che sapevo che manteneva un costante collegamento con la sua base elettorale a Ferrara (ed io apprezzo chi, come fa Vitali a Bologna, non si dimentica della base territoriale che lo ha votato), da quando ha preso il posto di Veltroni mi ha colpito per la capacità di intervenire con poche e mirate parole sui temi di attualità politica, spesso riuscendo a condizionare il dibattito e costringendo in difesa il centrodestra. Ha avuto il coraggio di prendere in mano il partito in un momento in cui altri si sono tirati indietro e gli hanno lasciato volentieri il cerino in mano. Lui l'ha preso. Ma soprattutto mi pare che sia l'unico dei tre che non dico garantisce (le certezze non sono di casa in politica), ma lascia aperta la speranza di un PD aperto, inclusivo, moderno e laico rispetto a tutti i clericalismi, quelli di marca cattolica e quelli di marca post-comunista. Di un PD in cui ci sia la possibilità per la base (non solo degli iscritti, ma anche degli elettori) di influenzare la linea del partito, e non solo di obbedire e combattere per obiettivi intercambiabili a piacimento di dirigenti inossidabili.


Quindi sostengo e invito voi a sostenere Dario Franceschini e Mariangela Bastico.

Se siete iscritti, potete farlo in questi giorni nei congressi di Circolo (quasi tutti programmati per questo week-end). Se non vi siete iscritti, ma siete fondatori del PD (ovvero avete partecipato al tesseramento del 2008, seguito alle primarie dell'ottobre 2007), potete iscrivervi anche durante il congresso di circolo, e votare contestualmente. E in ogni caso potete partecipare alle primarie del 25 ottobre, a cui spetta l'ultima parola su chi sarà il segretario.


Grazie di avermi letto, a tutti buon fine settimana.


Andrea De Pasquale.

giovedì 17 settembre 2009

giovedì 10 settembre 2009

Il Vaticano risponde al Replicante


Ebbene si, dopo il mio post sull'ora di Religioni, un comunicato ufficiale della Congregazione vaticana per l'Educazione cattolica, sconfessa le mie posizioni!!!!

Ma andiamo con ordine: il 12 agosto pubblicavo un post dal titolo Chiesa e società in cui fra le altre cose dicevo: "Già allora, credente e praticante come ora, ma pure di destra, pensavo che sarebbe dovuta diventare Religioni al plurale per parlare delle religioni nella storia, nella cultura dell'uomo: come l'ora di filosofia o quella di storia ci raccontano il pensiero umano e le azioni conseguenti, cosi' quella di religioni ci avrebbe dovuto far capire che l'uomo sempre ha cercato qualcosa fuori da se."
Il 9 Settembre esce un articolo di Repubblica Ora di religione, no del Vaticano a quella "multiconfessionale" che riporta stralci di una lettera inviata nel maggio scorso alle conferenze episcopali di tutto il mondo e che sta circolando in questi giorni in cui si afferma:
  1. L'insegnamento dell'ora di religione nelle scuole non può essere sostituito "con lo studio del fatto religioso di natura multiconfessionale o di etica e cultura religiosa"
  2. La natura e il ruolo dell'insegnamento della religione nella scuola è divenuto oggetto di dibattito e in alcuni casi di nuove regolamentazioni civili, che tendono a sostituirlo con un insegnamento del fatto religioso di natura multiconfessionale o di etica e cultura religiosa, anche in contrasto con le scelte e l'indirizzo educativo che i genitori e la Chiesa intendono dare alla formazione delle nuove generazioni''.
  3. ''se l'insegnamento della religione fosse limitato ad un'esposizione delle diverse religioni, in un modo comparativo e neutro, si potrebbe creare confusione o generare relativismo o indifferentismo religioso''.
  4. ''le famiglie dei credenti, le quali debbono avere la garanzia che la scuola pubblica - proprio perché aperta a tutti - non solo non ponga in pericolo la fede dei loro figli, ma anzi completi, con adeguato insegnamento religioso, la loro formazione integrale".
  5. "I diritti dei genitori sono violati se i figli sono costretti a frequentare lezioni scolastiche che non corrispondono alla persuasione religiosa dei genitori o se viene loro imposta un'unica forma di educazione dalla quale sia completamente esclusa la formazione religiosa"
Vabbe' come rispondere?
In toto direi che e' la solita paura della Chiesa per la liberta' individuale, mentre il rischio della libertà, che deriva dalla dottrina del libero arbitrio, dovrebbe essere la base dell'insegnamento della Chiesa.
E anche la solita commistione col potere: posso imporre nella scuola lo studio della religione cattolica perchè sono un potere forte anch'io.

Proviamo punto per punto:
  1. e prechè no? non sarebbe importante studiare l'etica e la cultura religiosa?
  2. le scelte e l'indirizzo educativo che i genitori e la Chiesa intendono dare alla formazione delle nuove generazioni se non sono condivise da tutti verranno fatte all'esterno della scuola
  3. se l'insegnamento della religione fosse limitato ad un'esposizione delle diverse religioni si potrebbe creare confusione o generare relativismo o indifferentismo religioso . E su questo dissento in toto: si creerebbe una coscienza religiosa, si capirebbe che da sempre l'uomo ha cercato qualcosa fuori da se. E' proprio l'insistere su una sola religione che crea indifferentismo religioso. Ritorniamo al rischio della libertà
  4. non solo non ponga in pericolo la fede dei loro figli, ma anzi completi, con adeguato insegnamento religioso, la loro formazione integrale. Ok non mettere in pericolo la fede, ma completare nella scuola pubblica, quindi laica, la formazione comprendendo un insegnamento di religione specifico, bho? ripeto che mi sembra più adeguato un insegnamento di religione generale, questo si che completa la formazione.
La mia preoccupazione e' che queste tesi allontanino ancora di piu' le persone dalla Chiesa: faccio un esempio su un tema che mi e' caro: il presepe a scuola. Secondo me e' stato proprio l'insistere tanto sulla religione cattolica e non spiegare invece che la religione in generale e' importante a portarci alla negazione del presepe. Si rifiuta in toto tutto quello che e' religioso, ritenendolo un fatto personale e che puo' essere un'imposizione per gli altri. Mentre la religione e' certo un fatto personale, ma anche sociale e comune a ogni uomo: anche chi si professa ateo ha comunque una sua religiosita' che si esprime nel rifiuto di credere in un dio e si esprime nelle credenze piu' disparate: l'uomo, la vita, il nulla...
Se invece percorrendo la storia dell'uomo studiassimo tute le sue religioni e approfondissimo quelle attuali, probabilmente non avremmo quela che io chiamo iper-correzione laica.
Come dico spesso il mio 'nemico' non e' la religione diversa, ma la secolarizzazione, il consumismo... sono molto piu' vicino ad un mussulmano che a un materialista.

mercoledì 2 settembre 2009

E' morta Teresa Sarti

La notiza dal Corriere
Emergency: morta la presidentessa

Un articolo da Antefatto di Sandra Amurri
Ce la possiamo fare se volgiamo





dalla Home page di Emergency

Ciao Teresa

Teresa Sarti

Teresa Sarti
28 marzo 1946 - 1 settembre 2009

Dopo avere insieme condiviso per quindici anni il tempo dell'amicizia, del rispetto per la vita e per la sofferenza di tutti, dopo il lungo tempo di affetto, di speranze, di timore per la sua sorte personale, Emergency annuncia la morte della sua presidente Teresa Sarti Strada.
Con la stessa apertura e con la stessa semplicità che aveva voluto per la vita di Emergency, Teresa ha accettato anche in questi suoi ultimi giorni la vicinanza di tutti coloro che hanno voluto esserle accanto. La serenità consapevole con la quale è andata incontro alla conclusione del suo tempo ha espresso il coraggio e la determinazione che rappresentano la verità della nostra azione in un'attività che ha dato senso alla sua e alla nostra esistenza. La dolcezza del ricordo coincide per noi con il rinnovo del nostro impegno per la pace e per la solidarietà.

EMERGENCY

lunedì 31 agosto 2009

...e contrattacca!!!

E Bravo il vescovo di Mazara del Vallo!!!!
Parole chiare e dure.
Spero non siano schermaglie politiche ma vere prese di distanza da certi atteggiamenti del premier

Da Repubblica di oggi:
Boffo, La Cei torna all'attacco:
"Avvertimento mafioso"


Nel fascicolo riguardante il procedimento per molestie a carico di Dino Boffo "non c'è assolutamente alcuna nota che riguardi le sue inclinazioni sessuali". A confermarlo è il gip di Terni Pierluigi Panariello. Che cos'è allora la "velina" anonima recapitata ai vescovi italiani (che l'hanno cestinata) e finita nelle mani di Feltri (che l'ha citata testualmente sul Giornale)? "Un'intimidazione che da siciliano definirei di tipo mafioso", risponde monsignor Domenico Mogavero, vescovo di Mazara del Vallo e presidente del consiglio Cei per gli affari giuridici.

La Cei. Ricevuta l'informativa sul direttore dell'Avvenire, il monsignore racconta di averla "cestinata" e di essere "rimasto indignato della cosa". Un testo del genere, "indirizzato a più persone", ha lo scopo di "un avvertimento" che, osserva il vescovo, "io da siciliano definirei di tipo mafioso" in particolare "nei confronti dei due cardinali citati, Camillo Ruini e Dionigi Tettamanzi". L'intera vicenda legata a questa informativa per Mogavero è "un affaraccio brutto","inquietante", "spazzatura maleodorante" e "prestarsi a un gioco di questo genere è offensivo della dignità delle persone, della libertà di stampa e anche di una certa professionalità. Non credo proprio - sottolinea - si tratti di un autentico scoop".

Il vescovo di Mazara del Vallo ragiona anche sulle conseguenze del caso Boffo. "Bisogna capire - spiega - che quando si entra nel piano della rappresaglia si sa da dove si comincia ma non si sa dove si va a finire, soprattutto perchè esistono persone che poi in queste situazioni ci sguazzano. Certi signori - rimarca - si sono assunti la responsabilità morale di aver messo in moto un meccanismo che speriamo si fermi qui". In merito alla rivendicazione del direttore del Giornale di avere agito in autonomia dal presidente del Consiglio, Mogavero afferma: "Nessuno nega autonomia a Feltri ma non sono disponibile a pensare che nessuno della proprietà del Giornale fosse al corrente di quanto si stava per pubblicare, saremmo fuori dal mondo se si sostenesse una cosa del genere. Può essere che non lo sapesse il presidente del Consiglio - conclude - ma non la proprietà".

Tutta la vicenda "peserà sui rapporti Stato-Chiesa". Infatti, "se il premier - continua il vescovo - cerca un riavvicinamento con la Chiesa deve semplicemente cambiare stile di vita, deve semplicemente fare il politico e non il manager o l'uomo di spettacolo". Poi, prosegue Mogavero, "il giudizio sulla sua politica lo daranno il Parlamento e la storia ma se cerca la vicinanza con il mondo ecclesiastico deve assumere un rigoroso stile di vita". "Non ci interessa la sua vita privata - conclude - ci interessa che non ne faccia motivo di spettacolo". Secondo Mogavero la vicenda si trasformerà in "una bomba a orologeria" e, aggiunge, "mi dispiace che il povero Boffo abbia dovuto pagare un prezzo così alto ma se questo è servito a far saltare l'incontro tra il segretario di stato vaticano il card. Tarcisio Bertone e il premier Silvio Berlusconi all'Aquila, sono contento".
(...)

Finalmente la Chiesa da fastidio ai poteri forti

Prima l'attacco della Lega in tema di immigrazione e ora quello di Feltri al direttore di Avvenire.

E' chiaro che la Chiesa comincia a dare fastidio, e io dico: "ERA ORA!".

La Chiesa deve essere segno di contraddizione, troppo spesso si e' alleata col potere per avere qualcosa in cambio e se può in alcuni casi essere giusto e utile, diventa sbagliato e dannoso quando il potere diventa oppressivo e anti-cristiano.

E questa destra, diciamolo, e' davvero anti-cristiana.

Non andrà meglio con la sinistra, ma dire che qui ci sono i valori cattolici e' davvero grossa.

E la Chiesa ha cominciato ad accorgersene.

Prima le critiche al pacchetto immigrazione, poi al premier puttaniere, i richiami alla sobrieta', il reato di immigrazione come 'peccato originale'.

E i poteri forti si sono ribellati.

Un chiaro messaggio, secondo me, alla curia che spero risponda restando sulle posizione evangeliche e non sposando quelle della convenienza.

Io penso che in un futuro neanche troppo lontano, la Chiesa cesserà i essere un potere forte, ma diventerà un potere dei deboli.

Penso che non si dirà più:"L'ha detto la Chiesa, i soliti giochi di potere", ma si dirà:"L'ha detto la Chiesa, i soliti idealisti! sono sempre dalla parte dei poveri, ma bisogna anche essere pratici!"

mercoledì 12 agosto 2009

Chiesa e società

Linko alcuni articoli che mi sono particolarmente piaciuti su temi diversi ma importanti, in cui le posizioni cristiane mi paiono serie e profonde.
Concludo con la polemica sull'ora di religione in cui invece mi pare che la chiesa (gerarchica) faccia la solita figura di m...

Un articolo di Marina Terragni da il Folgio del 12 Luglio: L’incubo della dominatrice sul rapporto uomo-donna, sulla femminilità e sulle tematiche inerenti aborto e RU486. Il testo è una risposta all'articolo di Umberto Veronesi su Repubblica La conquista della Ru486 e la forza delle donne
Mi piace particolarmente la domanda con cui conclude l'articolo:
E un’ultima domanda, a corollario: perché mai sarebbe laico e di sinistra sognare questo incubo?

L'appello Onoriamo i poveri: un gruppo di sacerdoti ci ricorda che siamo chiamati e mandati a dare ed essere buona notizia per i poveri. Che i clandestini Di null’altro sono colpevoli (...) se non di essere troppo bisognosi. E critica duramente l'ultima legge sull'mmigrazione.

La proposta di moratoria sull'aborto presentata all'ONU.


E infine la notiza sull'ora di religione che non da piu' crediti formativi Il prof di religione non può partecipare agli scrutini.
Qui sono subito scattate le più vecchie e noiose polemiche fra laicisti e clericali.
Monsignor Diego Coletti presidente della Commissione episcopale per l'educazione cattolica spiega che la religione non e' un fatto personale e la cultura cattolica ha influenzato molto la nostra cultura, ma che c'entra? L'insegnamento e' religione cattolica non la religiosità in occidente e mi pare già una bella cosa che si possa insegnare a scuola, che sia prevista un'ora facoltativa in cui si può approfondire la propria religiosità.
Dall'altro lato Rodotà dice che non si possono discriminare quelli che non fanno religione dando crediti a chi la fa, ma se esistono materie alternative queste daranno a loro volta i crediti.

Insomma come sempre posizioni ideologiche. Mi infastidisce quella laicista, ma ancora di più, essendo cattolico, quella clericale.
L'ora di religione fino a pochi anni fa non concorreva al voto, quando la facevo io era obbligatoria, ma non faceva media, anzi veniva dato un giudizio e andava bene così.
Già allora, credente e praticante come ora, ma pure di destra, pensavo che sarebbe dovuta diventare Religioni al plurale per parlare delle religioni nella storia, nella cultura dell'uomo: come l'ora di filosofia o quella di storia ci raccontano il pensiero umano e le azioni conseguenti, cosi' quella di religioni ci avrebbe dovuto far capire che l'uomo sempre ha cercato qualcosa fuori da se.
E invece avevamo questa specie di catechismo alternativo, che non mi ha mai convinto ne' interessato, pur avendo avuto bravi insegnanti, dal mitico don Contiero che tuonava contro i ricchi e i figli di papa' al prof che iniziava la lezione dicendo: "Ho capito una cosa non sono Dio" al che un mio compagno aggiungeva: "Sono la Madonna"

giovedì 23 luglio 2009

Cattolicesimo ufficiale e mentalità laicale

(...)
Pensate, per esempio, alla vostra azione di cittadini nella vita civile. Un uomo consapevole che il mondo - e non solo il tempio - è il luogo del suo incontro con Cristo, ama questo mondo, si sforza di raggiungere una buona preparazione intellettuale e professionale, e va formando - in piena libertà - il proprio criterio sui problemi dell'ambiente in cui opera; e di conseguenza prende le sue decisioni che, essendo decisioni di un cristiano, sono anche frutto di una riflessione personale, umilmente intesa a cogliere la Volontà di Dio in questi particolari piccoli e grandi della vita.

Ma a questo cristiano non viene mai in mente di credere o di dire che lui scende dal tempio al mondo per rappresentare la Chiesa, e che le sue scelte sono "le soluzioni cattoliche" di quei problemi. Questo non va, figli miei! Un atteggiamento del genere sarebbe clericalismo, "cattolicesimo ufficiale" o come volete chiamarlo. In ogni caso, vuol dire violentare la natura delle cose. Dovete diffondere dappertutto una vera "mentalità laicale", che deve condurre a tre conclusioni:

a essere sufficientemente onesti da addossarsi personalmente il peso delle proprie responsabilità;

a essere sufficientemente cristiani da rispettare i fratelli nella fede che propongono - nelle materie opinabili - soluzioni diverse da quel le che sostiene ciascuno di noi;

e a essere sufficientemente cattolici da non servirsi della Chiesa, nostra Madre, immischiandola in partigianerie umane.

(...)

Interpretate quindi le mie parole per quello che sono: un appello all'esercizio - tutti i giorni! e non solo nelle situazioni di emergenza - dei vostri diritti; e all'esemplare compimento dei vostri doveri di cittadini - nella vita politica, nella vita economica, nella vita universitaria, nella vita professionale - addossandovi coraggiosamente tutte le conseguenze delle vostre libere decisioni, assumendo la responsabilità dell'indipendenza personale che vi spetta. E questa cristiana "mentalità laicale" vi consentirà di evitare ogni intolleranza e ogni fanatismo, ossia - per dirlo in modo positivo - vi farà convivere in pace con tutti i vostri concittadini e favorire anche la convivenza nei diversi ordini della vita sociale.

(Amare il mondo appasionatamente - Josemarìa Escrivà de Balaguer fondatore dell'Opus dei)

lunedì 20 luglio 2009

Condannati gli agenti che uccisero Aldro

3 anni e 6 mesi a Paolo Forlani, Monica Segatto, Enzo Pontani e Luca Pollastri che la sera del 25 settembre 2005 uccisero Federico Aldrovandi, 18 anni, incensurato.
Stava tornado a casa dopo una serata con gli amici quando fu fermato dagli agenti per un controllo.
Cosa sia successo dopo non e' chiaro.
Gli agenti sostengono che Federico in stato confusionale si sia gettato addosso a loro e si sia procurato ferite da solo saltando sulla macchina.
Ma una testimone riferisce di aver visto gli agenti accanirsi sul ragazzo a terra con calci e manganellate.
Un poliziotto al telefonino dice:"lo abbiamo pestato di brutto per mezz’ora…"

Il risultato e' che Federico e' morto e sul suo corpo ci sono lesioni ai testicoli, alla testa, ad una natica e in molte altre parti del corpo.
Due manganelli si sono rotti durante l'intervento.

Federico ammanettato in posizione prona e' morto per soffocamento. Le sostanze trovate nel suo corpo non giustificano ne' uno stato di confusione, ne' la morte. Nemmeno le percosse pero' sono sufficienti a determinare la morte. Si parla di "excited delirium syndrome che praticamente significa: “mancanza d’aria dovuta all’agitazione”, ma se non era drogato a cosa era dovuta l'agitazione? La testimone dice di aver sentito Federcio gridare: "Basta!" e i poliziotti continuavano a pestarlo.

La polizia ha cercato di insabbiare l'inchiesta tanto che ora c'e' un'inchiesta parallela per gli abusi, e il caso si e' riaperto solo dopo che la mamma di Aldro ha aperto un blog per denunciare l'accaduto

Trovo il tutto tremendo e dolorosissimo.

Come padre leggo con grande dolore ogni giorno il blog.

Penso che la legge si da modificare, come per Genova 2001 le condanne mi erano parse ridicole, cosi' qui, se gli agenti sono colpevoli, 3 anni e 6 mesi sono una pena davvero troppo lieve. Occorrerebbero delle aggravanti se un reato e' compiuto da un agente. Se nascondendosi dietro una divisa si commettono reati, si dovrebbe essere punti in modo esemplare.

Non possiamo permetterci di avere in giro giustizieri con licenza di uccidere, e' troppo facile, e purtroppo umano, approfittarne. E poi come minimo la radiazione dalle forze di polizia e la sospensione durante l'accertamento dei fatti. Per fatti cosi' gravi, con testimonianze, occorre salvaguardare i cittadini.

Certo fino a sentenza definitiva siamo tutti innocenti, ma come esiste la carcerazione preventiva, cosi' almeno la sospensione dal servizio o l'essere tolti da compiti operativi.

Invece prevale nelle forze di polizia la difesa a oltranza dei colleghi e nelle forze politiche la paura di inimicarsi le forze dell'ordine o di mandare messaggi troppo lassisti o peggio il desiderio di avere una polizia dura al servizio del sistema.

Aderisco quindi completamente alla campagna lanciata dal blog di beppe grillo per l'espulsione dalla polizia dei poliziotti condannati.


Federico Aldrovandi


Riporto in conclusione due documenti: le conclusioni del medico legale e la perizia sui traumi presenti sul corpo

Le conclusioni del medico legale:

"La causa del decesso di ALDROVANDI Federico è da indicare in una morte improvvisa per insufficienza funzionale cardio-respiratoria, definita dagli autori anglosassoni come "excited delirium sindrome".

Nè le sostanze stupefacenti assunte dalla vittima e presenti nei liquidi biologici, nè il politraumatismo contusivo patito in vita, hanno rivestito alcun ruolo causale nel decesso"

La perizia sui traumi presenti sul corpo:

”- 2 Ferite lacero-contuse in sede parietale sinistra e parietale destra ed escoriazione in sede occipitale; - complesso escoriativo in sede frontale, fronto-temporale, nasale e zigomatica a sinistra; - Ecchimosi in sede mentoniera e sottomandibolare; - Ecchimosi sul polso destro; - Ecchimosi sulla superficie dorsale della mano destra; - Ecchimosi escoriata al gomito sinistro; - Ecchimosi escoriate all’avambraccio destro; - Ecchimosi escoriata dello scroto; - Escoriazione al ginocchio sinistro; - Ecchimosi in sede glutea destra; - Ecchimosi multiple alla coscia ed al ginocchio destro; 1) ipofisi: adeno e neuroipofisi con intensa congestione; 2,3) encefalo: congestione; 4,5,6, C1/7) Cuore: modico aumento degli spazi interstiziali per edema, congestione e focale lieve infiltrato flogistico misto. Fibrocellule miocardiche con dettagli citocariologici diffusamente riconoscibili e focalmente caratterizzate da ondulatore compatibili con “bande di contrazione”; 7,8,9,P) Polmoni: spiccata congestione. Aree di emorragia alveolare con coalescenza di spazi alveolari. Setti interalveolari localmente lacerati e frammentati e presenza di numerosi siderofagi. 10,11,12) Fegato: architettura lobulare conservata. Autolisi. Intensa congestione focale. Lieve steatosi macrovacuolare; 13) Milza: polpa rossa e bianca normorappresentate. Congestione; 14,15,16,19,R) Reni: estesa autolisi tissutale. Architettura tubulo-glomerulare nei limiti della norma. 17,18) Surrene: autolisi tissutale; Cute: ampie aree di emorragia in sede dermo-sottocutanea. Infarcimento emorragico di connettivo fibroso fasciale e muscolo striato sottostante”

giovedì 2 luglio 2009

Sicurezza

Stamattina al GR1 hanno dato queste due notizie in fila:

Tragedia di Viareggio, aumentano i morti

Sicurezza: il governo ottiene la fiducia

Probabilmente non e' stato fatto apposta, ma il risultato era interessante.

Mentre c'è in Italia un chiaro problema di sicurezza sul lavoro, sulle strade, nel compimento dei normali adempimenti quotidiani, per il governo il problema sicurezza sono gli immigrati.

E cosi' inseriscono il reato di immigrazione clandestina, le ronde, la tassa di 200 euro per avere il permesso di soggiorno.

Non che la sicurezza nel senso di criminalità non esista, ma quella paragonabile alle morti sul lavoro o in incidenti stradali e' quella mafiosa.

Abbiamo 3 organizzazioni criminali a livello mondiale: mafia, 'ndrangheta, camorra.

Queste si che sono un problema, non la minor presenza di stranieri di tutta Europa.

Ma si sa la paura fa voti e anche la mafia, non combatterla ma allearsi.

martedì 30 giugno 2009

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E' il risultato di eletti e non eletti fra le mie preferenze.

Solo la Serracchiani ce l'ha fatta
e alla grande: prima nel nord-est per il PD (144.000 voti).

Niente da fare per Nicoletti alle europee, De Pasquale in provincia, Trigari in comune e Amodeo in Quartiere.

Peccato.

Comunque avere le preferenze e' una cosa imprescindibile, fa davvero la differenza, soprattutto a livello locale, che ci abbiano tolto questa possibilita' alle politiche e' davvero un'infamia.
Sono uscito dal seggio davvero soddisfatto, avevo votato i partiti e le persone che reputavo piu' adatte a condurre la cosa pubblica.
I risultati non mi hanno premiato, ma poco importa.

Mi dispiace particolarmente per De Pasquale
che aveva fatto un buon lavoro nel mandato precedente e per giochi interni di partito non puo' continuare il suo lavoro.
Con lui condivido non solo un'amicizia personale ma anche un'identita' di vedute politiche.
Davvero in questo caso la politica si e' dimostrata lontana dal cittadino: e' difficile sapere cosa un politico fa, ed e' difficile essere premiato o bocciato dagli elettori, contano molto di piu' le scelte di partito.

Sono invece contento del ballottaggio: sia di esserci andati, sia del risultato.
Ho votato Favia della lista Grillo proprio per andare al ballottaggio e non dare troppo potere subito a Del Bono (come era successo con Cofferati). Favia fra l'altro e' stato eletto consigliere.
Al secondo turno ho votato Del Bono e sono contento che una grande maggioranza l'abbia sostenuto: vedremo cosa riesce a fare.

mercoledì 24 giugno 2009

Famiglia Cristiana contro il berlusconismo


Ecco il bellissimo articolo di don Antonio Sciortino su Famiglia Cristiana. Finalmente si alza dalla Chiesa una voce chiara.

don Antonio risponde alle lettere dei lettori senza incertezze o linguaggi poco chiari, nota la difficolta' dei cristiani in questoperiodo politico e richiama chi governa a una maggiore responsabilita'

«Il presidente del Consiglio non deve illudersi che la Chiesa taccia. La Chiesa non rinfaccia nulla a nessuno, per carità cristiana, ma è evidente che i vescovi hanno una precisa morale da difendere». Così comincia l’intervista a monsignor Ghidelli, vescovo di Lanciano e Ortona, noto biblista, apparsa domenica 21 giugno sul Corriere della Sera, a proposito delle vicende che hanno investito una delle più alte cariche istituzionali del Paese.

Il suo disagio e quello di altri vescovi hanno fatto eco all’editoriale di Avvenire, in cui si chiedeva al presidente del Consiglio «un chiarimento sufficiente a sgomberare il terreno dagli interrogativi più pressanti, che non vengono solo dagli avversari politici ma anche da una parte di opinione pubblica non pregiudizialmente avversa al premier».

Il vescovo di Mazara del Vallo, monsignor Mogavero, ha aggiunto: «Tra il livello pubblico, di governo, e quello privato e inviolabile, di coscienza, c’è un terzo piano: quello dell’immagine. I comportamenti di chi governa possono determinare maggiore credibilità oppure una delegittimazione, parziale o totale. Certi comportamenti possono incrinare la fiducia fino a una delegittimazione di fatto».

Chi ha l’onore e l’onere di servire il Paese (senza servirsene), per di più con una larga maggioranza, quale mai si era vista nella storia della Repubblica, è doveroso che si dedichi a questo importante compito senza "distrazioni", che un capo di Governo non può permettersi. L’alta responsabilità comporta restrizioni di movimenti e comportamenti adeguati alla carica, per servire a tempo pieno il Paese e dedicarsi totalmente al "bene comune" dei cittadini.

A maggior ragione oggi, che il Paese è alle prese con una delle più gravi crisi economiche (ma anche morali) che abbia mai affrontato, con moltissime famiglie sulla soglia della povertà, lavoratori senza più occupazione e giovani precari a vita, senza futuro e speranza. Che esempio si dà alle giovani generazioni con comportamenti "gaudenti e libertini", o se inculchiamo loro i valori del successo, dei soldi, del potere: traguardi da raggiungere a ogni costo, anche tramite scorciatoie e strade poco limpide?

Oggi il Paese più che di polveroni e distrazioni, necessita di maggiore sobrietà, coerenza e rispetto delle regole. E, soprattutto, chiarezza. Non solo a parole, ma concretamente, con i fatti. A poco servono imbarazzanti e deboli difese d’ufficio dei vari "corifei", "caudatari" o "maschere salmodianti" (come li ha definiti qualcuno), che ci propinano a ogni ora ritornelli e moduli stantii, a difesa dell’indifendibile. Onel tentativo "autolesionista" di minimizzare tutto, spostando la mira su altri bersagli. Ancora peggio, poi, quando "la pezza è più grande dello sbrego" come si dice, e si definisce il presidente del Consiglio «l’utilizzatore finale» di un giro di prestazioni a pagamento (ammesso che sia vero), e si considerano le donne "merce", di cui «si potrebbe averne quantitativi gratis». Naturalmente.

Non basta la legittimazione del voto popolare o la pretesa del "buon governo" per giustificare qualsiasi comportamento, perché con Dio non è possibile stabilire un "lodo", tanto meno chiedergli l’"immunità morale". La morale è uguale per tutti: più alta è la responsabilità, più si ha il dovere del buon esempio. E della coerenza, che è ancora una virtù, e dà credibilità alle persone e alle loro azioni.

Sull’operato del presidente del Consiglio oggi fanno riflettere certi silenzi "pesanti", anche all’interno della stessa maggioranza. La Chiesa, però, non può abdicare alla sua missione e ignorare l’emergenza morale nella vita pubblica del Paese. Nessuno pensi di allettarla con promesse o ricattarla con minacce perché non intervenga e taccia. I cristiani (come dismostrano le lettere dei nostri lettori) sono frastornati e amareggiati da questo clima di decadimento morale dell’Italia, attendono dalla Chiesa una valutazione etica meno "disincantata". Non si può far finta che non stia succedendo nulla, o ignorare il disagio di fasce sempre più ampie della popolazione, e dei cristiani in particolare.

Il problema dell’esempio personale è inscindibile per chiunque accetta una carica pubblica. In altre nazioni, se i politici vengono meno alle regole (anche minime) o hanno comportamenti discutibili, sono costretti alle dimissioni. Perché tanta diversità in Italia? L’autorità senza esemplarità di comportamenti non ha alcuna autorevolezza e forza morale. È pura ipocrisia o convenienza di interessi privati. Chi esercita il potere, anche con un ampio consenso di popolo, non può pretendere una "zona franca" dall’etica. Né pensare di barattare la morale con promesse di leggi favorevoli alla Chiesa: è il classico "piatto di lenticchie", da respingere al mittente.

Parlando di De Gasperi, grande statista trentino, Benedetto XVI l’ha indicato come modello di moralità per i governanti: «Il ricordo della sua esperienza di governo e della sua testimonianza cristiana siano di incoraggiamento e stimolo per coloro che reggono le sorti dell’Italia, specialmente per quanti si ispirano al Vangelo». «De Gasperi», ha aggiunto il Papa, «è stato autonomo e responsabile nelle sue scelte politiche, senza servirsi della Chiesa per fini politici e senza mai scendere a compromessi con la sua retta coscienza».

In una nota pubblicata dal Sir (Servizio informazione religiosa, cioè l’agenzia di notizie dei vescovi) del 26 maggio scorso, Riccardo Moro afferma che le vicende personali del premier offrono «un contributo sgradevole al sereno sviluppo dei rapporti democratici». E al premier che assicura di "chiarire in futuro" i dubbi sollevati dalla stampa nazionale ed estera, chiede: «Ma se nulla di quanto è ignoto è riprovevole, perché rinviare? Se non vi è nulla da nascondere, alimentare i misteri rinviando spiegazioni, rivela una considerazione della stampa e dell’opinione pubblica particolarmente irriguardosa». E aggiunge: «La libera stampa indipendente è uno dei fondamenti della democrazia per il controllo sull’azione del Governo e per veicolare informazione e dialogo democratico tra i cittadini, non un disturbo nell’azione democratica».

Di fronte all’Italia che arranca, di fronte al polverone mediatico sulle vicende del premier, i problemi reali del Paese (famiglia, lavoro, immigrati, riforme...) sono passati in secondo ordine. C’è da augurarsi, quanto prima, che da una "politica da camera da letto" si passi alla vera politica delle "camere del Parlamento", restituite alla loro dignità e funzioni. Prima che la fiducia dei cittadini verso le istituzioni prenda una via senza ritorno. A tutto c’è un limite. Quel limite di decenza è stato superato. Qualcuno ne tragga le debite conseguenze.