Da Masada
Una volta si chiamava comunista chi intendeva fare una rivoluzione forte, anche armata, per togliere il potere economico alla borghesia e dare il possesso di tutti i mezzi produttivi e delle risorse allo stato, ovvero a una nomenclatura che instaurasse il partito unico e prendesse il comando assoluto. E' inteso che con questa sorta di comunismo al potere, sarebbe sparita ogni traccia di democrazia per lasciar luogo a una dittatura. Il risultato era una piramide col potere in alto, un sistema che non comprendeva alcun volontariato, ed era, per definizione, ateo e materialista.
Oggi c'è chi ha interesse a confondere questa ideologia arcaica col pensiero no global, che e' il pensiero del mondo attuale.
Eppure e' ovvio che un no global e' innanzitutto un pacifista, non accetta che si usino mezzi violenti, non vuol fare alcuna rivoluzione armata ne'prendere alcun potere. Il comunismo parte con valori universali ma finisce col consolidarli in uno stato nazionalista, Il pensiero no global non ha intenti nazionalistici ma e' universale, non opera attraverso la distruzione ma soprattutto attraverso uno stile di vita non consumistico, non inquinante e soprattutto sostenibile; usa un'economia diversa e controllata, esercita l'etica della carita' e della responsabilita': la diversificazione dei consumi e degli acquisti, l'informazione, la compassione, la sobrieta', la condivisione, l'accoglienza.
Un no global non si serve di categorie obsolete come 'borghesi' o 'lotta proletaria’, non implica classi e avvicendamento di classi...
La sua attivita' e' contro il neoliberismo come economia e come cultura,basata sul consumo, l'avidita', la riduzione di ogni cosa o essere o bene a merce; e' percio' ogni sorta di dittatura, di pensiero come di mercato come di potere, e' contro le corporation, il colonialismo, l'imperialismo, il cesarismo, il confessionalismo; e si avvale dell'informazione, il confronto,l'aiuto, la partecipazione.
Sta dalla parte degli esclusi.
Cerca una maggiore democrazia dal basso, attraverso comitati, associazioni,quartieri, nuovi municipi, consultazioni popolari, reti.. Fatica a riconoscersi in un partito. Non predica l'ateismo ma e' agnostico e considera la posizione religiosa un fatto personale e privato, purche' non leda i diritti di altri. E' idealista e non materialista, anzi e' utopista ma lavora attivamente per realizzare la sua utopia, partendo da se stesso. Vuole una piramide dove il potere stia alla base e aumentino le consultazioni, i controlli, i ricambi, ma soprattutto la responsabilita' di ognuno.
Sembrerebbe facile vedere che ci sono delle similitudini col marxismo come col Vangelo, come l'indignazione per i soprusi ai deboli, il desiderio di equita' e uguaglianza, ma ci sono anche molte differenze, negli strumenti della lotta che escludono la violenza, nell'analisi economica che non procede nella dialettica di classe, nei risultati che si vogliono conseguire che non implicano la presa del potere ma il cambiamento dello stile di vita, nell'attenzione al pianeta, nella cura per la democrazia che si vuole allargata non accentrata.
Solo per semplificazione il pensiero no global si situa a sinistra ma, al momento, nessun partito lo rappresenta veramente, anche perche' ogni partito e' frutto di scambi, compromessi e patti scellerati che un no global non potrebbe accettare mai.
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