Questa mattina al Cafè de la Paix a Bologna si sono
incontrate 6 famiglie italiane e 6
famiglie di immigrati con i loro figli e figlie, in
particolare quelli nati nell'ultimo anno.
E' stato un momento sereno di incontro e conoscenza
reciproca: le famiglie immigrate erano
state contattate da alcuni amici del Servizio
Accoglienza alla Vita, della Caritas e
della GGIL che si occupano anche di sostegno alle
giovani coppie immigrate con bambini.
Tutte le 12 famiglie avevano ricevuto la lettera del
"Bonus dei 1000 euro" del governo, ma
solo quelle italiane avevano potuto ritirarlo.
I complessivi 6000 euro raccolti sono stati equamente
divisi in 12 buste, quindi la Sig.ra Gualandi,
presidentessa del Servizio Accoglienza alla Vita ha
distrubuito le buste alle 12 famiglie presenti.
Abbiamo letto ai giornalisti presenti il comunicato
stampa che allego ed abbiamo tutti
brindato al comune futuro dei nostri figli. (Ho tolto l'allegato per non appesantire troppo)
E' una iniziativa che vorremmo far conoscere perchè
altre famiglie in Italia facciano gesti simili,
dividendo il bonus con famiglie immigrate residenti o
sostenendo le associazioni e gli enti che
si occupano di aiuto a queste famiglie.
Quindi vi preghiamo di passare parola, grazie
Franco Valentini
Sul perche' le famiglie extra comuitarie non abbiano ricevuto il bonus ma solo la lettera giro questa mail mandatami dagli organizzatori dell'evento:
...la lettera è stata mandata a tutti i bambini nati e registrati nell'anno 2005, senza fare un semplice incrocio di dati anagrafici che permettesse di escludere dall'invio le famiglie che non hanno diritto al bonus. Così sono state spedite le lettere anche a tutte le famiglie che hanno più di 50.000 euro annui di reddito e che non riceveranno il bonus (ma sarebbe stato complicato risalire ai redditi delle singole famiglie italiane) ma anche a tutti i figli di cittadini stranieri regolari nati in Italia. Semplicemente "non ci hanno pensato". Quindi, oltre al danno la beffa! Non solo, sta emergendo in questi giorni la notizia di persone immigrate che hanno autocertificato alle poste di essere italiani, per poter avere i soldi. I soldi in effetti se li sono presi, ma questo, in caso di denuncia, è un reato penale! A Varese hanno già denunciato 41 immigrati. Si può pensare che qualcuno fosse in malafede, ma anche che altri semplicemente non abbiano capito bene. Del resto chi non capisce bene l'italiano come può pensare di non avere diritto a dei soldi che sono stati annunciati con una lettera arrivata direttamente a casa e in cui si parla direttamenete al proprio bambino appena nato, chiamandolo per nome? Quindi oltre il danno e la beffa, il tranello!
COMUNICATO STAMPA
Alcune famiglie bolognesi hanno deciso di condividere i mille euro
ricevuti dal governo per il figlio neonato con famiglie immigrate
Siamo sei famiglie che hanno ricevuto la lettera dal Governo che annuncia il bonus di 1.000 euro
per i nostri figli neonati.
Il crollo del nostro potere d’acquisto, i tagli ai servizi pubblici, una politica per le famiglie debole se
non assente, ci obbligheranno a spendere cifre molto più alte di 1.000 euro per i nostri bambini e
bambine.
Abbiamo l’impressione che ci sia stato tolto 10 e ci venga regalato 1, propagandando questo scippo
come un aiuto. Ci sembra che sarebbe molto più utile una politica di sostegno delle famiglie più
seria: concentrare le poche risorse in servizi veramente utili gestiti con efficacia ed efficienza.
In più, siamo rimasti colpiti dall’imperdonabile leggerezza commessa dal Governo nei confronti dei
figli dei residenti immigrati: riceveranno la lettera di assegnazione, ma non il “dono”.
Perché?
Perché mai sono state spedite decine di migliaia di lettere inutili, che creano solo una falsa
aspettativa?
Oltre il danno, la beffa. Una beffa crudele ed irresponsabile, frutto della leggerezza di chi non si
rende minimamente conto cosa significhi dire ad una famiglia immigrata “tieni, il Governo ti regala
mille euro”, e poco dopo “ma dai, scherzavo!”. Eppure pagano le tasse, come noi.
Si arriva quindi al paradosso che gli immigrati contribuiscono con le loro tasse al bonus-bebè
destinato ai figli degli italiani.
Insomma, Robin Hood al contrario. Bel concetto di Welfare.
Vogliamo invece pensare che possiamo costruire una società nuova e diversa, di cui l'immigrato fa
parte e che contribuisce a rendere migliore. Dove essere stranieri non significa “avere meno diritti”
e solo “doveri”. Vogliamo pensare che i nostri figli avranno la fortuna di vivere assieme a bambini
dalle origini più varie. Bambini con i quali costruire solide amicizie, capaci di rompere pregiudizi e
stereotipi. Siamo convinti che siano queste opportunità vere e concrete a preparare un mondo più
pacifico e di pieno rispetto di ogni persona.
La nostra delusione e l'indignazione si trasformano in un gesto di speranza, un segnale concreto che,
almeno simbolicamente, intende mettere in pari i piatti della bilancia: grazie alla collaborazione di
nostri conoscenti che da anni si occupano di immigrazione a Bologna, ci incontriamo oggi con
alcune famiglie straniere ad Equinozio-Café de la Paix per conoscerci, per dividerci equamente il
“dono” e per brindare insieme al futuro comune dei nostri figli.
Ci teniamo che questa iniziativa non venga “bollata” in alcun modo: siamo cittadini che compiono
un gesto da cittadini.
Ci piacerebbe che altre famiglie potessero ripetere lo stesso gesto, a Bologna come in altre città
italiane.
Abbiamo chiesto la collaborazione di Equinozio-Café de la Paix per un servizio di segreteria
organizzativa: le famiglie che hanno ricevuto il bonus o che comunque vogliono ripetere gesti simili
perché ne condividono le motivazioni possono telefonare allo 051/2750233.
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