io ne ho viste cose, che voi umani non potete immaginare...
Che angoscia, che tristezza, che vergogna!!!! Non c'e' mai fine al dolore e all'ingiustizia. Mi pare di vedere due modi di vita opposti: chi si prodiga per gli altri e chi si interessa solo del potere e considera gli uomini delle pedine. Gino Strada e' stato bellamente usato per fini politici: prima fatto intervenire per salvare delle vite, e lui non si e' fatto pregare, poi abbandonato quando un suo collaboratore e' stato arrestato del governo 'democratico' che lo tortura per avere informazioni sui talebani. Gli uomini di buona volonta' si adoperano per migliorare il mondo, si fanno in quattro, lavorano con tutti e poi i soliti furbetti (ma sarebbe meglio dire malvagi) se ne approfittano. Che ci importa di un afgano? ne muoiono tanti! il nostro giornalista si che valeva, il governo non poteva certo fare una figuraccia facendo uccidere un inviato in un luogo dove c'e' la guerra e i nostri soldati ma bisogna dire che siamo in missione di pace. Adesso che lui e' libero le notizie tornano sui siti di 'controinformazione', nel passa parola, ma escono dai circuiti ufficiali. E pensare che una persona che si e' prodigata per far salvare una vita ora sia, per questo, sotto tortura mi getta in un profondo stato di angoscia. Prego per lui e per i suoi aguzzini Riporto l'appello di Teresa Sarti Rahmatullah torturato: il governo italiano deve agire Dalla presidente di Emergency un accorato appello al Presidente del Consiglio Prodi Siamo angosciati per la sorte di Rahmatullah Hanefi. Il responsabile afgano dell'ospedale di Emergency a Lashkargah è stato prelevato all'alba di martedì 20 dai servizi di sicurezza afgani. Da allora nessuno ha potuto vederlo o parlargli, nemmeno i suoi famigliari. Non è stata formulata nessuna accusa, non esiste alcun documento che comprovi la sua detenzione. Alcuni afgani, che lavorano nel posto in cui Rahmatullah Hanefi è rinchiuso, ci hanno detto però che lo stanno interrogando e torturando "con i cavi elettrici". Rahmatullah Hanefi è stato determinante nella liberazione di Daniele Mastrogiacomo, semplicemente facendo tutto e solo ciò che il governo italiano, attraverso Emergency, gli chiedeva di fare. Il suo aiuto potrebbe essere determinante anche per la sorte di Adjmal Nashkbandi, l'interprete di Mastrogiacomo, che non è ancora tornato dalla sua famiglia. Oggi, domenica 25, il Ministro della sanità afgano ci ha informato che in un "alto meeting sulla sicurezza nazionale" presieduto da Hamid Karzai, è stato deciso di non rilasciare Rahmatullah Hanefi. Ci hanno fatto capire che non ci sono accuse contro di lui, ma che sono pronti a fabbricare false prove. Non è accettabile che il prezzo della liberazione del cittadino italiano Daniele Mastrogiacomo venga pagato da un coraggioso cittadino afgano e da Emergency. Abbiamo ripetutamente chiesto al Governo italiano, negli ultimi cinque giorni, di impegnarsi per l'immediato rilascio di Rahmatullah Hanefi e il governo ci ha assicurato che l'avrebbe fatto. Chiediamo con forza al Governo italiano di rispettare le parola data. Teresa Sarti Strada Presidente di Emergency A questo link l'appello per la liberazione di Rahmatullah Hanefi e Adjmal Nashkbandi http://www.emergency.it/appello/ linko anche questo interessantissimo intervento del Gen. Fabio Mini http://www.peacereporter.net/dettaglio_articolo.php?idc=0&idart=7603
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