io ne ho viste cose, che voi umani non potete immaginare...
Guardavo Venerdì santo la via crucis a Roma e seguivo le meditazioni sulle varie stazioni e ho pensato: "Che commenti insignificanti, che parole vuote!", forse è' perchè le sento dall'infanzia, ma molte frasi ormai hanno perso di significato, non hanno alcun aggancio con la realtà, ma il cristianesimo e' religione viva, 'incarnata', che dovrebbe stravolgere il nostro modo di fare e di pensare, invece questo linguaggio 'di chiesa' non emoziona, non comunica nulla. 'La sequela di Cristo' e' una frase senza senso, che non si usa normalmente, ripetere che Cristo e' il nostro esempio, la nostra guida senza spiegare mai cosa vuol dire e' inutile, non fa presa ne' su di me credente da lungo tempo, ne' tanto meno su chi e' lontano dalla fede. Occorrono parole nuove: ho letto da poco Lettere da Korogocho di p.Alex Zanotelli, ma che differenza! il Vangelo visto dalla parte dei piu' poveri, attualizzato, reso carne e sangue! Questo deve fare la Chiesa, infiammare i cuori, non addormentarli con parole ripetute all'infinito fino a farle diventare vuote. I commenti alla via crucis non erano sbagliati o lontani, erano detti in modo da non scandalizzare, da non interrogarci, da non coinvolgerci, erano 'la solita predica della domenica' che dimentico mentre l'ascolto (tranne poche stupende eccezioni). Davvero c'è bisogno di parole nuove!!!
Questa cosa l'ho notata anch'io ma trovo che non dipenda tanto dalla Chiesa quanto dal prete. Come nel mondo normale ci sono preti che sanno comunicare e preti che non sanno comunicare, oppure non sanno comunicare alle mie orecchie, chi lo sa. Quello che trovo sconcertante e' che in Italia ci si batte per trasformare un credo formale in uno attivo, sentito e capito, mentre qui in Germania non c'e' neanche il credo formale. Molti bimbi non vengono neanche battezzati (anche se il rito del battesimo viene celebrato anche dai protestanti). Il prete italiano qui e' un carismatico, scuote col tono della voce, anche se poi le parole che usa sono sempre quelle "vecchie". In Tv hanno chiesto ai passanti che cosa si celebra con la Pasqua ed alcuni hanno risposto "la nascita di cristo"....
Caro Ungu,mi sa che stavolta hai toppato... le riflessioni della Via Crucis sono state scritte dal Cardinale Zen, coraggioso vescovo di Hong Kong. Anche La Repubblica ne ha sottolineato l'importanza e il valore ( http://www.repubblica.it/news/ired/ultimora/2006/rep_nazionale_n_3006282.html?ref=hpsbdx1 ). Magari conviene farsi un'altra lettura prima di dare giudizi così lapidari.... ( http://www.vatican.va/news_services/liturgy/2008/documents/ns_lit_doc_20080321_via-crucis_it.html )Buona vita!Nepo
Non ho niente contro il cardinale Zen, come ho detto nel mio messggio il testo non era sbagliato o poco interessante, era noioso, poco avvincente, poco 'incarnato'. Poi e' chiaro che e' una mia opinione personale.Il giudizio lapidario non era sul testo in se, ma sulla poca capacita' della Chiesa di rendere vivo il messaggio del Vangelo
Mi permetto di aggiungere che la Chiesa siamo noi e non solo gli ecclesiastici: anche noi siamo chiamati a pronunciare parole vive. Se ci crediamo il messaggio passerà. Sara.
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4 commenti:
Questa cosa l'ho notata anch'io ma trovo che non dipenda tanto dalla Chiesa quanto dal prete. Come nel mondo normale ci sono preti che sanno comunicare e preti che non sanno comunicare, oppure non sanno comunicare alle mie orecchie, chi lo sa. Quello che trovo sconcertante e' che in Italia ci si batte per trasformare un credo formale in uno attivo, sentito e capito, mentre qui in Germania non c'e' neanche il credo formale. Molti bimbi non vengono neanche battezzati (anche se il rito del battesimo viene celebrato anche dai protestanti). Il prete italiano qui e' un carismatico, scuote col tono della voce, anche se poi le parole che usa sono sempre quelle "vecchie". In Tv hanno chiesto ai passanti che cosa si celebra con la Pasqua ed alcuni hanno risposto "la nascita di cristo"....
Caro Ungu,
mi sa che stavolta hai toppato... le riflessioni della Via Crucis sono state scritte dal Cardinale Zen, coraggioso vescovo di Hong Kong. Anche La Repubblica ne ha sottolineato l'importanza e il valore ( http://www.repubblica.it/news/ired/ultimora/2006/rep_nazionale_n_3006282.html?ref=hpsbdx1 ). Magari conviene farsi un'altra lettura prima di dare giudizi così lapidari....
( http://www.vatican.va/news_services/liturgy/2008/documents/ns_lit_doc_20080321_via-crucis_it.html )
Buona vita!
Nepo
Non ho niente contro il cardinale Zen, come ho detto nel mio messggio il testo non era sbagliato o poco interessante, era noioso, poco avvincente, poco 'incarnato'. Poi e' chiaro che e' una mia opinione personale.
Il giudizio lapidario non era sul testo in se, ma sulla poca capacita' della Chiesa di rendere vivo il messaggio del Vangelo
Mi permetto di aggiungere che la Chiesa siamo noi e non solo gli ecclesiastici: anche noi siamo chiamati a pronunciare parole vive. Se ci crediamo il messaggio passerà.
Sara.
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