Da molto tempo sento un sottile distacco dalla chiesa gerarchica, una lontananza dai miei problemi, dai miei ideali (di cattolico e non solo), un qualcosa che non va. Ho cercato il perchè di questa sensazione e ho trovato alcune risposte corrette ma incomplete.
Il messaggio non arriva perchè:
spesso distorto dai media: se il papa parla di aborto titoloni, se parla di commercio equo due righe su un sito di contro informazione,
viene comunicato con parole 'vecchie', ormai standardizzate e che hanno perso la loro forza.
viene posto l'accento su alcuni argomenti come la morale sessuale, la scuola cattolica e poco su altri come la guerra, la giustizia, la povertà.
Poi ho letto questo intervento, di cui riporto alcuni stralci
(...)
Il Papa, tutto questo, non lo sa (l'assalto ai campi rom). Se lo sapesse, certamente Benedetto XVI, “Vicario di Gesù Cristo, Patriarca dell’Occidente e Primate d’Italia”, lascerebbe i suoi preziosi paramenti dorati e le sue scarpette rosse, per affrontare il fango dei “campi” contro cui si accaniscono le bottiglie molotov della gente bene; vi andrebbe a gridare su quelle devastazioni la parola del Cristo: “Ciò che viene fatto ai poveri e’ a me che viene fatto”
(...)
Davvero vorreste chiedergli di raggiungere i vescovi entrati nei campi degli zingari bruciati dalla gente pulita, a portare una richiesta di perdono per l’offesa fatta a Dio? Il Signore ha voluto che le genti “da un confine all’altro della Terra” diventassero un solo popolo, radunato dall’amore. Per questo chi odia una stirpe pecca gravemente contro Dio. Questo stanno dicendo i vescovi italiani pellegrini fra le rovine fumanti degli abituri devastati dei Rom... Come dite? Nessun vescovo e’ la’, fra quelle roulotte sfasciate, fra quelle motocarrozzette caricate di poveri suppellettili e avviate verso chissà quale destino, fra quei carabinieri che con i loro pesanti anfibi finiscono di demolire le baracche bruciate dalle molotov?
Ahime’, i vescovi rimangono nei loro palazzi e tacciono o (vedi Bagnasco) condannano con flebili voci e gelide parole quelli che con bell’eufemismo definiscono “estremismi”.
Cristo si e’ fermato in piazza San Pietro?
(...)
e ho capito qual e', secondo me, il problema. La Chiesa deve uscire dai palazzi e andare in mezzo alla gente. Siamo ancora ad una visione monarchica: il papa re e i vescovi principi. Ci pare strano pensare ad un papa che gira senza scorta, che visita le persone, perfino ad un vescovo che fa queste cose. Ma perchè Caffarra (vescovo di Bologna) non dovrebbe stare in mezzo alla gente? Io penso che non dovrebbe conoscere (solo) il sindaco, il prefetto e i notabili della città, ma tutte le sue realtà, le associazioni, le parrocchie, i quartieri più degradati e i più belli. Perchè in curia non c'è una mensa per i poveri? o perchè non vengono ospitate famiglie in difficoltà, ragazze madri, bambini handicappati? Sai quanto farebbe bene ad un vescovo toccare con mano la sofferenza del suo popolo. Già anni fa un'amica di mia madre (non sospettabile di idee rivoluzionarie) diceva che Biffi era una brava persona ma non un 'pastore', ed e' molto grave per un vescovo. Io penso che si dovrebbero vedere i vescovi in giro per la città, in piazza, ai giardini, a parlare con le mamme, con gli anziani. Si parla molto di casta dei politici, ma la chiesa (gerarchica) rischia di fare gli stessi errori, essere lontana dalla persone, vivere una vita parallela. Molti parroci vivono la carita', molte associazioni parrocchiali e non sono vicine alle persone, ma manca il coinvolgimento delle istituzioni ecclesiastiche, quando non vengono frapposti ostacoli.
Ci vuole più carità e meno dottrina!
mercoledì 11 giugno 2008
Ci vuole più carità e meno dottrina
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2 commenti:
Il commento che avevo lasciato non mi piaceva. Sto riflettendo molto sul ruolo dei cattolici in politica, spero di poterne scrivere presto.
un saluto
Nepo
Comunque, prima di venire a vedere la partita a casa tua, una riflessione la faccio. Anche per te, come per Masina, come ormai per tutti, la Chiesa equivale alla gerarchia. Le decisioni ufficiali, le testimonianze, la dottrina, ma anche la carità le pretendiamo da Papa e Vescovi, non da noi stessi né dalla comunità dei cattolici, che sta frammentantosi tanto da rischiare di sparire. La gerarchia di fronte a questa disgregazione, accetta gli onori, ma soprattutto gli oneri derivanti da essere rimasta l'unica voce autorevole. Il resto a destra e a sinistra pare sparito dal panorama della politica nazionale...
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