La maggior parte degli studi scientifici non considera l'omosessualità una deviazione, una perversione, ma una condizione naturale dell'uomo.
Solitamente si ribatte che è chiaramente contro natura.
Ma tutta l'attività dell'uomo è contro natura. L'uomo cura i deboli, assiste gli ammalati, seppellisce i morti. Io dico sempre che in natura mai mi sarei riprodotto!!!! e invece ho due figli. Ho visto un documentario su un uccello che depone sempre due uova, quando i piccoli nascono il più forte butta fuori dal nido il più debole, che muore, così l'altro ha le cure della madre e la razza migliora. E cosa c'è di più contro natura del celibato dei preti?
L'omosessualità mina la famiglia. Questo forse è il punto principale. Gli omosessuali non si possono riprodurre.
Anche laicamente lo stato non riconosce le coppie omo in quanto non utili alla società.. Ma il rapporto coppia – famiglia non è più (se mai lo è stato) indissolubile. Non solo perchè ci sono coppie senza figli, ma perchè la legge non distingue fra coppie con figli e coppie senza. Certo se ci sono figli entrano in gioco leggi ad hoc, ma per i coniugi i diritti e doveri sono gli stessi con o senza prole. La pensione di reversibilità, il divorzio, l'eredità, sono legate alla coppia e allora perchè non inserire gli omosessuali in questo circuito di diritti-doveri?
Questo dal punto di vista puramente laico. Dal punto di vista religioso invece penso che la Chiesa dovrebbe basarsi sulle scoperte scientifiche.
Ripeto quello che dicevo nel post di introduzione a Hot Church: se per l'aborto la posizione della Chiesa è cambiata nei secoli, perchè questo non può valere per l'omosessualità? Cosa condanna i gay? L'essere contro natura? Il non fare figli? L'essere pervertiti? L'essere viziosi? Ma tutte questi non sono argomenti religiosi, ma sociali. E sono cose che valgono anche per gli etero. Ci sono gay che stanno insieme per anni e altri che cambiano partner in continuazione, come gli etero. Ci sono gay esibizionisti, pervertiti, deviati, come etero. Se la medicina non considera l'omosessualità una perversione perchè lo deve fare la Chiesa? Su quali basi? Davvero non capisco.
Anche il discorso sulla famiglia mi pare debole, non credo che accettare coppie dello stesso sesso farebbe diminuire quelle di sesso opposto.
Forse il problema principale deriva dal fatto che la Chiesa lega indissolubilmente l'atto sessuale alla procreazione e questo chiaramente non si può realizzarsi per le coppie omo.
Però mi pare un discorso a rovescio.
Mi spiego.
Si dovrebbe partire dall'omosessualità e se si decide che non è sbagliata, allora si passerà alla dottrina sui rapporti sessuali, invece si parte dai rapporti sessuali per dire che l'omosessualità è sbagliata. L'omosessualità è certo un argomento difficile. E' stata avversata in molte culture, accettata in molte altre ma è sempre esistita.
Penso che molto dell'avversione derivi dall'impossibilità di avere figli, per cui in molte società non poteva essere accettata perchè indeboliva il gruppo, ma sono concetti non validi nella nostra società e non propriamente religiosi. Leggo con piacere che l'ultimo sinodo Valdese ha accettato le coppie gay.
Mi paiono invece poco significative le risposte che la Chiesa da agli omosessuali: astinenza e tentativo di correggersi. Ma, ripeto, se non è una malattia perchè cercare di cambiare?
Mi pare ci sia davvero molta confusione.
La Chiesa condanna l'omosessualità, ma pure a me, credente, praticante e abbastanza preparato, non è chiaro perchè.
Penso alla difficoltà e alla sofferenza di chi vive in prima persona questa situazione. Dalle donne sacerdote siamo passati al celibato dei preti per arrivare all'omosessualità: un percorso in salita!!!
Ma ad ogni passo mi pare più evidente la necessità di un'analisi approfondita della società, del magistero della Chiesa e delle risposte che si danno.
Se la mancanza del sacerdozio femminile potrà bloccare qualche vocazione, già il celibato dei preti pone problemi più seri, l'omosessualità poi coinvolge problemi, medici, psichiatrici, sociali, famigliari e provoca sofferenza e abbandono della Chiesa da parte di un significativo numero di persone.
La nostra società si muove in fretta, le idee circolano velocemente, gli stili di vita vengono influenzati dai media in modo impensabile fino a pochi anni fa. La Chiesa deve adeguarsi a questa velocità, non può restare indietro, non per adeguarsi ai tempi, ma anzi per correggere, indirizzare, istruire in modo efficace e convincente.
Ad esempio non si può rispondere alla sempre maggiore evidenza dell'omosessualità con fumosi documenti, con anatemi, con divieti.
Io penso che la risposta migliore sarebbe armarsi di carità ed affrontare tutto alla luce di questa. Invece mi pare ci si armi di dottrina, per essere sicuri di non sbagliare e si affronti così corazzati il mondo.
Lo trovo un atteggiamento non solo sbagliato, ma anche fallimentare.
Sempre meno gente ascolta la Chiesa e sempre più concetti diventano veri ed accettabili per la maggior parte delle persone, perchè semplici e veicolati da mezzi di facile fruizione.
Alcuni sono validi, altri meno, alcuni ottimi, altri pessimi, ma si impongono con decisione e velocità e se vogliamo essere il sale della terra (MT 5,13) dobbiamo essere prudenti come serpenti e semplici come colombe (MT10,16)
Cito dal bel intervento Comunicare la fede che ho riportato nel mio precedente post:
Non sono disposto a modificare le mie idee (di fondo) per quanto i tempi cambino molto. Però sono disposto a porre tutte le formulazioni esterne al livello dei miei tempi, per un semplice amore alle mie idee e ai miei fratelli, perché se parlo con un linguaggio morto o con una messa a fuoco superata, seppellirò le mie idee senza riuscire a comunicare con nessuno J.L. Martín Descalzo, Razones para la alegría
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